martedì 24 settembre 2013

All'incontrario va


Sono giorni di crisi creativa, non c'è che dire.
Ho in testa almeno quattro cinque argomenti per il blog ma come mi ritaglio cinque minuti per scrivere, succede qualcosa che mi fa passare la voglia di parlare di quell'argomento.
Che poi non sono tanto bravo a pianificare un post, questo l'ho già detto spesso. Mio figlio rutta, mi viene una riflessione e Silver dice: facci un post.
Poi il giorno dopo vedo uno che passa e cambio direzione, senza sapere dove andrò.
Mi piace perdermi, in sostanza.
Mi sono perso un po' anche ieri che sono andato a Mestre a fare una lezione ad una specie di master.
Non è che voglio sminuire il master definendolo “una specie” ma, a dir la verità, non dev'essere sta gran cosa, sto master, se si accontentano di docenti come me.
Infatti l'ho detto ai ragazzi: guardate che io a scuola ero l'ultimo della classe, fatevi i vostri conti.
Nel frattempo ho capito di cosa volevo parlare.
Ho preso il treno.
Vabbè, oh!
Io ho fatto il pendolare per sei anni con il treno, quando studiavo all'università. Se per una volta, a distanza di più di dieci anni ti ritrovi sullo stesso marciapiedi ad aspettare lo stesso treno (sicuramente la stessa ora ma, ad occhio e croce, anche le stesse carrozze) un po' la malinconia ti viene, no?
Il regionale delle 7,25. Il carro di bestiame.
Se fossero già iniziati i corsi sarebbe stato difficile perfino salirci, di lunedì.
Invece non c'era tantissima gente. Qualche lavoratore fuori sede, qualche studente.
Ti accorgi lì che gli anni son passati. Non tanto perchè tu ti percepisca più vecchio. Io mi sento sempre uguale. Sono sempre stato grassottello, ho sempre avuto la barba alla cazzo ed anche il giubbotto blu. Ieri mattina mi pareva di essere un universitario. Poi li vedi gli universitari e tu pensi che siano in gita con le medie.
E pensi: “Ma quanto presto si iscrivono all'università al giorno d'oggi?”
E poi ti danno del lei e ti lasciano sedere (non è vero ma credo che la prima volta che succederà mi farà un certo effetto).
Però ci si innamora sempre in treno.
C'è questa bellissima ragazza con le cuffie dell'Iphone.

Risponde in italiano con un accento toscano, pare: “Ha mangiato? Hai trovato la tuta
da mettergli?”
Ci sarebbe da parlare fino Mestre di figli, colazioni e tutine.
Invece apro il mio libro e aggiungo viaggio al viaggio.
E aggiungo non detto ai non detti e sogno ai sogni.

27 commenti:

  1. Regionale Agropoli-Salerno, 28 luglio. Accanto a me una bionda, molto carina (... ma molto). Originaria di quella zona, ma residente e sposata a Roma. 45 minuti volati via a parlare di bambini, vacanze, lavoro, mare, montagna eccccccc. scendiamo e.... manco le ho chiesto il nome. Non dico il cell, ma almeno il nome.... pure mia moglie ha detto che sto diventando pirla.

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    1. Buauauaua!!!
      Scusate il sottocommento ad mentula canis.

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    2. Ti capisco, Vito. E non lo trovo affatto divertente (cit.) ;)

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  2. Da pendolare, devo dire che hai scritto del viaggio in treno con una poesia che poche volte ho visto.
    Bravissimo, altro che crisi creativa. :)

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  3. C'è poco da fare: i mezzi di trasporto, e soprattutto i treni, ci ispirano sempre dei bei voli pindarici. Vai a sapere poi perché!

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  4. Ora che ci penso prendevo il tuo stesso treno. A volte anche quello delle 7:02. Ma sempre di TAF si trattava. E mi innamoravo di quelli sul binario 3.

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  5. Ecco, mi stavo domandando se con una bellissima ragazza può essere un buon gancio parlare di figli. però, tutto sommato, mi sa che opterei anche io per il libro. E a proposito di treni : la vera esperienza formativa è la metropolitana alle 6.00 del mattino: provare per credere.:)

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    1. I figli sono argomento da cucco estremo, Black.
      No, dico, hai mai visto About a boy? ;)

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  6. Ok... io niente treno, ma il motoscafo alle 7 del mattino in inverno è un esperienza che ti tempra!

