tag:blogger.com,1999:blog-2260901025599619032024-02-19T09:22:38.403-03:00STRATOBABBOdi paternità, musica, cavalieri jedi e altre storie vereEl_Gaehttp://www.blogger.com/profile/11671719543955014620noreply@blogger.comBlogger480125tag:blogger.com,1999:blog-226090102559961903.post-11398327683970055182023-02-27T10:27:00.002-03:002023-02-27T10:27:33.362-03:00Da San Siro è tutto, a voi studio! Siamo passati in un paio d'anni, anche complice la pandemia, ad avere i weekend completamente liberi (al punto che io potevo pure andare a farmi qualche sgambata un po' più lunga al mattino presto e poi riservarmi anche un riposino al pomeriggio) ad essere sostanzialmente sempre in macchina a portare i figli a qualche competizione o a bordo di qualche campogara.
Ché era bello, in effetti, e molto comodo, anche, quando tutti facevano nuoto e 4-5 gare all'anno.
Ma non lo fai giocare a Calcio, il Jack, che lo vedete che ci fa una malattia? Diceva il nonno.
Certo che Pietro è proprio velocissimo, non avete mai pensato ad Atletica? chiedeva la zia.
Però Maria nuoto speriamo che non lo lasci perché é proprio uno spettacolo vederla nuotare. Chiosava l'amica.
E avevano ragione tutti.
E quindi Silver ed io siamo sempre lì, a conoscere il Veneto ma anche l'Italia, in qualche caso, e a guardarli divertirsi. Non siamo troppo sociali, purtroppo, tendiamo a stare per i cavoli nostri nella paura di essere inopportuni con gli altri. Anche se, dai e dai, un po' di auto-mutuo-aiuto con altri genitori ci scappa sempre.
Ci sono quelli che "Io mi sono pres* il part-time perché se decidi fare figli devi starci dietro, sono la mia gioia, la mia ragione di vita" Che Cornelia, madre dei Gracchi, in confronto era Norma Bates.
Ci sono quelli, al contrario, che vengono se possono, se vogliono, se gli gira bene, se non è lontano, se non piove, se non fa né troppo freddo né troppo caldo, se la maglia degli avversari ha bei colori sennò no!
E forse noi siamo lì, non saprei dire se nel mezzo o un po' di lato, a credere che sia giusto assecondarli in qualcosa che a loro piace, in modo da non doverli solo sgridare per la scuola o perché lasciano tutto in giro o non capiscono mai le cose che chiediamo di fare al <strike>primo</strike> <strike>secondo</strike> <strike>terzo</strike> diciamo che non le capiscono mai!
Sperando di fare giusto, sperando che si ricordino che lo abbiamo fatto per loro, sperando di renderli migliori. Sperando che loro rendano migliori noi.
El_Gaehttp://www.blogger.com/profile/11671719543955014620noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-226090102559961903.post-22999877403442523862021-02-24T10:35:00.001-03:002021-02-24T10:35:32.190-03:00Anno<p> È passato un anno e non ho scritto quasi nulla sul Coronavirus (come lo chiamavamo prevalentemente durante la prima ondata) e sul Covid_19 (come invece è diventato di uso comune dall'estate in poi). </p><p>E anche adesso, onestamente, non so perché mi sia venuto da riaprire il form di Blogger e, forse, nemmeno arriverò alla fine del post. Lo salverò in bozza e lo lascerò lì, come decine di altri in questi anni e lo riaprirò in un giorno di malinconia come quando ti metti a guardare le vecchie foto e trovi quella dove hai la faccia da pirla o quella in cui ti aveva tagliato i capelli tua nonna e avevi la frangia a scalette. E di alcune dici: beh, però a distanza di tempo fa simpatia, aspetta che la tengo fuori, e altre dici, vabbè, ma se non serve a niente la butto. Con i post è più quest'ultima. Per cui veramente zero rimpianti. </p><p>Coronavirus, si diceva; sono stato anche io negazionista. All'inizio mi pareva un allarme immotivato. Ricordavo l'altra sera con l'amico Marco che il sabato prima che partisse la chiusura delle scuola eravamo a casa sua. Ancora si poteva, mannaggia. E già la chiusura da mercoledì a venerdì ci destabilizzava. </p><p>Ero arrivato a dire che avrei votato Zaia alle prossime elezioni se fosse riuscito a riaprire le scuole. Non c'è riuscito e non l'ho votato. Ah, dite che non è stata colpa sua? Beh, ma per farmi votare Lega uno un po' di miracoli di deve mettere in conto, mica mi vendo per poco, io. </p><p>Vabbè, lasciamo stare, era per dire lo stato confusionale. </p><p>E poi ricordo davvero poco. C'era questa bolla anestetizzata in cui riuscivo a lavorare (per fortuna) un po' in presenza e un po' troppo a distanza (sia come tempo che come distanza), riuscivo a correre in un campo che è di mio suocero ed è appena fuori casa 450 metri girando di qua e 450 metri girando di là, solo per non fare le curve sempre dalla stessa parte. E poi le partite a baseball sul prato e le videochiamate con i parenti e gli amici e niente più "cosa facciamo stasera" e si, un po' mi ci ero abituato. </p><p>Poi l'acqua gelata della ripartenza, i figli che a scuola ci ritornano ma non tutti senza scossoni e la pigna in culo della paura della seconda e della terza ondata e delle varianti. </p><p>E il vaccino, che fortunatamente è arrivato e adesso quando al lavoro i ragazzi, bontà loro, mi sputano addosso, fa perfino meno schifo. </p><p>Ogni tanto penso a noi, tra tanti anni, e ai miei figli, se riusciranno (se lo vorranno) ad essere nonni, a raccontare ai nipoti che loro ci sono passati, nella grande pandemia di Covid. Chissà se la ricorderanno e non ne parleranno mai, come mio nonno per la Prima Guerra o se non ricorderanno quasi nulla, come gli zii per la Seconda. </p><p>"Te che sei psicologo, influirà tutto questo sulla loro crescita", mi chiede qualcuno? </p><p>Beh, spero di si, se non influisse avrebbero problemi ben più gravi. </p><p>Andrà tutto bene? No, lo abbiamo capito. Ciò non significa che debba andare necessariamente tutto male. </p><p>Ne usciremo migliori? Forse! Forse non tutti, forse non in tutto. </p><p>Però ne usciremo di sicuro, come da una galleria: non riporta al punto di partenza ma dall'altra parte la luce c'è sempre. </p>El_Gaehttp://www.blogger.com/profile/11671719543955014620noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-226090102559961903.post-67939175661651401592020-09-01T06:03:00.001-03:002020-09-01T06:03:38.862-03:00Faccio il Re<p> Mio nipote ha 9 anni ed è il ragazzino più pacifico che conosco. Esattamente come suo padre, mio fratello. </p><p>È un pregio, eh? Cioè, non sempre, ma in generale io lo considero un pregio. Abbiamo già tanti cazzi al mondo che se qualcuno smussa gli angoli è solo fortuna. </p><p>Comunque Paulo, come lo chiamavano i miei figli da piccoli, ha un amore viscerale contraccambiato per i due cugini che hanno solo un anno in più (compleanno oggi, fatalità) e condivide con loro un sacco di passioni: gli Avengers (sui quali hanno creato un brand parallelo/alternativo i Trivengers), il calcio (anche se lui è milanista ma, appunto, non è uno con cui si litiga facilmente) e la musica. Da qualche mese, infatti, tutti suonano qualcosa. </p><p>Ora, Pau e Jack suonano entrambi la chitarra e Pee la batteria; dopo i pranzi in famiglia, si isolano in cantina e ci danno di AC/DC, Deep Purple e Cramberries. </p><p>Jack è molto bravo a suonare e non lo dico perché è mio figlio: ha un approccio quasi compulsivo, ogni minuto libero è buono per prendere in mano la chitarra e, anche aiutato dal fatto di essere molto grande per la sua età ed avere le mani come due badili, riesce in esercizi che io manco al liceo. </p><p>Tende però ad essere un pelino ansioso e fatica ad affrontare qualsiasi tipo di platea (parlo degli zii, eh, mica della Scala di Milano). </p><p>Vabbè, non lo si forza e si tira avanti. </p><p>La settimana scorsa, però, con davanti un gelato, Pau salta fuori col fatto che lui ha iniziato a suonare in chiesa con suo papà. Gli occhi di Jack sono corsi immediatamente a incrociare i miei per chiedere: ma come? E perché io invece non ci riesco? </p><p>Pau, che è tutt'altro che scemo, deve aver capito e ha subito detto: "Io faccio il RE" con quella sua voce adenoidica che lo rende ancora più simpatico. </p><p>"Poi ogni tanto anche il LA" </p><p>Così, come se fosse la cosa più semplice del mondo. Anzi, è la cosa più semplice del mondo, il RE (secondo forse solo al Mi minore). </p><p>E lì per lì l'abbiamo presa in ridere, invece è una grandissima filosofia: prendere quello che sappiamo fare e intanto fare quello. Poi piano piano aggiungiamo il resto. A Jack gli s'è illuminato il futuro e ha detto che domenica viene a suonare a messa pure lui. </p><p>Ed ho deciso che la faccio mia questa massima e, nei momenti più difficili, quando non so da che parte iniziare, quando sembrerà tutto andare a rotoli e l'ansia mi divora </p><p>Io faccio il RE</p><p><br /></p><p><br /></p>El_Gaehttp://www.blogger.com/profile/11671719543955014620noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-226090102559961903.post-83397991346883197882020-03-05T04:29:00.001-03:002020-03-05T04:29:27.158-03:00In questo compleanno senza baciIeri avrebbe compiuto gli anni Lucio Dalla.<br />
Oggi invece John Frusciate.<br />
Ah si, anche io.<br />
Partivo da Dalla perché alla fine ieri un sacco di persone lo ricordavano sui social e l'aspetto più significativo è che ho trovato parecchie persone che postavano il link di "Caro amico ti scrivo" invece che "4-3-1943" che, proprio perché più scontata, mi sarei aspettato che fosse andata virale.<br />
Già, virale.<br />
Parola che ha riassunto in pochi giorni il suo significato originario.<br />
