conta
più di un cantante.
Cantava
il burattinaio di parole perdendosi nel primo sole.
Ma
anche i grandi poeti, per efficacia del messaggio, per necessità di
sintesi, devono lasciare al lettore/ascoltatore un margine di
interpretazione.
Guccini,
secondo me, ha omesso il verso successivo perchè altrimenti non
sarebbe riuscito a far entrare nell'album l'intera canzone. Ha tolto
la parte dove spiega che, più ancora del laureato, contano gli
elettricisti, l'idraulico e il falegname.
Non
dite che non è vero. È sufficiente passare la domenica a montare i
paletti per le tende per rendersi conto che quei cinque/sei anni
della nostra vita non vi hanno insegnato nulla di fondamentale per la
sopravvivenza dell'umanità.
Vi
siete mai chiesta il perchè del successo dell'Ikea? Vasto
assortimento? Prezzi imbattibili? Fine design? Ampio parcheggio?
Convenienza? No!
Nulla
di tutto questo. Non per gli uomini, per lo meno. Vi siete mai
chieste, voi donne, perchè il vostro compagno vi porti sempre
volentieri ad acquistare dagli svedesi?
Ve
lo dico io: in quei nomi così poco romantici c'è il richiamo della
foresta. Quella brugoletta insignificante, quelle viti a stella, quel
fottuto manuale di istruzioni riposizionano il maschio in una
dimensione ancestrale di superiorità fallocrate: Ho montato Svenka!
Ma
è effimero. È come il Viagra: ti sei divertito ma sotto sotto sai
che non è proprio tutto merito tuo. Inspiegabilmente, però, le
donne solo raramente si cimentano e, salvo casi eccezionali,
dichiarano di non riuscire a montare i mobili Ikea. Donne, credeteci,
ce la potete fare. Il mobile Ikea segnerà l'emancipazione femminile
di questi anni 10. Unite al grido di “Bjiorne è mio e me lo monto
io”
Ma
quando si fa sul serio sono in pochi a non calare le braghe. Io le
calo, ad esempio.
Ieri
però sono riuscito a montare i paletti delle tende nelle camere dei
bimbi. E ci sono riuscito nonostante il gradevole mantra di Silver
che non mancava di sottolineare ogni leggera defaillance con un
simpatico “Non te si bon”.
Certo,
anche l'osservatore più distratto si sarebbe accorto che nel piano
di studi universitari non c'era l'esame di “Valutazione della punta
da trapano” o di “Pianificazione di inteventi in quota (sulla
scala)”. Ma è il risultato che conta. O no?
La
mia tecnica comunque, nonostante una certa difficoltà iniziale, esce
alla distanza: fatti i buchi, posizionati i supporti e assicuratisi
che il paletto sia “in bolla” non resta che fissare le viti.
Autofilettanti da legno. Mi piace avvitarle a mano, scandendo ogni
colpo di cacciavite con un “Puttana”. Fatelo anche voi. Vi
sembrerà che i paletti si montino da soli.