Ho varcato la linea, sono perduto.
È iniziato il triduo pasquale, quello che porta le vacanze, per
capirci e, come di consueto, si mendica un giorno aggiuntivo di ferie
per cercare di alleggerire l'organizzazione svizzera che di solito
mettiamo in campo in questi casi per gestire i bimbi.
Capiamoci: io al lavoro sono il capo ma, giustamente, non dispongo
del mio tempo a piacimento. Non sono un libero professionista: ho
orari e scadenze (pure i liberi professionisti, a dire il vero, ma
c'è sta idea romantica che no).
Per cui liberarsi il venerdì è un'impresa titanica. Un paio di
settimane fa ho notato che era libero e, zitto zitto, ho iniziato a
sperarci. Di giorno in giorno tutti gli altri momenti della settimana
si infittivano di impegni e venerdì 3 rimaneva misteriosamente e
miracolosamente libero. Forse il miracolo non è così impossibile,
visto che facilmente è dovuto al fatto che molti enti pubblici, con
i quali lavoro, domani sono chiusi o comunque in ferie.
Ma è bello dare connotazioni magiche al grigiume quotidiano.
Senonché io ieri ho deciso: ragazzi, ferie venerdì. Quindi non mi
affido più al caso, ma, se capitasse qualcuno che vuole un
appuntamento venerdì, respingo con gentilezza.
Ma non volevo parlare di ferie, bensì di linea di confine fra la
Forza della Corsa ed il suo lato oscuro.
Una volta raggiunta la consapevolezza che sarei stato in ferie ho
dovuto nell'ordine:
1. Reprimere il pensiero che il principale vantaggio sarò quello di
non doversi svegliare alle 5 del mattino per la corsetta del venerdì,
concedendosi un'oretta di sonno in più. Cioè, lo farò, ma non è
il principale vantaggio.
2. Che l'evento “Vicenza by night”, corsetta in compagnia alle
21, è una bella idea ma da ripetere, se possibile, in un giorno in
cui i bimbi alle 21 sono sicuramente a letto.
3. Rifiutare l'invito del compagno Sam che, come diavolo tentatore,
mi chiede se facciamo una sgambata montana proprio venerdì (è in
ferie anche lui).
Ma non è l'unico indice di Lato Oscuro. Ce ne sono altri che
iniziano a farmi sospettare qualche cosa:
1. Mi viene l'acquiato compulsivo. Quando suonavo di più c'era la
G.A.S. (Gear Acquisition Syndrome), ora non c'è il nome, ma sto già
sperando che il cinturino dell'orologio del satellitare, che è
leggermente tagliato, si rompa definitivamente per comprarne uno
nuovo che mi sono già scaricato l'app. E le scarpe da trail hanno
ormai 400 km, un altro paio di mesi e tocca (Capite? Tocca!) cercare
su internet un nuovo modello e poi andare nel negozio di fiducia e
comprarne un altro (che l'importante non è il modello che compri ma
quanto tempo perdi a capire quale è quello giusto, anche se poi non
lo compri).
2. Tutti mi parlano di corsa. Si, avete capito bene: non sono io che
parlo di corsa ma gli altri che mi provocano.
2. Mi regalano libri che parlano di corsa (Linus, Marco Olmo, Dean
Carnazes & many others)
3. Mi regalano oggetti per correre.
Insomma, tutti hanno capito che per tenermi buono basta parlarmi di
corsa o comunque assecondare la mia follia.
Perfino Silver, che domani stasera ha un impegno non previsto mi
dice: “Io devo accompagnare tal dei tali ad una visita (è un
parente, non pensate male), mi spiace un sacco, però così tu puoi
andare a correre sabato senza rimorsi”.
Capito? Non si mette in discussione la corsa in sé ma lo stato
d'animo in cui si corre. È prezioso e lo usano come materia di scambio.
Sono finito.
“Obi-Wan non ti ha mai detto cosa è successo a tuo padre”
“Abbastanza! Sei stato tu ad ucciderlo!”
“No! Io sono tuo padre!”
Star Wars - “L'impero colpisce ancora”
non sei ancora arrivato a scegliere il luogo dove andare in ferie in base alla possibilità di correre? (lungomare abbastanza lungo, ciclabili etc...)
RispondiEliminaoppure a pianificare le vacanze in base alle gare? (montagna a Livigno per la stra-livigno, oh perchè non si visita roma, che c'è la maratona???)
noi abbiam dato.
Ma poi passa (forse)
(son moglie di runner e runner-to-be)
No no, invece ci siamo già arrivati ;)
EliminaFaccio il diavolo tentatore: a Imperia (altitudine circa 10 metri) c'è in programma per il 14 Giugno la quarantasettesima edizione della "Corsa al Monte Faudo". In circa 25 chilometri si arriva alla vetta del monte (1149 metri). I primi 16 Km sono su strada asfaltata, gli ultimi otto su sterrato anche parecchio sconnesso. Il record della corsa è di circa un'ora e mezzo. Tentazione? Maggiori informazioni si possono avere sul sito: http://www.maurinaoliocarli.it/FaudoModuloIscrizioni.asp
RispondiEliminaTroppo vicino al Cortina... ma è sicuramente da tener presente
EliminaAhahahah è un pò quello che succede a me con i film o le bevute! ;)
RispondiElimina:D
EliminaPer me è la piscina. Il chercheur però mi orega: vai a nuotare che è meglio per tutti...
RispondiEliminaIo nuoto pure...
Eliminaquindi che la corsa sia con te! :-)
RispondiEliminaChe la corsa sia con te, maestro
EliminaSe a corsa sostituisci nuoto è quello che è successo a me.
RispondiEliminaCome dicevo, io nuoto anche. Però quello non è ancora una droga
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