Quanti
omosessuali conoscete?
Se
me lo aveste chiesto qualche anno fa, vi avrei detto uno o due,
tirandomela anche un po', come se fosse una nota di merito che gli
altri non potevano vantare.
Ora
forse direi che non lo so.
Perchè, in fondo, non ho informazioni
sulla vita sentimentale di un sacco di persone che incontro durante
la giornata, e, in ogni caso, non mi importa un granchè.
È
pazzesco come ci siano degli argomenti che ti si parano davanti solo
da un certo punto della vita in poi, come se prima non fossero mai
esistiti.
L'omosessualità
è uno di questi.
Credo
di aver iniziato a sentir parlare di omosessualità solo in
adolescenza, di solito con parole offensive usate contro chi tutto
era meno che omosessuale.
Beh!
Nulla di strano, la stessa sorte di “Singano”, “Teròn”,
“Mongolo”, “Anticapato” (di solito da chi offendeva in questo
modo non ci si aspettava il 7 nel tema di italiano)
Ora,
in campagna elettorale, pare impossibile, sembra che si possano
scucire alcune centinaia di voti in più parlando di omosessualità
in un modo o nell'altro...
Di
per sé non c'è nulla di male, ognuno è libero di esprimere le
proprie idee...
Fa
un po' più incazzare che tutto ciò venga fuori in campagna
elettorale quasi che le uniche due cose che contino davvero siano i
matrimoni omosessuali e l'IMU così che i poveri amici gay rischiano
di non potersi sposare ma, in compenso, possono pagare una follia di
tasse sull'abitazione.
Va
ben, era una battuta.
Ma
quella sulla campagna elettorale, no.
Onestamente
non sopporto questa tendenza a tirare giù il livello: vuoi colpire
l'elettorato cattolico? Dì che sei contrario ai matrimoni gay.
Se sei davvero bravo e riesci anche a far percepire questo come una
minaccia al modello tradizionale di famiglia anche meglio.
Perchè è
questo che devi riuscire a dire, senza dirlo: che il matrimonio gay dopo l'eventuale
approvazione sarà l'unico possibile:
E forse la legge sarà anche
retroattiva, tua moglie dovrà cambiare sesso, pena la separazione
coatta.
E
nessuno, dico nessuno, nemmeno di quelli a favore, che si sforzi di
elevare lo sguardo, di invogliiarci a ragionare, a capire il senso
profondo delle cose.
Nessuno
che ci inviti a capire le ragioni degli altri, che ci chieda di
accoglierne la sofferenza (qualcuno si è mai chiesto quanto
difficile è accettare la differenza* di un figlio? E vederla su di
se, e sentirsela addosso?
Queste domande riescono in qualche modo a
oltrepassare gli scudi, crociati e non, che fanno bella mostra di sé
sui manifesti elettorali?
Faccio
mia questa riflessione del teologo Alberto Maggi in risposta a chi
pone come unica argomentazione alle proprie convinzioni il vecchio adagio “Da che
mondo è mondo”.
"Da
che mondo è mondo", è la frase magica usata per difendere un
modello di famiglia che si vuole far risalire alle origini
dell'umanità. Penso che adoperare questa formula sia molto
rischioso, perché il modello di famiglia si è evoluto nel tempo e
ancora si evolverà. Da che mondo è mondo vuole richiamarsi forse
alla poligamia largamente esercitata dai patriarchi, con tanto di
benedizione divina? Speriamo di no! A una famiglia dove i figli,
specialmente le femmine, non avevano alcuna dignità e valore? Dove
la donna era soltanto la serva del marito, padrone indiscusso dei
suoi familiari? Penso proprio di no. Allora bisognerebbe sapere
dicendo "da che mondo è mondo" a quale epoca ci si vuole
riferire, e forse, con sorpresa, ci ritroveremo in tempi molto vicini
ai nostri. Il "da sempre", pertanto, non sembra essere poi
così sicuro.
* uso non a caso la parola differenza, che sottende ricchezza, al posto di diversità, che troppo spesso assomiglia a divisione.
Credo che il rispetto per la differenza e l'alterità non possa rappresentare nessuna minaccia. L'altro, qualunque differenza porti in sé, ha gli stessi diritti ad esistere ed essere riconosciuto. Tutto il resto è demagogia e ottundimento delle coscienze.