Maledetto virus che ci fai vivere con i "sacchi di sabbia in cima alla finestra".<br />
<br />
Ci salterà l'Ultrabericus. Mentre scrivo non è ancora ufficiale ma temo un amaro ed incolpevole regalo di compleanno da parte degli organizzatori.<br />
Non che potessi vincerla.<br />
Fare meglio del solito forse si.<br />
Divertirmi sicuramente.<br />
Pazienza, sto bene e non mancheranno altre occasioni.<br />
<br />
Mi piacerebbe abbracciare tutti, rassicurare tutti. A me questo virus non fa nessuna paura. Proprio nessuna nessuna.<br />
Sarà, forse, perché sono felice.<br />
Ed io, quando sono felice, non ho paura di niente. El_Gaehttp://www.blogger.com/profile/11671719543955014620noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-226090102559961903.post-34688898043751078992019-11-15T09:00:00.002-03:002019-11-15T09:12:34.582-03:00Ho visto DioSul serio ho visto Dio.<br />
Siete liberi di non crederci o di darmi del pazzo, ma io l'ho visto.<br />
Eravamo al funerale di una persona giovane, che aveva deciso di lasciarci prima di quello che ci saremmo aspettati e lui è arrivato.<br />
<br />
Eravo lì da tanto perché, si sa, quando muore una persona giovane la chiesa si riempie di gente e di retorica, di solito, e la retorica in piedi non la reggo.<br />
C'era il coro che provava canzoni ormai sapute, persone con il fazzoletto in mano e arie meste.<br />
Qualche saluto a mezza mano con gente che non vedevo da tanto tempo e che normalmente avrei abbracciato con calore, per evitare di essere inopportuno.<br />
Dilemmi continui se quella che è entrata ora sia effettivamente anziana da meritare che le ceda il posto o se magari abbia solo uno o due anni in più di me (o magari in meno) e semplicemente sia io a fingere che quei peli bianchi sulla barba siano solo frutto dell'acquisito fascino.<br />
C'è un brusio che gioca a fare il silenzio e una compostezza un po' forzata che si aggiunge al magone effettivo che tutti portano in questo momento pensando a chi è rimasto, soprattutto, ma anche a chi ci ha lasciato.<br />
<br />
E in quel momento è entrato Dio. <br />
Poco prima della bara, vestito completamente di giallo fluorescente. In barba al coro che stava provando, lui si è tolto il caschetto da bici ed ha iniziato a salutare tutti, a dare il cinque ai bambini a fare segno con il pollice in alto che tutto andava bene. Si è fatto posto vicino all'altare: non davanti, non sopra, ma di lato, dove c'erano i bambini e quelli che cantavano.<br />
E a tutti faceva strano vedere questo tizio fluorescente che si comportava in modo così poco "consono" alle circostanze.<br />
Chissà cosa avrebbe detto quella signora che pensa che cantare un brano in inglese in Chiesa sia contro le regole del cattolicesimo; o quelle persone che dicono che far festeggiare Halloween ai figli sia permettere loro di fraternizzare con il demonio. Per non parlare di quella catechista, più grave, che accusava un compagno del figlio di bullismo, senza nessuna misericordia legata al fatto che la mamma di quel ragazzino stava morendo in ospedale.<br />
Forse anche loro avrebbero lo avrebbero scambiato come tutti per lo scemo del villaggio. Ed ho trovato significativo che Dio sembrasse fuori posto proprio in Chiesa (maiuscolo, minuscolo, scegliete voi).<br />
Quante occasioni ci capitano per confermarci che in fondo non esiste. <br />
E invece quel giorno l'ho visto ed ho pensato, quel giorno, mentre aspettavo la bara di una persona a cui ho voluto bene, che da Dio mi aspetto proprio questo: che entri, mi guardi in faccia senza remore e con il pollice alto mi dica: "Tranquillo, sono qua io! Va tutto bene!" <br />
<br />El_Gaehttp://www.blogger.com/profile/11671719543955014620noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-226090102559961903.post-42993837935827543542019-09-18T05:57:00.001-03:002019-09-18T05:57:21.943-03:00Tagliati la barbaTendo a leggere poco i giornali e a non guardare la tv nei weekend. Cioè, non è una scelta, è una contingenza.<br />
Purtroppo non ci riesco.<br />
Ricordo ancora i weekend solitari e spensierati da single prima e da compagno di una lavoratrice a turno poi: uscita in bicicletta, pranzo con esagerazione di piccante (che a Silver non piace molto) e pennica sul divano guardando la tv.<br />
Il massimo era quando c'era la Formula 1. Non ho mai amato troppo l'automobilismo, ma sulle salite in bicicletta, pensare che alle tre del pomeriggio il ronzio dei motori e il tono monocorde di Mario Poltronieri provenienti dalla TV mi avrebbero cullato per due ore buone, mi dava più energie dell'EPO.<br />
Tant'è, non volevo parlare dei miei pomeriggi solitari, quanto del fatto che adesso tra i millemila impegni familiari, la TV se ne resta spenta ed io ho saputo che c'era stato il raduno di Pontida solo al lunedì.<br />
Apri un social a caso (o anche un qualsiasi stato whatsapp di amico non leghista) e trovi un "Siamo tutti Gad Lerner".<br />
Allora cerco un po' e come sempre il mondo si divide in tre: quelli che non ne parlano, quelli che sono assolutamente contro e quelli che sono a favore.<br />
Parliamo dei contro (contro Lerner, nella fatispecie). Postano foto del famoso giornalista nella stessa giornata sull'ormai famoso pratone: si concede a selfie con i giovani leghisti, passeggia sereno tra i militanti di verde vestiti, attendo l'arrivo di Salvini in mezzo ai colleghi, mentre una folla di Alberti da Giussano sventola pacifica alle sue spalle.<br />
E il commento è sempre un sarcarstico: "Guardate com'è stato aggredito Gad Lerner". Eppure c'è un video. <br />
C'è un video su Il Fatto che mostra un manipolo di padani di verde vestiti che insultano pesantemente il giornalista. Poi uno che dà una manata ad una telecamera. Saranno stati in pochi, sarà stato un singolo episodio, ma è un cazzo di video. Non si può negare.<br />
E allora quasi mi verrebbe da rispondere, da replicare. Non per fare polemica ma per spiegare, argomentare, convincere. Bisogna santoddio, che la gente capisca.<br />
Riguardo il video e mi fermo su una frase: "Lerner, tagliati la barba".<br />
E niente, mi passa la voglia di replicare, convincere. Io al tagliati la barba non so cosa rispondere. El_Gaehttp://www.blogger.com/profile/11671719543955014620noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-226090102559961903.post-27904809774522961002019-09-03T05:17:00.001-03:002019-09-03T05:17:43.160-03:00Ultime notizie dalla famiglia - Nel frattempo ha vinto il calcioCi piace a tutti fare gli alternativi, diciamo la verità.<br />
I miei non me lo hanno mai detto ma credo che per loro fosse motivo di vanto poter dire che i figli sapevano nuotare negli anni '70, quando nessuno al paesello sapeva nuotare come si deve.<br />
Per i miei figli è sempre stato diverso, il minimo che ci si possa aspettare dai tre figli di un (ex) istruttore di nuoto è chbbehe sappiano nuotare ed io sono già contento di aver raggiunto il risultato minimo. In realtà ieri ho portato Maria a nuoto e ne ho approfittato per una nuotatina nella corsia di fianco. Inizio a faticare a starle dietro. Tempo un anno e la vedo con il binocolo.<br />
Giacomo e Pietro invece no, non ci vengono più; già lo scorso anno era stata dura. Il tarlo del calcio aveva iniziato a lavorare sodo durante i mondiali. E dire che l'Italia non c'era.<br />
Avevamo comprato un ulteriore anno di nuoto in cambio di un paio di scarpe da calcio che avevamo regalato loro comunque.<br />
Speravo che le gare fossero una valida motivazione, che potessero stimolarli a restare. Ma non ha funzionato e, dico la verità, lo sapevo già da me.<br />
Oltretutto a Pietro, per me, fa pure bene: non è che il nuoto fosse proprio il suo e si trovava sempre costretto ad un confronto impari con il gemello molto più tagliato fisicamente per l'acqua. <br />
Vabbeh, direte, fossero questi i problemi!<br />
Infatti.<br />
È solo un pochino più complesso da gestire: tre figli nello stesso posto alla stessa ora erano una grande comodità.<br />
Adesso toccherà farci aiutare. Siamo orgogliosi, abbiamo tenuto duro il più possibile per tanto tempo, ma adesso non ce la facciamo più.<br />
Poi io devo elaborare il lutto di non avere più questo momento tutto mio con loro. Mi piaceva, dico la verità. Era terrificante, ma mi piaceva.<br />
"A me piace che vieni in piscina solo con me" ha detto ieri Maria. Ecco, forse è arrivata l'età dei momenti dedicati.<br />
Nella brochure non c'era scritto... al URP mi sentiranno. <br />
<br />El_Gaehttp://www.blogger.com/profile/11671719543955014620noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-226090102559961903.post-21992311077881839822019-07-11T06:21:00.003-03:002019-07-11T06:21:57.322-03:00la famiglia normaleEsterno sera, famiglia a tavola.<br />
Mamma: "Mary, ma a te dispiace se finché sei al camposcuola in montagna, noi con i tuoi fratelli andiamo dalle parti di Bologna che accompagniamo il papà ad una gara e poi ci fermiamo qualche giorno?"<br />
Mary: "Beh, si mi dispiace, non di dovete andare"<br />
Mamma: "A parte che non ti abbiamo chiesto il permesso, ma solo se ti dispiace, perché non di dovremmo andare?"<br />
Mary: "Perché poi voi ve ne andate in giro a sembrare una famiglia normale, con due figli, invece ci sono anche io, solo che non sono lì!"<br />
<br />
Pee: "Che bello, io posso fare il secondo genito"<br />
