lunedì 14 ottobre 2013

In un bosco fitto fitto


Ieri abbiamo fatto la prima escursione in montagna con tutti e tre i piccoli semoventi.
Non che noi si fosse degli sherpa nepalesi, prima di filiare, per carità. Però qualche giretto in montagna con gli amici, coronato dall'immancabile scrofolata al rifugio, era un appuntamento che se, sette volte all'anno non mancava.
Poi è venuta Marichan e, nemmeno il tempo di pensare di portarsela nello zaino, la gravidanza a letto e Pee e Jack. Con l'inconfutabile evidenza: ci sono più bimbi che schiene su cui portarli.
Niente, si attende che camminino.

È strano, no? Ho passato i primi tre anni della vita dei miei figli ad aspettare che crescessero per fare le cose che facevo prima: la camminata in montagna, la pizzeria, il cinema, i pomeriggi sul divano.
Non si tratta di rimpianto, sia chiaro, e nemmeno di voglia di fuga (chi fa la battuta che dio lo beneduca), di desiderio di rifugiarsi in un passato più spensierato. Semplicemente ti mancano delle cose, no?
Allora tu ti aspetti la camminata in montagna ma quando gli amici ti chiamano per andare non puoi mica dire si, a che ora? Come facevi una volta. Devi dire: ma ce la fanno i bimbi?
Poi li devi sbrandare all'alba, e si inrospano, e così una giornata allegra in montagna inizia come il peggior lunedì all'asilo.
Per uno che si decide ad andare in bagno ne hai due che saltano già sul divano, alle sette di mattina. Per uno che riesci a calzare, ne hai due che si tolgono le scarpe e si rifiondano sul divano.
Sono tre e non sono mai tutti e tre d'accordo. A meno che non si tratti di cose che non vuoi fare tu.
C'è sempre almeno uno, a turno, che dice: Io voglio stare a casa.
Invece poi le cose si sistemano e tu ti fai la tua bella escursione, un po' adattata nel percorso, ma è già bello così. Sul sentiero racconti la storia dell'orso, del lupo e di qualsiasi altro essere peloso e loro se la camminano di gusto alla ricerca della casa della nonna di cappuccetto, della capanna del cacciatore o della grotta.
E poi l'immancabile mangiata, dove partecipano, buoni come non mai, e tu dici, ecco, vedi? Tornerà tutto come prima, ci divertiremo assieme, in primavera il Summano e l'anno prossimo le gallerie del Pasubio.
Ed è proprio lì, tornando felice, che ti viene l'illuminazione, capite?
Mentre sei stanco morto e non vedi altro che la doccia, il divano, la copertina, magari una coccola ed un buon film in tv. Che loro sono ancora lì, che sono stanchi morti e probabilmente daranno di matto.
Voglio dire: c'è da gustarsi il momento e nulla più. E lavorare sulla frequenza e non sulla durata.
 "Papi, ma là in fondo c'è il mare?"

29 commenti:

  1. Che poi è stata una domenica perfetta, vabbè, un pò di capricci ci stanno...ma il bosco, il colore delle foglie, il loro rumore sotto i piedi e...tu e Silver a ripetere le parti della favola a memoria, come un libro stampato...fantastici! E' stato un piacere. Quando il Summano?? Aspetto l'invito :)
    buon lunedì!
    Roby

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  2. Mi sono fermata alla tredicesima galleria. Non ce la facevo più. Però ero qualche chilo in più. Tra qualche anno riproverò, Purulla ferente :)

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    1. È più uno stato mentale, comunque. Lassù ci si arriva, prima o poi.

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  3. Io sto già facendo il conto alla rovescia per la prossima estate quando torneremo nel mio amatissimo alto adige a camminare. La piccola nello zaino e la grande speriam che cammini perché per adesso pare non abbia preso dalla sua mamma che era uno stambecco. Io credo che sia un bene per i bambini imparare ad apprezzare la montagna, la fatica, la soddisfazione della cima e soprattutto la magnazza al rifugio. Poi saranno loro a decidere da grandi se coltivare la passione, ma sono pochi, tra quelli che conosco, che hanno smesso.

