La
domanda a cui voglio rispondere è: come fare a mangiare di nascosto
agli occhi di vostra madre, vostra moglie o i vostri figli se siete
dichiaratamente a dieta?
In
sostanza: come evitare che anche i vostri parenti scoprano finalmente
il mistero del perchè il regime ipocalorico su di voi non ha nessun
effetto.
Anche
se oggi come oggi ho fatto voto di castità alimentare, ragion per
cui non sarei titolato a parlarne, per anni ho dovuto barcamenarmi
con i sotterfugi più disparati raggiungendo un notevole capacità di
mimetismo sgarrone. Poi chissenefrega, anche i preti parlano sempre
di rapporti sessuali, perchè io non dovrei parlare della mia vecchia
vita?
Lo
so che facendolo svelo tutti i miei trucchi... ma è per questo che
lo faccio: sono determinato a non sgarrare, per cui consegno le armi
ed il distintivo e cambio vita.
Parliamoci
chiaro: non stiamo parlando della pasta alla carbonara che vi scafate
a botte di mezzo chilo alla volta quando siete a casa da soli, così
sono buoni tutti.
La
vera sgarrata che dà soddisfazione è quella che coglie l'attimo che
fugge: mentre nessuno vi guarda, mentre vostra moglie va un secondo
in bagno, mentre è girata a correggere i compiti dei figli, mentre
esce a portare la spazzatura.
Innanzi
tutto è bene che sappiate che non tutti gli alimenti sono adatti
alla sgarrata, imparare a discriminarli potrebbe salvarvi la vita.
Sono
poi necessari velocità di esecuzione, tempismo e precisione che
dovete obbligatoriamente sviluppare nel tempo.
L'improvvisazione
non paga mai ma una certa dose di creatività vi farà senz'altro
comodo.
Partiamo
dagli esercizi più semplici: siete a casa da soli per una mezz'ora e
avete una fame maledetta.
Il
mio consiglio è di non aprire mai nulla di confezionato. Lascereste
delle prove inconfutabili del vostro momento di debolezza. Se c'è un
sacchetto di biscotti aperto, non mangiateli mai tutti. Il peso
totale della confezione deve sembrare lo stesso. Se non è
trasparente potete cercare di dargli una forma che faccia intendere
che è quasi pieno.
Se
vi va un panino e prendete il pane da toast non utilizzate mai la
prima o ultima fetta del sacchetto (quelle che hanno un dorso
diverso). Nei vasetti di cioccolata cercate sempre di lavorare in
larghezza e mai in profondità e, soprattutto, evitate di intaccare
le parti vicino al vetro del vasetto: con il tappo sembrerà ancora
pieno.
Dai
miei avevamo raggiunto livelli celestiali. Mio padre riusciva a
limare un dolce (di quelli tipo girella, per capirci) sera dopo sera.
Poi si premurava di riporlo sempre nella stessa posizione con la
parte ancora integra verso l'esterno e la confezione che pareva
intatta. Riponendolo nel ripiano in alto, la prospettiva faceva il
resto del lavoro (per questo fare la spesa in prima persona ha i suoi
vantaggi, pianifichi già la settimana di sgarrate).
Non
era raro che la domenica mia madre, credendo di poter offrire agli
ospiti quel dolce, si accorgesse last minute che in realtà era
rimasto solo l'incarto ed un ultima sottilissima fetta (praticamente
una girella bidimensionale).
Naturalmente
è superfluo sottolineare che non bisogna mai, mai ,mai, buttare via
l'incarto di nulla. Lasciate un biscotto nel sacchetto e riponetelo
al suo posto.
E
ricordate che alla domanda fatidica: “Chi ha finito il dolce?” la
colpa va sempre data (perchè è oggettivamente sua) a chi ha
mangiato l'ultimo pezzetto.
Ma
il mio masterpiece è la caccia di frodo al formaggio grana. Non si
tagli mai la punta, lo si lavora ai fianchi, asportando delle
sottilette semitrasparenti.
Sono
in grado di fare di quegli alesaggi ad un pezzo di parmigiano più
precisi di un tornio a controllo numerico.
E
proprio ora che avevo anche qualcun altro in casa a cui poter
iniziare a dare la colpa ho deciso per la castità alimentare.
Quanto
talento sprecato.