Papà (che poi sarei io): "Come fai ad essere il secondo genito, se siete fratelli gemelli?"<br />
Pee: "Sono uscito qualche secondo dopo"<br />
Jack: "Quindi se fossimo la famiglia Reale, io sarei l'erede al trono?"<br />
<br />
Tratto dalla mia autobiografia non autorizzata e mai scritta: "Una famiglia normale" El_Gaehttp://www.blogger.com/profile/11671719543955014620noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-226090102559961903.post-35267292556091243712019-05-28T03:37:00.000-03:002019-05-28T03:47:44.107-03:00Il colore della giaccaAlla fine, lo dico con profonda autocritica, non abbiamo capito un cazzo!<br />
Noi che quegli altri chiamano "di sinistra", dico.<br />
La gente ha votato le persone, altro che.<br />
Se avesse votato il simbolo nessun comune del veneto, probabilmente, avrebbe in questo momento sindaco diverso da uno leghista. Invece in paese hanno fatto scelte diverse perché la vicinanza, la fiducia, l'impegno, alle persone viene riconosciuto. Si, anche dai leghisti.<br />
E noi non abbiamo capito un cazzo!<br />
Siamo sempre così pronti a scagliarci contro l'ignoranza e la mancanza di impegno a informarsi e non ci accorgiamo che semplicemente le persone scelgono le persone. Le scelgono perché le convincono.<br />
Il problema è che non riusciamo a farcene una ragione di questa cosa che Salvini possa convincere due persone su tre (anche di più, nelle zone mie).<br />
E noi non ci riusciamo.<br />
Non ci riusciamo perché siamo lontani dalle persone.<br />
Anche quando stiamo in mezzo, siamo lontani.<br />
Mettiamo soggezione, siamo snob.<br />
Pensiamo di sapere come funziona e invece non abbiamo capito un cazzo.<br />
Eppure un altro modo c'è: lo ha dimostrato chi ha saputo mettere insieme, voto su voto, un consenso che si basa su un progetto futuro. Un futuro attento ai temi dell'ecologia, dell'immigrazione, consapevole che le persone ai margini non si possono semplicemente ignorare o espellere; amministratori che hanno saputo trasmettere una visione ai propri cittadini; sindaci che sanno essere competenti senza far temere la propria competenza. <br />
Non ho la pretesa che nessuno legga queste righe, forse serviva più a me per buttare fuori.<br />
Spero più che altro che qualcuno faccia le stesse riflessioni, un po' a tutti i livelli: locale, regionale, nazionale.<br />
Così, magari, la volta che ci dovessimo incontrare, sapremmo almeno di cosa parlare. <br />
<br />El_Gaehttp://www.blogger.com/profile/11671719543955014620noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-226090102559961903.post-5011724302725541072019-03-12T06:25:00.003-03:002019-03-12T06:25:59.159-03:00Il Prof di ginnasticaSono convinto che non valga la pena vivere di rimpianti; la vita è una serie infinita di sliding doors che a volte si chiudono, altre si aprono. Capita che lo facciano in modo definitivo, altre volte si riaprono e richiudono in continuazione.<br />
Ogni tanto, sarà l'età, mi diverto a pensare a "ma se" e tra questi "ma se" quello che mi piace di più è: se avesse seguito il consiglio della psicologa che in terza media ci ha fatto i test attitidinali (erano avanti a scuola mia, alle medie). "Ti piacerebbe fare l'insegnante di educazione fisica?" mi chiese.<br />
"Si, penso di si". Risposi.<br />
La parte di educazione fisica forse era saltata fuori dall'amore per lo sport che non sono mai riuscito ad abbandonare. In terza media, poi, ero alto più o meno come adesso con qualcosa come quindici kg di meno. Il fisico a quell'età conta quasi tutto: ero il più veloce, il più resistente e il più forte fisicamente in quasi tutti gli sport che facevamo (ad onor del vero eravamo due classi sfigatissime e non era così difficile eccellere).<br />
Ripensandoci mi stupisce che la psicologa abbia trovato la predisposizione per l'insegnamento.<br />
Ma non volevo parlare di me e dei miei irrisolti.<br />
O meglio: un paio d'anni dopo avevo già buttato nel cesso i consigli della cara psicologa (so che è morta pochi anni dopo, in fondo ancora giovane, di un tumoraccio dio sa dove) perché, siccome a scuola andavo così così, preferii lasciare calcio e nuoto per essere almeno mediocre in Italiano, Latino e Matematica. Gettai così in modo abbastanza irrimediabile (per lo meno poi non ho mai completamente rimediato) le basi per la mia futura obesità in cambio di un paio di rinvii a settembre.<br />
<br />
Al liceo con me c'era Nicola Zanini. La Juve lo prese a 15 anni assieme a
Del Piero. Anche lui era bravo a scuola ma ha mollato tutto ed è
partito. Nicola non ha avuto la stessa fama, ma ha sempre vissuto di
calcio in modo dignitosissimo, facendosi apprezzare ovunque sia andato.<br />
<br />
Adesso c'è questo ragazzino al nostro paese che andrà alle nazionali di nuoto. Pare che sia un gran talento e le voci dicono che i suoi sarebbero pronti a trasferirsi in un'altra città per permettergli di coltivare meglio le sue abilità. Pare che sia bravissimo anche a scuola, tra l'altro. <br />
<br />
<br />
Adesso porto i miei figli a nuoto, fanno allenamenti e garette del
settore Propaganda. Io specifico sempre che si tratta della vecchia
pre-agonistica, perché Propaganda mi fa tanto ventennio fascista. Comunque loro si divertono tanto a queste gare e sono pure bravini.<br />
Li vedo sognare ad occhi aperti quando mi chiedono di vedere un video su Federica Pellegrini o su Phelps ma non so fino a che punto poi sia giusto assecondarli. Metti che domani salta fuori il ct della nazionale che mi dice: portameli a Roma. Che facciamo? Li portiamo? E se uno si e gli altri no? Avere un fratello che eccelle in che modo può minare gli altri?<br />
Ah, stronzatine, film che mi faccio io, preventivamente quanto inutilmente.<br />
Forse non dovevo mollare lo sport in prima liceo. Mi sarei tolto le mie voglie, mi sarei scontrato con i miei insuccessi e adesso non sarei anche io lì, di nascosto, a guardare i filmati di Phelps sognando di essere io ad arrivare in un tripudio di folla. <br />
<br />El_Gaehttp://www.blogger.com/profile/11671719543955014620noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-226090102559961903.post-30507132737431428652019-02-13T14:06:00.000-02:002019-02-13T14:06:00.037-02:00Moha e la nostra evoluzione contromanoMohà non c'è più, già da qualche anno.<br />
L'ho scoperto per caso, o meglio, l'ha scoperto Silvia che era in classe mia a liceo: "Non era stato in classe tua Mohà?"<br />
"Si"<br />
"Ho visto la sua lapide di fianco a quella di mio padre".<br />
<br />
Porca miseria!<br />
Non è che posso dire che eravamo amici, Mohà ed io. Avevamo condiviso la prima liceo, poi a lui era toccata la sorte che a me sarebbe toccata tre anni dopo: la bocciatura. E tanti saluti.<br />
Quando mi bocciarono io un po' sperai di tornare in classe con lui. Era l'unica persona che conoscevo, un anno indietro. Invece no.<br />
Non l'avevo nemmeno più rivisto finita la scuola e non eravamo nemmeno "amici" su facebook.<br />
Come me amava l'hard rock ma era più coerente di me nel portarlo avanti come stile di vita.<br />
Dopo che Silvia mi ha detto che era morto ho fatto qualche ricerca ed ho scoperto che la vita non era stata generosissima con il povero Mohà ma non è che abbia capito tanto.<br />
A parte che, cosa vuoi capire? Uno che muore a quarant'anni, di per sé, non è che riesci poi a spiegartelo.<br />
Ho scritto alla mamma, che ancora tiene viva la sua pagina facebook.<br />
"Buongiorno signora, sono stato a scuola con suo figlio, volevo solo dirle che mi dispiace tanto".<br />
Mi sono sentito come quando, proprio al Liceo, dovevo chiamare qualche compagno a casa e c'era sempre il disagio di dire chi ero e cosa volevo. <br />
Avrei anche voluto scriverle che mi sarebbe piaciuto essere stato un po' più amico di Mohà e magari avrei potuto essere più vicino, più d'aiuto. Ma poi non gliel'ho scritto perché, alla fine, anche a molte persone a cui invece ero davvero vicino e avrei potuto, non sono comunque riuscito ad essere di alcun aiuto. E così mi sono sentito ancora più merda per averle scritto. Lei mi ha risposto, formale e semplice, come forse si è abituata a fare per domare un po' il dolore.<br />
<br />
Non volevo parlare di lui, ma mi torna in mente, ogni tanto, il vecchio Mohà.<br />
Chissà cosa penserebbe di tutti questi "prima noi" che si sentono in giro. Chissà cosa direbbe dei "italianissimo nonostante il nome" attribuiti a chi, come lui, nasceva dall'unione di culture diverse. Chissà se anche a lui, come a me, suonano ancora come "Non proprio italiano vero".<br />
Quando ero ragazzo mi vantavo di avere in classe Mohà. Mi piaceva raccontare agli amici di come parlasse in dialetto veneto come me, di come amasse la mia stessa musica, girasse in motorini scalcagnati e facesse fatica a scuola esattamente come me. Mi sembrava l'inizio del futuro: la società meticcia, culturalmente ricca, come negli USA. Ma forse io l'evoluzione l'ho imboccata contromano. <br />
Adesso gli USA sono passati anche loro ai "Prima noi" dopo aver avuto Barack Hussein Obama. Americanissimo anche lui, nonostante il nome. <br />
<br />El_Gaehttp://www.blogger.com/profile/11671719543955014620noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-226090102559961903.post-12382913720410052262018-03-26T08:14:00.002-03:002018-03-26T08:14:32.371-03:00La pesante EreditàStamattina ho appreso della morte di Fabrizio Frizzi.<br />
