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Vi tranquillizzo, non ci sono spoiler sul film, niente di niente. Nulla che non si sappia già, almeno.
Certo, potrete dirmi, come fai a sapere quello che si sa già? Facile: basta riportare pari pari quello che diceva a voce alta il bimbo seduto dietro di me durante la proiezione: tutti i nomi dei personaggi, la classificazione delle astronavi e tutti gli abinamenti personaggio-astronave. Quando ha iniziato a stare zitto ho capito che non c'era più nulla di acquisibile on-line, e bisognava solo guardare il film.
Film che è bellissimo, io ve lo dico. A caldo mi è venuto addirittura da scriverlo su Facebook: è il migliore di tutti, il più bello dei 7.
E no, non sono di quelli che lo dice ogni volta.
Alla fine di "La minaccia fantasma" ho detto come tutti "è una cagata pazzesca".
Sono rimasto perplesso dopo "La guerra dei cloni" pur riconoscendo che erano stati fatti molti passi avanti.
E sono stato molto sorpreso da "La vendetta dei Sith", il migliore di questa finora ultima trilogia così piena di effetti speciali e colori ultravivaci. Che però, per quanti tu ce ne metta, non ti fregano, non fregano neppure i bambini. La gente vuole le storie.
Chiedetelo ai miei figli che guarderebbero solo "L'impero colpisce ancora".
Ed è questo che fa "Il Risveglio della Forza": ritorna a raccontare una storia.
Basta, non vi racconto più nulla che sennò mi scappa lo spoiler. Leggetevi piuttosto questa bellissima riflessione di Mr.Ford, che lui di film ne capisce e ne sa parlare.
La riflessione mia invece parte dall'unica cosa che mi ha rattristato e che era dalla mia parte dello schermo: c'erano pochissime bambine. Femminucce, insomma.
Donne si, bambine no.
C'erano i quaranta-cinquantenni, innamorati di Luke e Darth Vader (a proposito, cambiava tanto se la produzione teneva i nomi "italiani"?), disposti a dare una seconda chances alla Lucasfilm dopo la mezza delusione degli ultimi tre film.
C'erano i ventenni, che la seconda trilogia l'hanno vista da bambini e si sono innamorati di quella, e la prima era solo una vecchia mitologia sulla mensola dei genitori.
E c'erano i bambini piccoli, quelli che comprano i Lego tematici, gli adesivi dentro ai cereali e a furia di merchandise si sono innamorati di questa bellissima epopea.
Mancavano solo le bambine.
Perché?
"È roba da maschi" mi ha detto una mia amica.
"Uff, ancora con sta storia dei film/libri da maschi e da femmine" ho risposto, facendo la solita figura del pseudo filosofo progressista e snob.
La mia prof di Latino diceva: "non esiste la traduzione letterale o libera: esiste la buona traduzione o quella cattiva". Allo stesso modo direi che non ci sono i film da femmine da maschi, ci sono le belle storie e le storie brutte. Il resto ce lo mettiamo noi.
Però, se come la mia amica avete bisogno di semplificazioni, vi do la mia parola: è un film da femmine: la chiave della storia, la vera protagonista, è una ragazza, Rey: giovane e bella (madò se è bella) coraggiosa e idealista e in gamba molto più di tutti i maschi che incontra. Ma non è il modello di guerriera emancipata, di donna in carriera. Allo stesso modo non aspetta il principe azzurro che tanti danni ha fatto alla mia generazione. È una donna che cerca di superare le sue fragilità, senza rinunciare ai suoi sogni, senza aver paura di voler bene e di lasciarsi amare.
È la figlia che tutti vorremmo avere, è il motivo per cui sono contento di aver convinto Maria a venire con noi e a non cedere al lato oscuro del Gender che impone assurdi canoni sociali.
In più è un film sulla genitorialità su quanto sia difficile essere padri e madri, sulla responsabilità, sulle paure di non essere in grado di farli crescere nel modo migliore, sulla ricerca di nuove occasioni.
E quindi se avete figlie femmine portatele a vedere "Il Risveglio della Forza" che vi piacerà perchè è moderno. Nonostante sia ambientato tanti anni fa, in una galassia lontana lontana...