Penso che i figli spesso sono un bel alibi.
Per me, almeno. Io sono pigro e sedentario e non mi muoverei mai di casa. Salvo qualche scatto di orgoglio, anche tardivo, non avrei difficoltà ad immaginarmi come gli umani del film Wall-E: grassi ed inoperosi ed iperfacilitati dalla tecnologia.
Chiaro che l'arrivo di tre figli ti metta nella condizione di non muoverti, almeno per un po' di tempo. Solo che poi ti abitui e l'abitudine è sempre un pericolo.
Così ti trovi a passare le domeniche a casa, senza nemmeno il conforto di 90° minuto, che il calcio ormai lo seguo pochissimo e i bimbi non lo vogliono guardare perché parlano troppo. E, tra parentesi, se quando ero piccolo i programmi sportivi fossero stati i talk show di ora, probabilmente non li avrei mai mai guardati neppure io.
Silver che stira, io che cucino e i bimbi che si annoiano o litigano. E fu sera e fu mattina.
Ma per fotuna si lavora e il lavoro ti consente dei diversivi. Nel senso che talvolta chiede di lavorare anche il sabato e la domenica.
Cheppalle, potreste dire.
Infatti lo diciamo.
Però poi ci viene un'idea, facciamo come le arti marziali giapponesi che prendono la forza dall'attaco dell'avversario e la tramutano in un contrattacco efficace: perché non andiamo tutti al lavoro con mamma? Lei entra, fa quello che deve fare e poi ce la andiamo a riprendere e mangiamo qualche cosa in giro. Nel frattempo ci facciamo un giretto da qualche parte, un parco giochi, un chennesò.
"Uffa, voglio stare con i nonni!"
"Ma come con i nonni? Per una volta che proponiamo qualche cosa di diverso?"
"Io non vengo"
"Io voglio andare dai cugini"
Vabbè, l'adolescenza ribelle è alle porte, lo abbiamo capito. E non hanno ancora sei anni.
Comunque alla fine abbiamo visto i castelli di Giulietta e Romeo a Montecchio Maggiore. La storia l'ho molto asciugata e per una mezz'ora ho parlato di Giulietta davanti al castello di Romeo ma i ragazzetti paiono essersi goduti il tutto.
"Papà, corriamo giù per il sentiero"
(Grande Jack, questo è il figlio che voglio, cuore de papà)
"Ehm, siamo vestiti bene, facciamo che ci torniamo vestiti da corsa e ci infanghiamo come si deve".
Poi pomeriggio con il colpo di matto: andiamo a vedere la mostra di Van Gogh in Basilica Palladiana.
"Ma qui è dove si corre la Ultrabericus"
Ecco, forse è proprio il caso di portarli a vedere la mostra, così si fanno una cultura anche al di fuori delle ossessioni di loro padre.
Uno dice: portate tre bimbi in età prescolare in un museo? Siete matti.
Invece sono stati bravissimi. E, hanno detto i nostri amici: "Si abituano a frequentare anche dei luoghi culturali fin da piccoli".
Io manco ci avevo pensato. Credevo di introdurli come un corpo estraneo e dover addomesticarli a caramelle (di cui ero fornitissimo) fino all'uscita.
Invece li vedevo girare con queste cuffiette ed il ricevitore in mano, ad ascoltare la storia di Van Gogh (che di VG ce c'erano due, per inciso) e Caravaggio e vederli affascinati dalla Venezia di Monet (a Venezia c'è la maratona, arridaje) e dalla New York di Hopper (a New York ci sono gli Avengers).
Chissà cosa avranno capito, visto che alcune cose ho fatto fatica a comprenderle io.
E d'improvviso li ho visti grandi, in un museo qualsiasi, assorti nei loro pensieri di ragazzi, o di giovani, a cercare il loro senso delle cose o semplicemente a sperare un bacio in una gita scolastica. E mi sono preso un momento per esserne fiero, così, a credito, che poi nella vita non si sa mai.
Io e mio marito abbiamo portato il nipotino al museo della scienza e tecnica a Milano quando aveva 2 anni e 4 mesi e ci siamo divertiti tutti un sacco. Qualche mese fa ne ha compiuti 8 e al museo archeologico ha fatto la festa di compleanno: lui, la sorellina di 6 e 3 amici a disegnare gli antichi egizi, un laboratorio. Parli di abitudine caro Gae, ecco, non sempre è pericolosa, ma una buona abitudine come il museo è bene farla nostra fin da piccoli. Parola di super zia. Bacio Sandra
RispondiEliminaSono d'accordo. Dovrei prenderla prima di tutto io, questa abitudine ;)
Eliminache bel post... io come sai mi sono appena affacciato nel mondo della paternità, sono ancora alle prese con pannolini
RispondiEliminagrandi i tuoi bimbi!
tieni duro...
EliminaGran bel post, concordo con Ernest.
RispondiEliminaFarò anche io il tentativo, appena al Fordino passerà il momento del "tocco tutto e sperimento che succede"! ;)
Dai,ci sei quasi.
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