Devo dire che la notizia mi ha scosso molto più di quello che pensavo e credo che sia per due motivi:<br />
<br />
Il primo è che i miei figli da circa un mese guardano l'Eredità. Un mese è poco, no? Eppure già lo chiamavano Fabrizio; "Ma quanti anni ha Fabrizio?" "Quanto è alto Fabrizio?" "Ha figli Fabrizio?". Come fosse uno zio.<br />
Certo, aiuta il fatto che l'Eredità è proprio il giochino a misura di famiglia, piacevole da guardare tra la preparazione della cartella e la cena in tavola. <br />
Stamattina non ho avuto cuore di dir loro che Fabrizio Frizzi è morto. Eravamo pronti, vestiti e calzati per andare al piedibus. Non ero pronto.<br />
Pensare che mi vanto sempre di come riesca ad affrontare con loro tutti gli argomenti difficili: l'olocausto, ad esempio. O la morte di qualche amico, è capitato. <br />
Però penso ci sia anche un altro motivo: Frizzi era uno di famiglia, anche se non lo conoscevo. Di lui ricordo i sabati sera a guardare Europa Europa con i miei e poi Domani Sposi, che facevano ad ora di cena (a casa dei miei c'era sempre la tv accesa, altro che Orwell).<br />
A volte mi urtava un po' questa aria da lillone imbranato, pure adesso che aveva sessant'anni. Però ci si abitua volentieri al garbo e alla misura. Non è un caso che piacesse ai bambini. <br />
Poi adesso sono anni che non seguo più, che in tv vedo solo film, però boh... mi sento come le vecchiette quando è morto Mike Bongiorno.<br />
È brutto invecchiare e diventare più fragili. Così fragili che pure la morte di una persona sconosciuta ti provoca quel senso di mancanza che non diresti mai.<br />
È brutto invecchiare. Tant'è, pare che l'alternativa sia peggiore. Non so chi l'avesse detto ma aveva ragione.<br />
Buon viaggio Fabrizio. <br />
<br />El_Gaehttp://www.blogger.com/profile/11671719543955014620noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-226090102559961903.post-59204884233115797292018-02-02T13:45:00.002-02:002018-02-02T13:45:43.078-02:00Il colloquioManco da una vita.<br />
Scrivo poco in generale, a dire il vero. Mi sono fissato che una volta a settimana, in pausa pranzo, se tutti gli astri si allineano, vado a nuotare. Era la volta che scrivevo. Ma fisicamente mi dà qualche soddisfazione in più e allora pazienza se scrivo poco.<br />
Ma non volevo scrivere che scrivo poco.<br />
Siamo entrati nel tunnel della scuola.<br />
Capirai, Maria è in terza, ormai dovremmo essere lanciati.<br />
Invece qua ogni mese che passa pare più dura. Sembra quando faccio qualche corsa lunga: all'inizio faccio sempre fatica. Poi so che entro in temperatura, ci metto tanto, a volte più di venti km, ma poi ho quei due tre km di serenità. Poi inizio ad essere stanco ma tengo duro, arriva la crisi e passa. A volte.<br />
A volte non passa e peggiora e allora ti fai prendere dallo sconforto. A volte passa lì, altre no.<br />
Ogni volta il dilemma: continuo sperando che passi? E se poi non passa? Nel frattempo vado avanti.<br />
La scuola dei figli è simile. All'inizio abbiamo fatto fatica ad ingranare. Parlo dell'inizio della prima di Pee e Jack, che Maria è così brava che quasi non ce ne siamo accorti. Poi verso la fine della prima meglio. Quest'anno boh, siamo continuamente nel vortice e non capiamo nulla. Alle volte pare tutto bene. Altre tutto male.<br />
E andiamo in confusione e sbagliamo a mettere i quaderni nelle cartelle e vanno senza le posate per il pranzo e con la merenda umida perché la bottiglietta perde.<br />
Poi, guarda un po', non sono tutti uguali. Hanno tempi diversi, capacità diverse, passioni diversi e a volte mi viene il dubbio che non siamo abbastanza bravi a tenerne conto.<br />
Non riesco a dare un nome a questa sensazione, ma penso che somigli a quella di mamma, che quando andavo male a scuola entrava in camera e si sedeva sul letto: "Ma di preciso, cosa ti ha detto la prof?"<br />
Non le ho mai risposto.<br />
Adesso capisco che sbagliavo. El_Gaehttp://www.blogger.com/profile/11671719543955014620noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-226090102559961903.post-71804706740697952522017-11-14T12:47:00.001-02:002017-11-14T12:47:40.179-02:00Mondial CasaIl mio problema, riguardo al calcio, è che ho cominciato a seguirlo nel 1982.<br />
Avevo 8 anni, uno in più dei miei figli adesso, e i ricordi, per quanto un po' confusi dal tempo, sono scolpiti nella memoria.<br />
La mattina dopo le tre piotte al Brasile di Zico e Falcao fu il momento della svolta.<br />
In realtà la partita io non l'ho vista. Avevano giocato di pomeriggio e, perdio, d'estate al pomeriggio si giocava fuori in strada, altro che calcio in tv.<br />
In più era quasi scontato che avrebbero perso, nemmno valeva la pena mettersi a guardare. <br />
Poi, poco lontano da casa, un bellimbusto aveva dato fuoco alla susa esposizione di mobili che aveva all'interno di una villa del settecento o cose così. Per per l'assicurazione. Comunque c'erano i pompieri in paese e tanto bastava. Quando sarebbe ricapitato? <br />
<br />
Fatto sta che il mattino dopo dovevo andare a prendere il giornale. Il minimarket che faceva anche da tabacchino era chiuso per ferie (all'epoca i due piccoli esercizi commerciali del paese si mettevano d'accordo per i turni di chiusura) e per il Giornale di Vicenza toccava passare davanti alla villa ancora fumante dalla sera prima.<br />
Fu lì che Fabio, che poi sarebbe stato un grande amico, oltre che il batterista del mio primo gruppo, lesse la prima pagina e se ne uscì con un: "Ah, Rossi Rossi, che ha mandato a casa il Brasile..."<br />
"Ma come?" dissi "Ma allora non ci hanno eliminati?"<br />
No.<br />
E da lì un trionfo.<br />
<br />
Chissà, magari se fossimi usciti, in quell'estate calda del 1982, forse non mi sarei mai appassionato di calcio e forse nemmeno di sport in genere (anche se il nuoto che un tempo mi faceva schifo adesso lo amo) e adesso davvero potrei dire che non me ne frega niente. <br />
<br />
<br />El_Gaehttp://www.blogger.com/profile/11671719543955014620noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-226090102559961903.post-53143463041588389142017-10-10T13:00:00.000-03:002017-10-10T13:00:20.122-03:0010 10 2015Il 10 Ottobre del 2015 a Spello pioveva.<br />
<br />
Mi piace sempre l'esercizio che si fa quando c'è qualche grande ricorrenza; dov'eri tu l'11 settembre 2001, quando il primo aereo entrò nella Torre Sud? <br />
<br />
Io, per dire, ricordo che stavo lavorando e abbiamo acceso la tv un attimo. Poi spenta subito e abbiamo iniziato una delle solite riunioni. Di quelle che paiono fondamentali; in qualche modo non avevamo capito la portata dell'accaduto. Pareva un'aereo che è finito addosso ad un palazzo e basta. Come se non fosse stato già grave di per sé.<br />
Un'ora dopo la riunione accendo il mio panasonic, il primo cellulare nuovo nuovo comprato perché Silver a Padova non aveva più il fisso. "Attentanto al WTC, Migliaia di morti".<br />
E allora di corsa a casa, incollati alla tv, fino a sera. <br />
<br />
La storia di ciascuno di noi ha dei fili sottili. Quando ho iniziato a scrivere questo post pensavo all'11 settembre come un mero esempio, invece mi accorgo ora che l'amico che mi ha scritto quel messaggio è lo stesso a cui il post poi è dedicato.<br />
Di fatto non volevo parlare del World Trade Center e neppure del mio amico, non direttamente.<br />
Volevo dire che mi colpisce sempre il "Tu dov'eri? Ti ricordi?"<br />
<br />
Io il 10 ottobre del 2015 ero a Spello ad un congresso di lavoro e mi ero alzato per andare a correre. Però pioveva ed ero appena riuscito a constatare che la punta delle mie Leadville, lasciate fuori a prendere aria la sera prima, era fradicia.<br />
Buio da nuvoloni, di quello che non passa con il giorno, niente corsa tra gli ulivi.<br />
Pazienza, tornare a letto non è mai una brutta alternativa. Tra l'altro la cena della sera prima, con miliardi di assaggi portati da tutta Italia dalle cooperative aveva regalato una dormita, diciamo, piccante.<br />
<br />
Non ricordo di preciso l'ora.<br />
Però ricordo che il giorno prima, con il collega Alessio avevamo parlato proprio di quel nostro amico e collega psicologo (anche se nessuno dei tre esercita in quanto tale): come sta? Lo hai sentito?<br />
<br />
E così mi viene in mente ogni anno che mentre un mio amico si suicidava io ero lontano e tutto sommato stavo scegliendo tra due cose belle: correre o tornare a letto. <br />
<br />
E fatalità nei giorni scorsi mi trovavo a correre in mezzo agli stessi ulivi all'alba e mi chiedevo se quella stessa pace fosse ora anche la tua pace e se quel sole, che allarga il cuore quando sorge, faccia lo stesso effetto anche a te, dall'altra parte.<br />
E questo perdono che mi concedo da solo, attribuendomi una importanza relativa nella tua vita, chissà se davvero, in qualche modo, arriva anche da te o se, semplicemente, ho bisogno di pensarlo. El_Gaehttp://www.blogger.com/profile/11671719543955014620noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-226090102559961903.post-75127844594464884422017-09-06T08:33:00.000-03:002017-09-06T08:33:07.506-03:00Lo sport spiegato (male) ai miei figliLo scorso anno lessi su facebook un bellissimo post scritto da Francesco Rigodanza, golden boy del trail running italiano, che faceva gli auguri al suo papà per la Trans D'Havet, che tra l'altro avrei corso anche io, seppure qualche bella posizione dietro.<br />
