Un
ragazzo tedesco che ho conosciuto un po' di anni fa un giorno mi ha
detto: “Non mi piacciono le BMW”
“Ma
le BMW sono molto belle” ho risposto io.
“Le
cente non comprra le BMW perché zono pelle, le compra per far federe
agli altri che hanno la BMW”.
Memorizzate
questa frase, anche con l'accento italiano, se vi viene meglio. È
fondamentale per seguire il ragionamento.
A
me le BMW piacciono, anche se non potrò mai permettermene una, ma
proprio ieri pensavo che, se quel mio amico tedesco avesse ragione,
ci sarebbero in giro per le strade troppe BMW per pensare che il
paese possa farcela a cambiare marcia.
E
diciamo BMW ma per par condicio potremmo citare una qualsiasi delle
altre auto da più di 40.000 euro che viaggiano per le vie attorno a
casa mia.
Ma
non è di macchine costose che voglio parlare.
Il
punto è che il mondo è diviso in tre: una parte che è così, con
la BMW che non si può permettere salvo sacrificare altre cose e
finire per credere che da questo passi la propria realizzazione, una
parte che vuole essere così ma proprio non ci arriva a comprarsela,
ed una piccolissima parte che al limite se la prenderebbe anche ma,
in ogni caso, non è molto importante perché ciò che conta è
sollevare lo sguardo un po' oltre il recinto di casa propria, ed
elevare la cultura, pensare al futuro dei propri figli, non lasciare
indietro nessuno e, nel limite del possibile, valorizzare l'ambiente
che tanto si potrebbe fare, anche senza dire semplicemente no.
Ed
invece siamo ancora qui, a contare le BMW e a renderci conto che
siamo soli e che i valori che crediamo universali li portiamo avanti
solo noi.
E gli altri non ci ascoltano nemmeno o pure sono bloccati
da pregiudizi antichi o da una fede logora ma difficile da eliminare
come le vecchie tettoie di eternit.
“Voglio
votare anch'io” ha detto Pee domenica fuori dal seggio.
Ed
invece di giovani se ne vedono pochi, a votare. Disaffezionati e
stanchi di non essere ascoltati. Forse, spero, stanchi di pensare che
non sei nessuno se non hai la BMW, soprattutto con la prospettiva di
non poterla davvero avere mai.
Ma senza più la voglia di provarci a cambiare qualche cosa, arresi.
Quel
“voglio votare anch'io” va coltivato, come la capacità di
disegnare, la sua voglia di correre, il gusto per le verdure di
stagione.
Mi
spiace per noi genitori: anche questo compito dobbiamo assumerci.
quando io ero giovane la bmw era definita una macchina da apponi. Forse il tuo amico tedesco frequentava le stesse spiagge mie
RispondiEliminaForse. O forse ha proprio ragione lui ;)
EliminaEffettivamente è un compito importante: speriamo che in futuro porti soddisfazioni a noi e a loro.
RispondiEliminaCerto, speriamo e crediamoci...
EliminaAnche Elisa lo voleva ;-)
RispondiEliminaMi sa che era meglio lasciarli fare ;)
EliminaCiao Gae. A me par di vedere intere generazioni che non hanno più voglia di votare... più che arresi li vedo indifferenti. Quell'indifferenza indotta da un contesto che oggettivamente li ha marginalizzati... magari mettendo nelle loro mani una BMW (per chi aveva il grano) o un altro tamagogi di mino valore ma con la finalità medesima. La chiave - credo - sia proprio quella di crescere le nuove generazioni con passioni rinnovate, ma anche trovare la via per ricoinvolgere quelle attuali. Non vorrei che ci arrendessimo noi pensando che ormai per loro (i giovani d'oggi) non ci sia più nulla da fare. Poi però sorge la domanda successiva: come farlo? E' questa l'analisi vera che ci mette all'angolo: linguaggio, messaggi, contenuti, esperienze, responsabilizzazioni, protagonismo... vie nuove? Non lo so ma concretamente questo è il vero laboratorio necessario a ricreare un tessuto civile rinnovato. La sfida. Gae non arrenderti, mi raccomando!
RispondiEliminaEffettivamente anch'io ho notato una certa assenza di giovani quando sono andata a votare. Però ho visto tante famiglie di trentenni coi bambini piccoli tra cui noi ;) . Per me la passione politica nasce proprio in famiglia, l'idea che non andare a votare danneggia prima di tutto noi stessi io l'ho imparata dai miei nonni e dai miei genitori, perché lo devo ammettere, la scuola in questo senso fa davvero poco, almeno ai miei tempi, spero di ricredermi quando le vivrò da mamma!
RispondiEliminaConcordo con Ilaria. Noi in casa abbiamo parlato con i piccoli delle elezioni (sia lo scorso anno sia questa volta) e li abbiamo portati con noi ai seggi.
EliminaPerché interessarsi di politica e votare è importante!
quando ero piccola andavo al mare tutte le domeniche, chè i miei nonni avevano un albergo, partivamo presto per non trovare traffico, ma prima di partire i miei si fermavano a votare. perchè è importante, rispondevano alle miei domande
RispondiEliminadomenica siamo andati al mare, siamo tornato nel primo pomeriggio, per non trovare traffico, e siamo andati a votare. Ludovico mi ha chiesto perchè: per scegliere le persone che ci governano, è importante, ho risposto io