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  4. Anche io sono curioso di scoprire come sarà fare certe esperienze appena il Fordino sarà più grandicello.
    Staremo a vedere! ;)

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    1. Secondo me sarà un successo. Basta avere pazienza.

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  5. Anche noi quest'anno abbiamo fatto la nostra bella "fungata": Loris nello zaino e Linda e Lorenzo a sgambettare (e detto fra noi, la pupa ne ha trovati più del nonno...). Hanno tenuto bene! L'unico a rompere le pelotas era Loris: strillava come un'aquila a cui stanno strappando le penne dal culo! Dovevamo tenergli continuamente la bocca piena (panini, frutta, mirtilli...).
    Però è divertentissimo!
    sfinacante, ma strabello!
    :D

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    1. Beh, è necessario avere viveri e storie da raccontare, in effetti.

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  6. fantastico post...e io aspetto che sia più grande....per rivedere il mare d'inverno in Egitto...diventerò vecchissima lo so.

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  7. io ricordo le camminate che ci facevamo alla domenica con tanto di panini e frittate, bibite di tutti i tipi e 'immancabile pallone

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    1. Ora che ci penso rimpiango di non averne fatte di più.

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  8. Bellisimi i giochi da inventarsi mentre si cammina in montagna, per tenerli buoni. Potrei scriverci un libro!!
    Noi questa estate abbiamo azzardato anche una notte in rifugio: bellissima!!
    Mo' ci attreziamo e dall'anno prossimo si va per bivacchi!!

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  9. e io mi sentivo wonderwoman che ieri li abbiamo portati un'ora in bici sul lungomare! avete vinto, decisamente.
    ti stimo.

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  10. Grande Gae... il piccolo mi ha promesso che avrebbe camminato appena compiuti i 4 anni... domenica prossima lo metto alla prova!
    ... comunque quest'estate io e Filippo con la nostra astronave abbiamo invaso tutta la galassia, incontrando personaggi mostruosi di ogni tipo. In questo modo qualche pezzo lo ha pure camminato...

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  11. Gustarsi il momento... no potevi scrivere cosa migliore. E l'anno prossimo che saranno più grandi ti toccherà rincorrerli nel bosco...

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    1. Magari... vorrebbbe dire che camminano senza sforzo. ;)

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  12. Ciao
    Propongo un rito propiziatorio collettivo che ci preservi da virus, tosse canina, febbri, otiti e chi piu' ne ha piu' ne metta, per il prossimo "ponte" di ognissanti,cosi magari si riesce a fare se non una camminata ,almeno 50 metri di aria buona di montagna!!!!

    Buona giornata

    Roberto

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  13. Noi alla montagna non abbiamo mai rinunciato e ci siamo sempre divertiti, ma che fatica!
    Quando ne avevamo uno solo era facile: in spalla al papà e io a portare lo zaino, che quando si parte mica si resta fuori solo di giorno... almeno una notte al rifugio ci vuole!
    Ora è il piccolo che sta nello zainetto e il grande cammina, ma occorre motivarlo e così passiamo tutto il tempo a parlare di gnomi e a inventare storie. Ma svegliarsi al rifugio tutti insieme è una delle esperienze più belle per noi e incredibilmente non ci sono mai state nottate di pianto, anzi dormire nei letti a castello è un'altra magia della montagna!

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    1. Proveremo anche questo. Per ora, però, mi accontenterei di qualche escursione in giornata.

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  14. Niente, maremmamaiala, il tuo blog non vuole i miei commenti! Ritento: volevo dire che lui ha ragione. Là dietro c'è di certo un qualche mare.
    Oh.
    Pellona

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    1. Ha sicuramente ragione. E mi spiace che il mio blog abbia le crisi di rigetto nei tuoi confronti. ;)

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