La cosa più bella di quel post era la descrizione che Francesco faceva della sua storia sportiva in famiglia. Il padre, verosimilmente un appassionato di sport anche da (più) giovane, aveva sempre accompagnato le scelte sportive del figlio senza mai sconfinare nelle aspettative ma incoraggiandolo, principalmente, a divertirsi e a continuare a praticarlo. Immagino, da uomo intelligente quale mi pare essere, non può non aver notato il talento del figlio e nonostante questo c'è riuscito.<br />
<br />
Poi c'è un'amico che mi parla del libro di Agassi. Non l'ho ancora letto, ma è molto centrato sulla figura del padre che, in qualche modo, gli ha rovinato l'esistenza (che magari fa un po' sorridere, perché è meglio triste e ricco che triste e povero), comprendolo di aspettative.<br />
<br />
Mi è tornato in mente in questi giorni, tipicamente dedicati alla pianificazione scolastica ed extrascolastica della vita dei figli.<br />
Cosa facciamo fare a questi benedetti ragazzi?<br />
Uno potrebbe dire: quello che vogliono, chiedete a loro.<br />
Bella lì! Pare facile.<br />
Un giorno uno vuole fare Hockey, l'altro calcio e la bimba danza.<br />
Il giorno dopo uno atletica, l'altro calcio (Jack in effetti è piuttosto coerente) e la bimba ginnastica artistica.<br />
Il terzo giorno tutti calcio a parte Maria che è ferma sulla ginnastica ma l'ha fatta diventare ritmica.<br />
Il che sarebbe nulla, se ci fosse:<br />
a. Almeno uno dei due che potesse/volesse non lavorare o lavorare part-time in modo da scorrazzarli in giro tutta la settimana.<br />
b. Dei nonni che, oltre al classico "Ma fategli fare calcio, poveri, che ve lo chiedono", fossero disponibili a prendere su la macchina e scarrozzarli in giro<br />
c. Essere così ricchi da avere il maggiordomo.<br />
Che poi l'ultimo che ho sentito avere avuto il maggiordomo di notte si vestiva da pippistrello e direi che anche no.<br />
<br />
Un ginepraio, insomma.<br />
E questo, per tornare al discorso di Rigodanza fatto all'inizio, senza voler a tutti i costi ascoltare quelli che, qui e là, ti buttano ideone sul piatto: "Ma tu hai visto come corre Pee? Non ti pare che potresti fargli fare atletica?" <br />
Ma se manco corre alle garette paesane, che non le vuole fare. Devo pure sentirmi in colpa?<br />
"Ma non vedi che bene che batte le gambe Mary? Non la vedresti bene nella preagonistica di nuoto?"<br />
"E Jack? Guarda che non è proprio male a calcio, in più c'ha un gran fisico"<br />
E via discorrendo.<br />
<br />
In tutto questo finiremo per fare, come sempre, tutti e quattro nuoto nella stessa ora. Facile da organizzare, sano e quasi a km zero (nel senso che la piscina la gestisce il nonno ed è come essere a casa).<br />
<br />
Tutto a posto, tutti d'accordo.<br />
Nel frattempo in una garetta per beneficienza Mary va a podio e arriva prima delle bambine.<br />
Però atletica non la vuole fare.<br />
In tutto questo mi sento molto più affine al padre di Agassi che a quello di Francesco.<br />
Un gran casino.<br />
E tutto questo non era specificato nella brochure <br />
El_Gaehttp://www.blogger.com/profile/11671719543955014620noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-226090102559961903.post-61942381937766985102017-06-21T04:21:00.001-03:002017-06-21T08:28:39.460-03:00Maturità t'avessi presa dopoEra il 26 agosto 1998.<br />
Tre giorni prima avevo dato il primo bacio a quella che sarebbe diventata mia moglie.<br />
Non c'erano i cellulari e chiamarsi era più complesso; mantenere una relazione clandestina pressoché impossibile. A meno di non concordare gli orari di chiamata e poi, all'allprossimarsi del tempo stabilito, fare la spola tra cucina e bagno come un anziano con la prostata infiammata in modo da passare "casualmente" davanti al telefono quando, infine, avrebbe suonato.<br />
Con Silver era facile, tutto sommato: la sorella era già maritata ed in dolce attesa e i fratelli ancora troppo giovani per le lunghe telefonate. Quindi l'orario stabilito quello era e quello rimaneva.<br />
Ma non il 26 agosto.<br />
Sto studiando non mi ricordo cosa e mia mamma mi chiama: "C'è una che mi pare si chiami Luciana".<br />
E adesso chi cazzo è Luciana?<br />
"Ciao sono Silver: è nata Alessia"<br />
Qualche tempo dopo con Silver ci spiegammo sul perché io fui così freddo nel recepire quel messaggio: un po' la chiamata inaspettata del pomeriggio, un po' Luciana, un po' il "cazzoadessomiamadrefaràmilledomande", un po' non avevo ancora fatto esercizio di vita di coppia, dove gli imprevisti e le sorprese sono moltiplicati per due.<br />
Fatto sta che quel giorno diventaii zio, anche se era solo tre giorni che avevo baciato Silver e anche se, scaramanticamente, ho sempre preferito che mi chiamasse con il mio nome.<br />
È bellissimo essere zii giovani è un'esperienza da provare. Sei quello che ti vizia, che ti porta alle giostre, ti chiama "bella ragazza" fin da quando hai un anno, che ti fa le sculture di palloncini, che ti insegna a suonare la chitarra, che ti regala i libri fichi.<br />
Almeno fino a quando diventi zio vecchio, che non dipende dalla calvizie o dalla barba grigia, si sa, ma dall'arrivo dei figli tuoi; quando il compagno di giochi, a quel punto, diventano i cuginetti e tu, in quella dose di proibizionismo genitoriale che manifesti, perdi gran parte del tuo fascino e, verosimilmente, vieni archiviato nella cartella "Rompicoglioni adulti" in compagnia dei nonni, mamma e papà. <br />
Invece tu, nipotona mia, di fascino ne hai acquistato ogni anno che è passato (ahimè così velocemente da essere scandaloso).<br />
E oggi c'è la prima prova dell'esame che per fortuna non si chiama più di maturità perché, l'ho scoperto molto dopo, la maturità non si raggiunge mai (anche se ci vuole scienza, ci vuole costanza, cantava Guccini).<br />
Altri consigli non ho da darti. A conti fatti sei diventata molto più brava di me.<br />
In bocca al lupo, Bella Ragazza! <br />
<br />
<br />El_Gaehttp://www.blogger.com/profile/11671719543955014620noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-226090102559961903.post-12360964057027913212017-06-12T11:49:00.002-03:002017-06-12T11:55:18.480-03:00C'era un cinese in comaCazzo che caldo!<br />
Eppure ero sicuro che ci fosse una fontanella a Punta Sabbioni, che l'anno scorso mi ero chiesto se fosse potabile e non sapevo se fosse peggio morire disidratato o di cagotto. Invece niente, non l'ho vista.<br />
È che ho incrociato la biondina che faceva il Quadri e mi sono distratto. Correva in senso opposto e non mi ha visto. Tanto non mi avrebbe comunque riconosciuto. Non mi riconosce mai nessuno. Forse ora che ho tagliato la barba magari si, boh!?<br />
<br />
Cazzo che caldo!<br />
Ed ho quasi finito l'acqua e anche le energie. Se mangio sta barretta malefica senza poi berci dietro acqua capace che mi si cementa in bocca e hai voglia a menar di ganasce, poi. Ti resta lì a mappazzare tutta la mattina.<br />
<br />
Cazzo che caldo!<br />
Devo anche stare attento alla strada dove girare o mi ritrovo a Jesolo e poi devo tornare in su. Ricordo la statua di un toro gigante, tipo quelli che ci sono in Spagna. Vai a sapere cosa ci faccia qui. Eccola là.<br />
<br />
Cazzo che caldo!<br />
C'è un'Audi tutta scassata a lato della strada. La schivo, no, 'speta che lascio passare questa 500 che pensa di essere a Le Mans.<br />
Passo via l'Audi.<br />
<br />
Cazzo che c... hey, ma era un uomo quello dentro all'Audi?<br />
Ma si chissenefrega!? Qualcuno si fermerà. E poi pareva dormire, più che altro. <br />
Si però... Torno indietro. Si dai, torno indietro.<br />
Speriamo che almeno il tizio non sia incazzoso. È un ragazzo dai lineamenti asiatici. Ad occhio e croce sulla trentina. <br />
"HEY, CAPO! SERVE AIUTO?" Niente.<br />
"NEED SOME HELP?" Nothing.<br />
Oddio, lesioni non mi pare ce ne siano. Neppure airbag scoppiato, a dire il vero. Strano, però, il muso della macchina è metà di quello che dovrebbe essere, il cofano è divelto e manca perfino la targa anteriore. A ben guardare non sembra nemmeno che l'incidente sia avvenuto qui: vetri e pezzi di palstica per terra non ce ne sono. <br />
Magari la malavita lo ha ammazzato e piazzato dentro ad una macchina incidentata.<br />
Magari ha una pistola e appena si sveglia gli prende male e mi spara. <br />
"AMICO! SVEGLIA!"<br />
"brof, sbuff, sgrot"<br />
AHH!!!<br />
Beh, dai, almeno è vivo.<br />
"SERVE! AIUTO?" Nessuna! Risposta!<br />
C'è un tipo che sta diserbando sulla diga di fronte. "Si sveglia?"<br />
"Non direi, però è vivo"<br />
"Boh! Lasciamolo dormire"<br />
Ma si, lasciamolo dormire.<br />
<br />
Cazzo che caldo!<br />
E il cinese ha pure messo una pietra sopra al mio personal best sui 20 km. Ma non potevo certo non fermarmi. Quelli che non si fermano sono proprio delle merde.<br />
"Perché tu che avresti fatto, scusa?"<br />
"Cazzo vuoi tu, coscienza, mi son fermato?"<br />
"Lo hai lasciato là mezzo in coma, lo chiami aiuto?"<br />
"Ma vaffanculo coscienza, non si è fermato un cazzo di nessuno e adesso il problema sarei io"<br />
"- - -"<br />
Vabbè, il tempo di recuperare il telefono e torno, ok? Tanto sono arrivato.<br />
<br />
Cazzo che caldo!<br />
Sono pure sudato ed in Vespa adesso mi prendo il cagotto che non mi sono preso con la fontanella.<br />