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    1. Il motoscafo mi manca. Però deve avere il suo fascino, si! ;)

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  7. ... non ricordo di essermi mai innamorata durante il tragitto, ma saluto ancora dopo anni, persone (delle quali non so il nome) solo perchè le vedevo ogni mattina e la faccia mi è rimasta impressa ;)

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    1. anche a me capita. Vederli fuori contesto è sempre un'esperienza.

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  8. Mi sa che prendevo proprio lo stesso treno, ad Altavilla alle 7.15. E carro di bestiame è la definizione giusta.
    Al di là di questo il post è bellissimo...

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    1. Grazie. Chissà quante volte ci saremo incontrati. Magari mi sarò innamorato pure di te ;)

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  9. I treni fanno un effetto strano alle persone sensibili. A me mettono un sacco di voglia di piangere, però al contempo non c'è nessun motivo di piangere, e allora le lacrime rimangono lì, un po' confuse.

    Magari impari un po' di dialetto toscano, con 'sti viaggi, così ci fai un post come su quello veneto! ♥

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    1. Direi che un posto sul dialetto toscano scritto da un veneto sarebbe davvero una chicca. ;)

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  10. Il fatto di non essere ancora mai riuscito a innamorarmi su un treno mi fa sentire un po' troppo strano. Penso che significhi che sono una brutta persona.

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    1. Gli amori del treno durano il tempo del viaggio. Non buttarti via, compra un biglietto e riprova ;)

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  11. Conosco benissimo la sensazione di essere sempre quello, magari con qualche figlio in più intorno, e poi vedi quelli che giovani lo sono davvero. E se ci vado vicino, o ascolto quello che si dicono, capisco che non è per niente vero che sono sempre quella.

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    1. Dici? Io non è che mi sono elevato neppure come discorsi. Forse ero vecchio a vent'anni, però ;)

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  12. E che ci vuole a trovare soggetti per un post? Toh, si prenda questi, i primi che mi vengono in mente.

    1) Nell'epoca dei cellulari il consumo di cingomme e calato o è rimasto uguale? In teoria basterebbe vedere sotto i banchi di scuola se sono ancora tappezzati come ai miei tempi. Ma all'epoca non si mandavano SMS.

    2) L'osteoporosi nell'anziano ha sempre causato fratture, ma i costi sanitari odierni saranno influenzati dalle cattive condizioni dei marciapiedi dovute ai tagli delle spese di manutenzione per il dissesto finanziario di molti comuni?

    3) Posto che le tastiere del PC, di cellulari e tablets sono coacervi di batteri, può esserci una relazione tra l'aumento all'esposizione a fonti di contaminazione e l'aumento di patologie autoimmuni? I vostri figli si lavano le mani, prima di giocherellare col vostro IPad o di mandare SMS alla fidanzata, dopo essere andati in bagno o essersi messi le dita nel naso?

    4) Perché non si parla più della zanzara tigre? Può esserci una relazione tra la crisi che dilaga e la capacità di tollerare le jatture? Un riferimento ai Malavoglia non ci starebbe male.

    5) Come possono impiegare il tempo due fidanzati ventenni dalle 2 alle 8 di una piovosa domenica di inizio autunno del settembre 2013?

    Non mi dica che non sono fonte di ispirazione per almeno un post!

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    1. Rispondo al punto 5. Se lei è uno dei due fidanzati ventenni mi farei delle domande. Quando avevamo vent'anni sapevamo sempre come impiegare il tempo: si studiava un sacco :(

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    2. Da quanto ho scritto le sembrò una ventenne del 2013? Io, almeno, non ho fatto figli! In bocca al lupo ai suoi!

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    3. Ultimamente mi danno del lei solo i ventenni. Per questo ho pensato. In ogni caso crepi il lupo per i miei figli che, comunque, sono ancora lontani dall'amoreggiare alla domenica pomeriggio. Molto lontani, spero. ;)

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