RispondiEliminaSemplice e acuto. Schietto, come sempre. Ho pensato "Se solo qualche politicante leggesse...". E' stato un attimo perchè non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire.
RispondiEliminaVero! A volte penso che non sia nemmeno sordità ma proprio chiusura.
EliminaOT: hai sentito l'anteprima del nuovo disco di Bubola sul Fatto Quotidiano? Si possono ascoltare tutte le canzoni. Sono meravigliose.
RispondiEliminaClicca qui
ascoltate distrattamente ma non ho dubbi che meriti... Ci vediamo al concerto? :)
EliminaCaro Gae, ti dico la mia. Ho un modo molto semplice di vedere il mondo e in particolare gli esseri umani : ci sono uomini buoni e uomini cattivi. A prescindere dal colore della pelle e dai gusti sessuali.Di cui, detto francamente, non mi importa un fico secco. In questa accezione tranchant,chi discrimina,strumentalizza,impone la propria visione come legge e non riconosce i diritti agli altri,è cattivo.
RispondiEliminaD'accordo... che altro dire? :)
EliminaBella la parola Differenza, e bella l'intelligenza del teologo. Il fatto è che la stragrande maggioranza dei bigotti e dei conformisti intelligente non è, e ai politici (e ai vescovi) interessano solo i loro (tanti) voti... :)
RispondiEliminaTemo anch'io che siano tanti... :(
Elimina"Il senso profondo delle cose" aiuta a farsi delle ragioni, ad andare oltre gli slogan. A dare un volto alle discriminazioni, alle sofferenze, ai diritti che non ci sono... che non sono solo quelli dei gay, sono anche quelli dei volti che i manifesti che tieni in visti ci ricordano sempre. Il problema, secondo me, è che spesso si è indotti dagli slogan ad esprimerci secondo quei canoni. Fa comodo a molti: da una parte e dall'altra. Sai, almeno in questa campagna non sparano addosso agli immigrati...
RispondiEliminaIn fondo siamo una nazione dove molti diritti civili sono negati o dalle leggi o dai fatti e questo è uno dei "cancri" peggiori che abbiamo... molto peggio delle tasse o dell'IMU.
Si, solo che si parla solo dell'Imu per non risolvere gli altri problemi...
EliminaLa penso come te a proposito delle "questioni da campagna elettorale".
RispondiEliminaPer il resto, penso che la sessualità sia talmente complicata che da adulti e consenzienti tutto sia normale. Anch'io ho avuto una ragazza all'università, ma definirmi lesbica sarebbe un'etichetta riduttiva :)
Non finirai mai di stupirmi :)
Eliminasecondo me finchè le persone continueranno ad usare la parola "diverso" le cose non cambieranno. Non esistono i gay o gli etero per me, così come i neri e i bianchi: esistono le persone. Persone che possono essere buone o cattive, piene di pregi e difetti e con aspirazioni differenti. Il mondo è bello proprio per questo.
RispondiEliminaMa chi strumentalizza queste differenze lo rende un pò meno bello.
Si, a volte è proprio brutto.
EliminaAnche la diversità esiste da sempre ma in forme sempre diverse "da che mondo è mondo". Ogni epoca ha i suoi eroi e i suoi demoni, quello che non cambia è il potere che cerca di manipolarli per restare sul trono.
RispondiEliminaOgni epoca sembra accanirsi con una diversità, è vero.
EliminaMolto bella la riflessione del teologo: spesso li sentiamo appellarsi a un'idea di famiglia come se davvero fosse l'unica possibile e l'unica esistente. Le persone furbe sfruttano le persone ignoranti, che su questo argomento in particolare sono tante.
RispondiEliminaE tu l'hai posta come battuta e hai fatto bene, ma è vero che anche i gay pagano le tasse, e adempiono a tutti i doveri di un cittadino. Se rispettano tutti i doveri, sarebbe carino che si cercasse un modo per far loro avere anche tutti i diritti.
Sento spesso dire che ci sono problemi più urgenti dei diritti civili. A me sembra una grande cazzata. Siamo prima di tutto persone. E comunque, con tutti i politici che ci sono - tutti i politici che paghiamo - possibile che non si possano dividere il lavoro in modo che si occupino di tutti i problemi possibili?