L'Audi è allo stesso identico posto. C'è una signora che si sporge da un cancello lì vicino.<br />
"Signora, lei sa da quanto è qui questo ragazzo"<br />
"No, l'ho appena visto"<br />
"Chiamiamo il 118, che dice? Che via è questa?"<br />
"Via Prodelio. Va bene arrivederci"<br />
Ma dove cazzo vai, maledetta vecchia, resta qua, no?<br />
Sparita<br />
"118"<br />
"Buongiorno, c'è uno così e così"<br />
"Arriviamo subito. Non si muova da lì"<br />
"Ciao, ho chiamato i vigili ma non sono ancora arrivati". È il tizio che prima diserbava. <br />
"Beh, io ho chiamato il 118, hanno detto che arrivano subito"<br />
"Anche i vigili lo hanno detto, ma un bel pezzo fa. Beh, ciao"<br />
Ma come ciao, ma dove vai?<br />
Sparito. Che poi, merda, uno sta male e chiami i vigili, ma ti pare? <br />
Non si ferma nessuno<br />
<br />
Cazzo che caldo! <br />
"CAPOOOO!!!!" Se, ciao!<br />
niiinoooo niiiiinoooo.<br />
Ambulanza e vigili in contemporanea.<br />
Ottimo.<br />
Generalità, sa, per il verbale. Certo certo.<br />
L'ultima cosa che ho visto è il ragazzo con il collare, in piedi, sorretto dai paramedici che cercano di caricarlo sulla barella.<br />
Accendo la Vespa e me ne torno a casa. <br />
<br />
Cazzo che caldo! <br />
<br />
<br />El_Gaehttp://www.blogger.com/profile/11671719543955014620noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-226090102559961903.post-68552703233336233622017-04-13T15:00:00.000-03:002017-04-13T15:00:17.275-03:00Abbracciate gli alberiPuntuale come la dentona con la falce, in tempi di vacanze, arrivano le ormai immancabili querelle sui social legate a compiti si, compiti no.<br />
<br />
Inizialmente la questione è nata, mi pare, con un padre che ha scritto alle maestre un pippone sul fatto che il figlio non aveva fatto i compiti perché occupato a vivere.<br />
Che poi, lo avesse scritto alle maestre, ancora ancora. Lo ha pure postato su facebook e allora via con i pro e i contro, i fake, le emulazioni, ecc.<br />
<br />
Poi hanno risposto le maestre con i compiti creativi: leggette un fumetto, guardate un film di Myiazaki, abbracciate gli alberi.<br />
<br />
Adesso il filone è un po' in crisi e non ci sono particolari novità.<br />
<br />
Il punto è che nessuno centra i veri problemi che, secondo me, sono due:<br />
<br />
<b>1.</b> Compiti tradizionali o new age che siano, <b>serve qualcuno che possa star dietro a ste creature.</b><br />
<br />
<b>2.</b> Compiti tradizionali o new age che siano, <b>se i figli non lo vogliono fare, sarà difficile farglielo fare,</b> ammesso che troviamo qualcuno che li segua.<br />
<br />
<br />
Capiamoci, io sono abbastanza tradizionalista, credo che i compiti di per sé vadano assegnati e vadano anche svolti. Intanto perché non è che uno che ha corso una maratona ieri possa correrla tra un anno senza in mezzo andare mai ad allenarsi, ok? La panza cresce, i muscoli si infiappano. Lo stesso vale per le cose che apprendiamo. Io ad esempio non ricordo più gli integrali e le derivate. E, ad essere sincero, ho qualche difficoltà a ricordare anche Euclide.<br />
Poi sarebbe anche bello non esagerare: una settimana passata in vacanza da qualche parte magari la si augura a tutti, gli facciamo fare i compiti?<br />
In ogni caso i primi giorni di vacanza che si fa? Li si passa sui libri?<br />
Insomma, sarebbe bello che ci fosse un equilibrio.<br />
<br />
Comunque, non vorrei perdere l'occasione di s-gureggiare anche le mie proposte per i compiti alternativi.<br />
Naturalmente avendo cura che i bimbi facciano veramente quello che si sentono di fare, vivendo appieno la loro fanciullezza:<br />
<br />
1. Giocate all'aria aperta. Da quando vi va a quando non vi va più. Rientrate in casa solo se volete guardare la tv.<br />
<br />
2. Se non vi va di giocare all'aria aperta però guardate la tv. Ormai fanno talmente tanti programmi stupidi anche d'inverno che non possiamo più dire che la tv d'estate fa cagare. La tv si può guardare dal mattino prima di colazione fino alla sera. Tanto poi, se vi capiterà di avere un contratto a tempo pieno non avrete il tempo di guardarla comunque, non è una questione di educazione. Se invece non avrete un contratto sarete depressi ed è noto che chi è depresso guarda la tv. Vi voglio skilled. <br />
<br />
3. Non ascoltate i genitori. Anzi, per meglio dire: non sentiteli nemmeno. Spesso quando voi siete in vacanza loro lavorano per cui non noteranno la differenza dal resto dell'anno. Tendenzialmente, lo dico anche come autocritica, siamo noiosi, ripetitivi e un po' frustrati, a volte non vale davvero la pena stare a sentirci. L'esercizio avanzato consiste nel ignorare i vostri vecchi anche in caso di cena pronta, ora di lavarsi, dai che bisogna andare dai nonni.<br />
<br />
4. Litigate. Occhio però che non è che basti litigare così. Bisogna litigare per le cazzate. Esprimete la vostra aggressività per le quisquilie più insignificanti: mio fratello mi ha guardato, mi dice che sono brutta, ha mangiato l'ultimo biscotto e cose così. Se non avete fratelli provate con il vicino, è un po' più difficile, ma non impossibile.<br />
<br />
5. Imparate nuove e creative parolacce. Se state qualche settimana dai nonni con i cugini adolescenti siete facilitati, sennò c'è sempre l'amichetto con i genitori senza troppi filtri. Fate buon uso delle opportunità che la vita vi dona.<br />
<br />
Non vi garantisco che imparino chissà che. Però almeno sarete sicuri che li faranno<br />
<br />
Buone vacanze Pasquali a tutti <br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />El_Gaehttp://www.blogger.com/profile/11671719543955014620noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-226090102559961903.post-33373508241199991982017-04-13T04:07:00.002-03:002017-04-13T04:07:36.308-03:00Cosa volete da me? Il Sangue? Sono donatore di sangue da ventun anni.Ho donato in tutto tre volte.<br />
<br />
Come come?<br />
Si, in effetti, sarebbe meglio dire che sono stato donatore 21 anni fa e poi lo sono ridiventato venerdì scorso. Ma in realtà, per gli archivi della Fidas, io sono sempre stato un donatore.<br />
<br />
Un donatore bloccato.<br />
<br />
Tutto era iniziato, mi pare, con una serata al Don Pablo, tra una bruschetta quattro formaggi e speck e una coca. Vi parrà impossibile che io ricordi anche il tipo di bruschetta che ho ordinato nel 1996, ma vi posso assicurare che era quella. Al Don Pablo la ordinavo sempre.<br />
Il mio amico Simone mi disse che la settimana prossima sarebbe andato a donare il sangue ed io, che da ragazzo sulle cose mi buttavo senza troppo riflettere, dissi che sarebbe piaciuto andare anch'io.<br />
Suo padre donava da sempre e lui stesso aveva iniziato a 18 anni ed era prossimo alla premiazione riservata a quelli che finivano lo spazio dei timbri sul libretto. <br />
E così mi ritrovai in un corridoio stretto stretto, nel chiostro dell'ospedale vecchio, a fare una montagna di prelievi, visite mediche eccetera eccetera.<br />
<br />
Un mese dopo mi presentai alla prima donazione. Che non avvenne.<br />
<br />
Prima di donare facevano un rapido controllo per le transaminasi. Io manco sapevo che esistessero, le transaminasi. Mi dissero che erano un "valore del fegato" che va monitorato per via che può sballare a causa, ad esempio, dell'epatite. Solo che era evidente che io non avessi l'epatite perché, così a memoria, il mio sballava di una decina di punti dalla norma, mentre per l'epatite doveva andare alle stelle. In sostanza il problema è che mangiavo male.<br />
"Lei mangia spesso fritti o insaccati?" Mi chiese la dottoressa<br />
Facendo un rapido check della settimana testè trascorsa (in quegli anni là a casa cucinavo io) non potei fare a meno di pensare che avevo scientemente alternato sofficini, bastoncini, petti di pollo panati a salumi e formaggi.<br />
<br />
Niente donazione<br />
<br />
Un mese dopo tornai. Mi ero a messo d'impegno e avevo mangiato benino. Io quando mi metto in testa una cosa sono di un testardo che non vi dico.<br />
<br />
Spuncio al dito. Le transaminasi erano al limite superiore. Mi lasciarono donare.<br />
<br />
Tre mesi dopo tornai, sempre con Simone. Il regime alimentare era un pelino meno ferreo ma riuscii comunque a staccare un limite superiore della norma.<br />
Quel giorno i computer andarono in tilt (non per colpa mia, spero) e c'era una fila terrificante. Al venerdì io non avevo lezioni all'università e mi sentii in colpa a stare ad oziare sulla poltrona finché i lavoratori erano lì ad aspettare il loro turno. Mi alzai appena mi tolsero l'ago e andai al bar. Il ricordo successivo è di Simone che mi tiene le gambe alte e un medico che mi schiaffeggia.<br />
<br />
Vabbè. Esperienza.<br />
<br />
Un mese dopo la doccia fredda. L'esame delle transaminasi è sempre al limite e il medico mi dice che non potrò donare finché non si saranno abbassate. Il controllo sulle analisi delle sacche di sangue, infatti, dava sempre valori un po' più alti rispetto a quelli ricavati sulla puntura del dito. In sostanza il mio litro di sangue donato fino a quel momento era stato buttato e un paio di amici di mio padre giustificarono il fatto che se anche io, da astemio, avevo le transaminasi alte, che non gli cagassero troppo il cazzo a loro se bevevano un bicchiere di più. <br />
<br />
