Xè
sempre più dificile, no?
Perché
io una volta parlavo anca bene in italiano, par quello.
Accento
forte finché te vuoi, ma parlavo proprio pulito.
Invece
adesso, quando sono dietro a parlare, l'accento si tira dietro i
termini e gli intercalare e anche le frasi intraducibili, che però
le traducco istesso, no?
Credo
sia parché al lavoro si parla solo dialeto. Credo! I ragazzi qui
parlano dialeto. I colleghi parlano dialeto. Le riunioni, anche quele
importanti, si fano parlando dialeto.
Non
è mica facile sentirsi academici della crusca, se tutto intorno a
te, oltre ad Ennio Doris, c'è gente che parla solo dialetto, sa?
Che
qui in veneto, avrebbe deto mio nonno, la crusca serve solo par
iutarte a 'ndare.
E
così, eco, si infila dentro tuti i discorsi, diremo, gli
intercalari, tipici, diremo, della parlata vicentina, diremo. E, go
dito, tutte quei rafforzativi che di solito, go dito, si usano, go
dito.
Par
non palrare dele dopie che è proprio dificile sentirsele in testa e
ti scapa di farle sbrissiare via, sensa baterle mai. Anche cantando.
Anche in chiesa, che l'osana non ha la doppia s, semai la dopia a di
Osaana.
E
gli sbissioni appunto, su parole dialettali tradotte. Che si dice
Sbrixion e lo traduci sbrissione ma mica lo sanno i foresti, che
significa scivolone. E anche “amore, strucca il bottone” che
sarebbe premi il pulsante, no?
E
le zeta che son xeta, e le “a” larghe e le “o” strete.
O
i refusi, tipo mi inaccorgo ora che non so più buono a parlare
italiano, perché lo devo insegnare giusto ai piccoli, diremo. Ma
come la imparano la lingua ste pore stele se il papà continua a
svarionare che pare un pensionato che gioca a carte alle Acli di
Cesuna nel 1935?
Che
stemo qua a guardare i congiuntivi ma sarebe già qualcosa che
mancassero solo quelli.
E,
niente, dovrò concentrarmi di più, rileggere quelo che scrivo,
pensare di più prima di aprire bocca.
Sono
dietro a cercare di migliorare.
Ma esistela una replica dela to intervista? La metito su Iutùbe?
RispondiEliminaP.
PS. Devi da aspetta' a sentimme parla' a Telepace de Arbania, ggiovedì sera...
Per il momento non esiste nemmeno "la prima". Non sapevano quando la mandavano in onda
EliminaUh uh, e la Purulla che parla inequivocabilmente toscano, dove la si mette?
RispondiEliminaIl bello è che io saprei anche costruire la frase in veneto, ma se solo mi azzardo a esprimerla a parole sono ridicola.
E proprio foresta foresta non sono, visto che è da vent'anni che vivo qua.
Toh, un po' boscaglia al limite.
Ma il tuo accento non è poi così toscano, via. E secondo me la piccola alla fine delle elementari parlerà in veneto DOC
EliminaLasciamelo dire, mi hai fatto morire dal ridere!!!
RispondiEliminaoh, beh! È un piacere
EliminaLa mia amica Eli, veneta, mi scrive sms rigorosamente in dialetto, che io, pugliese, ormai comprendo benissimo. Ahahahahha, scrive uguale uguale a te!
RispondiEliminaSi si, ed io qui lo anche un po' "bastardato"
Eliminalavoro coi veneti da 25 anni, all'inizio al telefono mi dicevano "dighame!" e io scoppiavo a ridere poi abbiamo trovato una sorta di compromesso e ci si capisca alla grande. baci sandra frollini
RispondiEliminaPerché il veneto è molto efficiente: basta una parola dove in italiano ne servono tre
Eliminavergogna!
RispondiEliminanessuno dovrebbe dimenticare come si parla in correto itagliano
No, ma tranquillo, noi non ci dismentichiamo mica.
Eliminaemmenommmale che piano piano ciabbiamo l'occhio per accorgercene tutti cuanti
RispondiEliminabrai! ;)
EliminaCiao!
