Non trovate che il blues sia una cosa grandiosa? No? Nemmeno io, a dire la verità. Lo ascolto sempre volentieri ma fatico a dedicargli troppo tempo, ad un certo punto viene a noia.
Suonarlo è diverso, di solito ci si diverte a suonare il blues e, teoricamente, permette di fare molti live e poche prove se sei uno bello tosto (che però non è il mio caso)
Ma non volevo parlare di questo;
Ho scoperto di recente che il baby-blues non è la depressione post-partum ma (cito dalla cara vecchia zia Wiki): “è un disturbo frequente e transitorio dopo parto che associa inquietudine volta nei riguardi del neonato, irritabilità e umore depressivo di lieve intensità. Preannuncia talvolta l'inizio di una psicosi da puerperio”.
Vorrei dire che capita anche agli uomini. Per lo meno a me è capitato.
Delle due l'una: o ha ragione A.L. la collega che sostiene che io non faccio testo perchè ho la sensibilità di una donna e che le dispiace che io non abbia l'utero per provare l'esperienza del parto o i papà, ancora una volta, non se li fila nessuno.
Non sono qui a fare piagnistei, o a lamentare ingiustizie. Mi piacerebbe capire perchè la cosa non viene sviscerata sul versante maschile.
Mi sono dato tre risposte:
La prima risposta è sociale: il maschio può reagire fuggendo e non è (ancora, spero) considerato un grosso problema. Se la mamma fugge si trova addosso gli occhi di tutti. E per fuga non intendo solo scappare di casa in senso stretto.
La seconda risposta è clinica. Forse nel maschio non si modificano gli ormoni o altre cose così.
La terza è che la ginecologia/ostetricia è una dei posti più sessisti che mi sia mai capitato di frequentare. Suggerirei uno slogan da scrivere sulla porta del reparto: “Il cazzo ha già fatto danni, resti fuori da questo corridoio”.
La mia esperienza, comunque è questa:
Quando è nata Maria, un po' sono andato in tilt. Non tanto e non esteriormente. Però ero leggermente in ansia al pensiero che tutto sarebbe inevitabilmente cambiato, ora, con un bebè. L'ansia mi ha accompagnato durante la degenza in ospedale di Silver, mi ha lasciato un attimo quando Mari-chan ha visto il mondo fuori dall'auto (lo so che i bimbi non vedono così lontano, ma sembrava curiosa di guardare fuori), mi ha ripreso lo stomaco un attimo dopo. Era sabato. Poi domenica è arrivata, chissà da dove, la pasta all'acqua. In un centinaio di scomode buste campioncino. Silver (genio) ha recuperato un barattolino di crema vecchio, l'ha lavato e mi ha detto: “Svuota tutte le bustine in questo barattolo che poi è più comodo utilizzarla”. È così, con le mani sporche di pasta bianca, che ho smesso di pensare di esser diventato un padre e lo sono diventato.