Tornai nel 2003, dopo il Cammino di Santiago. La mia morosa, appena laureata in medicina, mi disse che facilmente dopo un mese di attività fisica così intensa non avrei avuto nessun problema. Aprirono il pc e la tipa mi disse: "Ma lei è El_Gae tal dei tali che vive in via tal dei tali... ecc" "Si".<br />
"Non può donare, è stato bloccato nel 1996"<br />
"E come mi sblocco?"<br />
"Devi avere per un paio d'anni le analisi perfette".<br />
Si bella! Due anni. Ma quando mai?<br />
Mi ricordai di quella volta che la prof di Latino mi disse che per non essere rimandato dovevo arrivare in due compiti consecutivi alla sufficienza dopo che ne avevo fatti 29 di fila insufficienti.<br />
Non tornai più.<br />
<br />
Il resto è storia recente: la dieta, lo sport. Fatalità due anni di analisi perfette. <br />
<br />
"Due anni di analisi perfette". Dov'è che l'avevo sentita questa?<br />
Ah si! E sono tornato.<br />
<br />
"Ma lei è El_Gae tal dei tali che vive in via tal dei tali... ecc"<br />
"Si".<br />
"Non può donare, è stato bloccato nel 1996"<br />
Trackete! Analisi perfette.<br />
E venerdì ho donato di nuovo, dopo 21 anni.<br />
E stavolta il sangue non lo buttano. Spero (c'ho un po' di pare, in questo senso).<br />
Ero in ansia, avevo paura che non mi lasciassero, che quel pezzetto di grana del giorno prima mi sballasse i valori, che le transaminasi salissero anche per l'emozione.<br />
Invece no.<br />
Ero felice, felice sul serio. Talmente felice che sono anche andato a lavorare, nonostante avessi anche la possibilità di non farlo.<br />
<br />
Abbiamo tutti i nostri irrisolti. Questo era uno dei miei.<br />
Sotto con il prossimo.<br />
<br />
<br />
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<br />El_Gaehttp://www.blogger.com/profile/11671719543955014620noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-226090102559961903.post-8518738061559916052017-04-03T13:40:00.000-03:002017-04-03T13:40:07.260-03:00Charles Winsor, Prince of WalesNe hanno parlato tutti, impossibile che vi sia sfuggito.<br />
Il Principe Carlo è in Italia.<br />
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Vabbeh, chi se ne frega? Direte voi.<br />
Ok, ditelo. In linea teorica sarei d'accordo con voi.<br />
In realtà però il Principe Carlo non è venuto solo in Italia, è passato per Montecchio Precalcino.<br />
Si, il mio piccolo paesino, 5000 anime e poco più, è stato visitato dalla famiglia reale di Inghilterra, una delle nazioni più potenti del mondo.<br />
<br />
Non è che si sia saputo molto tempo fa: qualche settimana al massimo. Ed è stata subito fibrillazione;<br />
<b>Gli scettici:</b> "È un pesce d'aprile", "Tanto poi non viene", "La famiglia reale non è mai esistita" (a no, quella era la shoah).<br />
<b>Gli snob moralisti</b>: ma io devo perdere la mattina per omaggiare uno? Perché? Gli uomini sono tutti uguali... eccetera eccetera eccetera.<br />
<b>I cacciatori di vips:</b> mi metto quella camicia con la union jack, il kilt, la cornamusa e facciamo un selfie assieme.<br />
<br />
Io, in realtà, ci sono andato perché in paese non succede mai niente e mi pareva brutto non portare i figli. Tra l'altro il primo pomeriggio dello stesso sabato dovevamo partire per <a href="https://lafolgorante.wordpress.com/2017/04/03/gli-asfaltati-milano-marathon-2017/">Milano, obiettivo maratona</a>(qui il racconto)... insomma: un po' una corsa, ma appunto, sarebbe stato un peccato.<br />
<br />
E così siamo stati lì con le bandierine in mano, a fantasticare di cecchini sul monte che ammazzano l'attesa sparando ai tordi.<br />
Che poi magari tutti quelli che snobbano il principe corrono a vedere il campione di calcio o, peggio, il tronista di turno... mah!<br />
<br />
Poi non eravamo neppure in tanti. Pare che il sindaco volesse tutto il viale pieno, ma ci sarebbero volute il triplo di persone e forse non sarebbero bastate ancora. In più non si sentiva nulla ed è stato un peccato perché poi qualcuno ha pure detto che noi "curiosi" da fuori disturbavamo le preghiere. La verità è che non eravamo curiosi ma ci avevano chiesto di iscriverci e che non era sostanzialmente possibile capire che stavano pregando. La prossima volta un microno pliz. Oppure non vi lamentate. <br />
<br />
Certo pensavo che non dev'essere male fare il principe: non hai sostanzialmente grandi responsabilità, sulla Brexit mi risulta che nemmeno si sia esposto, ti invitano un po' ovunque a spese d'altri, se scendi dall'auto e saluti tutti ti dicono pure che sei simpatico, ti portano alle gallerie del Pasubio che io per andarci a correre devo puntare la sveglia in orari assurdi, insomma... io ti invidio Carlè, lasciatelo dire. <br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhb-_0KKoRM5ObjCoBuqz3WqirAfvT96Y_im1sG6twMw4c0vJIjBPO-GkIgWCf31LVfv_muAoclwij4ahYe0hbqv66UB_a_IQ5wMnMdQ2RIcOr7bnt-xjSOFJ0oYLF0hKa2ZhqLLD2oOozY/s1600/20170401_113554.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="192" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhb-_0KKoRM5ObjCoBuqz3WqirAfvT96Y_im1sG6twMw4c0vJIjBPO-GkIgWCf31LVfv_muAoclwij4ahYe0hbqv66UB_a_IQ5wMnMdQ2RIcOr7bnt-xjSOFJ0oYLF0hKa2ZhqLLD2oOozY/s320/20170401_113554.jpg" width="320" /></a></div>
<br />El_Gaehttp://www.blogger.com/profile/11671719543955014620noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-226090102559961903.post-46447795942958854852017-03-08T14:32:00.000-03:002017-03-08T14:32:01.950-03:00Scusa se ieri mi son dimenticatoDomenica ho compiuto gli anni.<br />
Oramai il conto ha robustamente superato i 40 e diciamo che ho adesso esattamente la metà degli anni che avevano i miei nonni quando sono morti. Non è mica male, come prospettiva, se avessi la certezza che fosse sicuramente così, altri 43 anni.<br />
A parte questo mi risveglio 43enne e mi ritrovo più ansioso, più cinico, più incline alla commozione, più fragile, più stanco, meno idealista.<br />
Nello stesso tempo anche più attento, più sano, più magro. <br />
Insomma adesso non mi vengono i pregi, ma mi pare di essere migliore ora di quando ero un ragazzo. In ogni caso diverso. Diverso al punto che persone che frequentavo venti anni fa non mi riconoscono. <br />
È molto strano: mi capita di incontrare persone che al liceo erano in altre classi ed io mi ricordo che eravamo nella stessa scuola. Loro no. Probabilmente ero davvero mimetico ed insignificante. Più mimetico, forse. Spero.<br />
Mimetismo che a volte mi manca, il potersene fregare, il poter dire "ma si, si arrangino".<br />
Invece la vita ti porta a decidere, sempre. Sembra una frase fatta, ma io ho capito che non se ne scappa. Le scorciatoie, purtroppo, non sono possibili, pena la squalifica. Come in gara. <br />
Proprio come in una gara lunga, a volte mi sento costantemente come negli ultimi km: stanco, sfatto, distrutto. Le gambe non girano, la testa sta impazzendo, ogni metro in più è una sofferenza. Poi passa, appena si arriva alla scadenza e già si riparte a pensare alla gara dopo. di una gara lunga<br />
Da quando sono dimagrito, poi, ho capito che il cibo mi aiutava a contenere l'ansia. Ora ho tutti i valori del sangue a posto, sono pure ridiventato donatore di sangue dopo vent'anni, però l'ansia pizzica un pochino: mi sorprende di notte, che non prendo più sonno, e mi assale sotto forma di cuore che batte un po' accelerato. A voler vederne il lato positivo, è l'occasione di lavorare meglio, di essere più attento, in modo da non mettersi in condizioni di.<br />
Poi penso anche alle ansie più grandi, di chi stava male da morire o di chi rischia di più che una brutta figura. E allora un po' mi sento una merda, un po' mi sento meglio.<br />
Qualche giorno prima di compire gli anni ho pensato ad un esperimento ed ho tolto dai social network la notifica del mio compleanno.<br />
Premetto che io non mi ricordo mai del compleanno di nessuno per cui non è che mi aspettassi che qualcuno si ricordasse. <br />
Invece alle sette di mattina mi sono arrivati, primi di tutti, quasi in contemporanea, gli auguri di comare e compare. Che non è che vivono insieme, si sono proprio ricordati tutti e due.<br />
Ed io ho pensato che gli voglio proprio bene, anche se ci vediamo meno spesso di un tempo.<br />
E il pensiero che le persone su cui ho sempre contato ci siano ancora, alla fine della fiera, è stato il regalo più bello che ho ricevuto quest'anno. <br />
<br />El_Gaehttp://www.blogger.com/profile/11671719543955014620noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-226090102559961903.post-70950254213290256072017-01-12T11:43:00.001-02:002017-01-12T11:43:51.598-02:00The CathechistSarebbe un ottimo titolo per un thriller, non trovate? The Cathechist!<br />
La trama è in via di definizione: non ho ancora deciso se è il giovane padre a sterminare i catechisti o se la suora, in quanto catechista, si arma di mitra e fa strage di genitori. <br />
Ma andiamo con ordine!<br />
Sono cresciuto in una famiglia cattolica osservante anche se non fanatica. Decisamente poco fanatica, a dire il vero.<br />
Ho vissuto molto la parrocchia, però, in particolare l'età delle medie, perché, studiando fuori paese, era l'occasione di stare con le mie coetanee. I maschi li trovavo al calcio, ma alle medie inizi a riconsiderare le tue priorità.<br />
Poi diventi animatore, se una delle coetanee che ti piace fa l'animatrice.<br />
<br />
Fino a qui tutto facile.<br />