Parrebbe facile, no? E invece...
EliminaHo notato la delicatezza della scelta delle parole, l'ho intuita prima di leggere l'ultima frase. :)
RispondiEliminaE anche se di solito sono io a fare le pulci, stasera no. Mi godo il lavoro altrui
Godi! Ma accetto anche le pulci... se vuoi, in priveè
EliminaNessuna pulce qui. :)
EliminaMaggi è un grand uomo, e anche tu nel trattare con delicatezza e serieta' certi argomenti.
RispondiEliminaPer quanto riguarda l'accettare la differenza di un figlio, vorrei invertire la questione, ovvero tutti quei figli che non per paura ma per amore dei genitori non dicono nulla.
Un mio amico con genitori molto anziani sta vivendo *male* la sua vita perchè oltre a me e ad altre due persone non ha mai parlato a nessuno della sua omosessualita'. Ha un moroso da quattro anni ma non se lo sognerebbe mai di parlarne con nessuno, perchè il paese, la gente mormora e i suoi genitori sarebbero indicati come i genitori del *froceto*. E lui non vuole far passare questa *onta* a loro....
Hai ragione. E fatico a capire dove possa stare il punto di equilibrio.
EliminaBellissima la citazione, me la segno. Decisamente in controtendenza rispetto ad un certo tipo di Chiesa cui, onestamente, pur cattolica, non mi sento di appartenere .
RispondiEliminaA questa chiesa, anche se sono cattolico, non appartengo neppure io.
EliminaMeno male, mi sento meno sola. Io credo che abbia ragione il mio amico gay quando dice: Dio mi ha creato così e credo che mi ami così come sono.
EliminaBel post. Quando dici "ora direi che non lo so" pero' mi ricordi una delle cose che meno rimpiango dell'italia :-(
RispondiEliminaSara' che da quasi nove anni vivo in grandi capitali straniere, ma qui l'orientamento sessuale delle persone non e' un segreto, anche se la conoscenza e' superficiale. Del resto siamo adulti e vaccinati, mica adolescenti confusi alle prime ormai. Solo in Italia all'epoca del mio primo stage ho avuto colleghi quarantenni di cui tutti chiacchieravano, ma nessuno sapeva con certezza. Come se ci fosse qualcosa di cui vergognarsi. Tristezza.
Speriamo cambi anche in Italia. In ogni caso a me, della sessualità degli altri interessa relativamente poco.
EliminaI troppi "da che mondo è mondo" sono pesanti mattoni con cui costruire l'immobilismo mentale.
RispondiElimina"e forse, con sorpresa, ci ritroveremo in tempi molto vicini ai nostri." Maggi quel "forse" non l'ha piazziato lì tanto per...
No, credo anch'io
EliminaBella e molto vera questa citazione. Dovremmo essere tutti meno superficiali e abbandonare una volta per tutte tante frasi fatte che nascondono una realtà molto più complessa
RispondiEliminaLe frasi fatte sono un rifugio per le nostre insicurezze. Aug! Ho detto ;)
Eliminabella riflessione, la condivido
RispondiEliminama perché non ti seguivo? bha
Ci leggo dell'ottimismo nel tuo post alla fine.
RispondiEliminaPerò quando dici "E nessuno, dico nessuno, nemmeno di quelli a favore, che si sforzi di elevare lo sguardo, di invogliarci a ragionare, a capire il senso profondo delle cose." mi viene da farti una domanda: sei proprio sicuro che proprio in tempo di campagna elettore "convenga"!?
Perché gira tutto lì, sai!? Che convenienza ha un politico a far capire!? Che convenienza ha a battersi per una "minoranza"!? Che convenienza ha a difendere dei principi, se poi non portano voti!?
Sono parecchio amareggiata da questa campagna elettorale che rispecchia il nostro paese nei confronti di tutto quello che non è "uomo-razza-bianca-caucasica" (ti ricordi Aldo, Giovanni e Giacomo!?): perché possimo menarcela, ma alla fine loro rappresentano "noi tutti".
Ho "moralmente" bisogno che tu mi contraddica :D!
Un abbraccio
p.s. Bellissimo post!