RispondiEliminaE' grazie al dialetto mixato col francese che sono riuscito a passare l'esame di maturita'...(non che il diploma sia servito pero') ,ora lo sto insegnando ai miei cuccioli sperando che imparino!
Non so perche' ma leggendo il tuo post mi e' sembrato di intravedere Sir Oliver Skardy dei Pitura Freska!
Buona serata
Roberto
Io ho molti più capelli di Skardy, ma per il resto, a parte la "r" mestrina, direi che ci siamo.
EliminaL'italiano è anche questo, no!? ;)
RispondiEliminaSono d'accordissimo. E guai a perderle queste ricchezze.
EliminaIo non lo sono mai stato :)
RispondiEliminaNon xè vero. E per dirla in italiano: non è vetro. ;)
EliminaA me sembrava di sentire Natalino Balasso in "io facio il scritore" :-D
RispondiEliminaNon conosco quell'opera. Però immagino che si, ci possa assomigliare
EliminaNon assomiglia al tuo testo, per carita, non volevo dire questo. è che ormai nel mio immaginario il veneto è Balasso, quindi se leggo un testo in veneto me lo sento suonare nella testa come letto da lui :-D
EliminaEcco "l'opera": http://www.youtube.com/watch?v=R3S9Jl6W3MQ
Sorbole. Anche me non sono più capace...(scusi, ma l'intervista dove si può vedere???La replicano??)
RispondiEliminaTi farò sapere. Perché in realtà non lo so neppure io.
EliminaBeo sto post. Par fortuna non te usi i raforsatini. I zio qua o i zio la...insoma par capirse. A volte invece capita di parlare con qualcuno cercando un italiano perfetto e alla fine dei discorsi l'altra persona risponde al telefono un dialetto...e che c... cosa mi son impegnato tanto a fare...
RispondiEliminain effetti, senza i "rafforzativi" è dura arrivare a costruire una frase come che se ghe dise ;)
Eliminala famiglia di mia madre è vicentina, ma quella di mio padre è pugliese e sono nata da un'altra parte... ora sono in emilia da vent'anni e non so nessun dialetto, e non sono capace di insegnarlo alle mie figlie, e mi sembra una brutta cosa.
RispondiEliminaNon vivrei senza dialetto. Credo che, se mai mi trasferissi, imparerei quello del luogo, a costo di rendermi ridicolo.
EliminaMaria santissima che brao toso.
RispondiEliminaCo te ghe tempo sarìa figo che te faxessi la lista degli intercalari veneti, gheto capio? A parte le besteme, non so se me spiego. Fa puito me racomando. :D
Podarissimo farlo insieme. Un bel post che piaccia agli italiani all'estero ;)
EliminaIl programma scolastico dei miei figli contempla anche 8 ore ( in un anno ) di dialetto. Già svolto lo scorso anno e conclusosi con uno spettacolo divertentissimo!!
RispondiEliminaFico! Qui non serve che lo imparino a scuola... a casa è più che sufficiente.
EliminaIo c'ho er problema inverso co' le doppie. Libbro, cibbo, Fabbrizzio. A ognuno er suo. A chi tòccca nun se ngrugna. Sei BELO lo stesso, Gaetà.
RispondiEliminaBeo, Stacky, non Belo, Beo... porcamadosca, nemo, dei! :D :D :D
EliminaNoi abbiamo il problema dell'articolo "lu" lu tempo, lu sindaco, "lu" ternano...
RispondiEliminaRaffaella
Che a me piace un sacco... "Lu" ;)
EliminaPer equilibrare potremo fare un gemellaggio di doppie, io te ne dono un pò, anche se non le raddoppio, solitamente quando gli altri mi sentono parlare si dice che le raddoppi. Insomma ne vorrei un pò di meno ecco, se vuoi te le regalo ;)
RispondiEliminaVegno direta dal blog de la Lucy. Son de Verona e anca qua parlare pulito l'è dura... Tipo: buoni i galloncini di pollo! Ciao
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