All'università conosci i Centri Sociali. Un nome che a casa tua usavano con l'espressione che avevano quando dalle finestre filtrava l'odore del letame sparso nei campi.<br />
Però all'esame di Fondamenti (di non mi ricordo di cosa) c'era Chiara di Mestre. Bellissima Chiara di Mestre, vi giuro. Aveva dei grandi occhi scuri da cerbiatto, i capelli neri lunghi e quel fisico minuto che fa molto attrice anni settanta. E il sorriso, ah, il sorriso.<br />
La Chiara di Mestre non era solo tanto carina, era pure dolcissima: penso una delle ragazze all'università con cui ho parlato di più. Forse sarà perché all'esame di Fondamenti ci sono andato con un paio di Converse vecchie come il cucco e tutte strappate, i jeans un po' logori sul didietro, ed una camicia della Marlboro diciamo vintage. Insomma, facevo pendant con il suo modo di vestire.<br />
"Potresti venire una sera al Centro Sociale di Mestre" mi disse un giorno tornando a piedi verso la stazione. <br />
<i>Combinà on casso </i>con La Chiara di Mestre. Dio sa cosa aveva scatenato la parola "Centro Sociale" dentro di me. <br />
"Ahi pentirommi, e spesso, ma sconsolato volgerommi indietro". Cantava Giacomino Leopardi, e mi sa che un po' anche io, quando ri-penso alla Chiara, che manco il congnome ricordo più.<br />
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: Verdana;"><br /></span></span>
<br />M'è presa la balla triste, scusate!<br />
Ma il senso del discorso è che nemmeno la Chiara di Mestre era riuscita a portarmi all'ateismo (forzando un po' l'idea che Centro Sociale=Ateismo, che era più o meno quello che pensavano i miei).<br />
<br />
Però il demonio non ha perso le speranze, con me, e mi manda i catechisti. E mi sa che stavolta ci riesce.<br />
Il Catechismo dei figli è una cosa da: (a scelta)<br />
Marines della religione<br />
Asceti <br />
Sfigati che non hanno una vita<br />
<br />
Di base ogni 15 giorni c'è qualcosa. Avendo due classi a cui tener dietro ed essendo le due classi alternate significa fottere tutti i week end. Il catechismo che fotte non è un'immagine che avevo considerato.<br />
Se non basta questo c'è la catechesi per le famiglie. In sostanza lo stesso catechismo che facevano quando eravamo ragazzi ce lo ripropinano paro paro.<br />
Io sono rincoglionito ma me lo ricordo bene, per cui non fate finta di no.<br />
Lì puoi trovare la risposta a tutte le domande a parte una: Perché ci devo andare?<br />
Non ci voglio andare non ci voglio andare non ci voglio andare (sto regredendo).<br />
Insomma sto rivalutando l'ateismo, se non come scelta almeno come comodità.<br />
La sostanza è, cara Chiara, se quell'invito è ancora valido, ci vediamo sabato al Centro Sociale.<br />
<br />
p.s. Porto anche mia moglie ;) <br />
<br />
El_Gaehttp://www.blogger.com/profile/11671719543955014620noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-226090102559961903.post-84330863938951138052016-12-30T10:59:00.002-02:002016-12-30T10:59:38.404-02:0017A tutti quelli che hanno pensato che il 2016 fosse funesto, dico che tocca aspettarsi di peggio dal '17, visto che trattasi del numero funesto per eccellenza.<br />
Ciò di cui vado meno fiero in questo 2016 è il mondo in cui vivo e che ahimè anche io contribuisco a rendere un posto che dovrebbe essere migliorato. Dico anche io perché a volte ho la sensazione di girare a vuoto e comunque anche "essere buoni" non è che basti dirselo.<br />
Tanti attentati, tanta paura. Tanta ignoranza anche, forse non più che in passato, ma certamente non meno.<br />
Anche se ci sono stati episodi che mi hanno sconcertato positivamente: non entro nei dettagli ma mi sono dovuto ricredere anche su persone che pensavo fossero dei beceri razzisti che hanno avuto degli spunti di umanità che non mi sarei aspettato. E vorrei portarmi questi episodi nel 2017, più che l'ignoranza di cui sopra.<br />
Poi non sono morti amici cari. O meglio: una ragazza che veniva ai gruppi quando ero giovane è morta, ma non ci vedevamo da un po' e almeno non c'è stata la telefonata inaspettata di un padre o di un fratello a dire: è finita.<br />
Mi rendo conto che è molto relativo (e anche un pelino egoista, perché magari qualcuno che legge ha perso un genitore o un fratello o un amico) e che le persone che se n'erano andate negli anni precedenti non sono certo tornate e continuano a far sentire quel senso di sale sulle ferita, ma ci pensavo giusto ieri, che alla fine è già qualcosa questo, no? Il non dover piangere su altre tombe. <br />
<br />
E poi ho lavorato bene, sono sincero. Non vincerò mai il Nobel, probabilmente non verrò ricordato come "il migliore" in nessuna delle cose che faccio, ma il 2016 mi ha regalato delle consapevolezze su alcune mie (poche) qualità che dovrò capitalizzare in futuro sperando che possano mitigare i (tanti) limiti del quale, invece, tendo a minimizzare gli effetti perché mi faccio un po' di sconti. <br />
<br />
E poi ho corso meno del 2015. Quasi 200 km in meno. <br />
Però ho nuotato di più ma anche se non avessi nuotato di più chissenefrega. E non dovrebbe essere un bene, invece lo è perché si chiama equilibrio e senso delle priorità.<br />
Mi sono alzato alle 5 solo lo stretto necessario, di solito il sabato o la domenica, e per il resto ho corso quando ho potuto. Sono peggiorato in tutte le gare che ho fatto eccezion fatta per una la <a href="https://lafolgorante.wordpress.com/2016/07/25/non-chiamateci-eroi-trans-dhavet-2016/">Trans D'Havet</a>, che fare peggio era difficile, visto che mi ero ritirato. Ma mi sono divertito molto, in tutte.<br />
In ogni caso a quella ci tenevo tanto, per tutta una serie di motivi miei e anche per il fatto che è probabilmente la più bella che ho fatto. <br />
Ho fatto anche molte più gare: quattro fino ad ora e cinque con quella di domani. Per gare, capiamoci, intendo corse in cui ti attacchi un pettorale alla maglia, non che debba arrivare prima di qualcuno o in un tempo preciso (a meno di impegni di altro genere).<br />
E quindi: allenato meno e gareggiato di più. Più divertimento, più compagnia.<br />
<br />
I figli hanno iniziato scuola e sono più bravi di quello che mi sarei aspettato. Lo sono davvero e mi commuove anche scriverlo. Vorrei che il 2017 aiutasse me e loro a far pensare anche ai miei tre figli che in fondo sono un padre migliore di quello che credo io e di quello che, temo, credono loro.<br />
Buon anno a tutti. El_Gaehttp://www.blogger.com/profile/11671719543955014620noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-226090102559961903.post-18578789748441743032016-12-28T14:00:00.001-02:002016-12-28T14:00:02.265-02:00RIP 2016A me non è che George Micheal abbia mai fatto impazzire. Noto però che in molti, anche giornalisti di reti nazionali, nell'imbarazzo di doverlo definire grande senza sapere il perché (per loro igonranza, non certo perché il buon Giorgino non avesse qualità), e trovando piuttosto ridicolo farlo per la sola Last Chirstmas, hanno ricordato la sua memorabile performance al Freddie Mercury Tribute a Wembley, tanti anni fa. Un po' come quelli che ricordavano commossi la scomparsa di David Bowie col memorabile duetto di Under Pressure.<br />
Un modo di dire al mondo: a me fotte sega che tu sia morto, mi piacevano i Queen, ma non ho il coraggio di dirlo.<br />
Di George ricordo però una bellissima versione live di "I can't make you love me": da pelle d'oca. Ho scoperto anni dopo che non era un pezzo suo ma una cover di Bonnie Raitt. Comunque mi sarebbe piaciuto che lo avessero ricordato con quel video live: look molto sobrio, con il capello cortissimo e senza meches. Solo l'orchestra e la sua voce.<br />
<br />
Poi è morta pure Carrie Fisher. Il cuore le ha chiesto il conto, pare, dopo che lo aveva fatto anche la sua carriera, che poteva essere quella di un Harrison Ford al femminile ed invece si è persa tra cliniche per disintossicarsi e depressioni varie. Eppure le tre cose migliori che ha fatto le ha piazzate tra i cult irrinunciabili a casa mia: Star Wars, The Blues Brothers e Harry ti presento Sally.<br />
Altro che X Factor.<br />
<br />
Poi però anche basta con sta storia che nel 2016 muoiono tutti. Così, solo da cultura pop, ricordo che il 1970 e il 1971 sono stati simili, come drammaticità. Ma mafari all'epoca nessuno piangeva in tempo reale sui social o forse era qusi normale che una star morisse per droga.<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMFh4dKjr2Ddz5Su0rsXwmDRqncTuOhE8qvitMAqDPYlHxGXMdYds6n0L-213y8FRrQe3JeGRa6SVl7WUWmyD1bMuWnvdCgqUeuac9mrZsjEFuFjC4YOutjZSxvL-KoHx1_nMrN7FVat6o/s1600/mickseventies.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="249" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMFh4dKjr2Ddz5Su0rsXwmDRqncTuOhE8qvitMAqDPYlHxGXMdYds6n0L-213y8FRrQe3JeGRa6SVl7WUWmyD1bMuWnvdCgqUeuac9mrZsjEFuFjC4YOutjZSxvL-KoHx1_nMrN7FVat6o/s320/mickseventies.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Se Facebook fosse esistito nel 1970-71</td></tr>
</tbody></table>
Comunque di tutte queste persone famose scomparse nel 2016, i miei figli si ricorderanno probabilmente solo di Carrie Fisher e di Alan Rickman.<br />
Forse<br />
Perché provate a cercare su Wilkipedia la pagina dei morti nell'anno in cui avevate 6-7 anni, e poi ditemi di quanti vi ricordavate. Io dell'80 conoscevo solo Bon Scott El_Gaehttp://www.blogger.com/profile/11671719543955014620noreply@blogger.com2