lunedì 3 dicembre 2012

Che Figata Social Club

Di solito non faccio mai post di cronaca.
Ma fino ad un anno e mezzo fa non scrivevo neppure su di un blog, per cui perchè porsi dei limiti.
Poi in realtà oggi non volevo fare proprio cronaca. È quasi più un punto di vista, la condivisione delle emozioni.
Parlo di una manifestazione organizzata dalle cooperative sociali di Vicenza, la prima, in tanti anni di attività, per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla situazione sempre più precaria in cui si trova a muoversi chi cerca di pensare al futuro delle persone in situazione di svantaggio: disabilità, tossicodipendenza, minori che arrivano da famiglie problematiche, chi esce dal carcere.
Premetto che non sono affatto neutrale in questo tema.
Da questo tipo di lavoro arriva il mio stipendio. Ed una parte di me ed una parte di tutta la mia famiglia è scesa in piazza proprio per salvaguardare anche questa prosaica forma di sostentamento che si chiama busta paga. Credo che sarebbe stupido, oltre che poco credibile, non ammetterlo.
Eppure c'era molto altro, molto.
Ed in piazza si vedeva.
Si vedeva nella commovente sfilata di 130 pulmini e camioncini delle cooperative che hanno cinto l'intera città tutti addobbati da questi cartelloni qui sotto.





Si vedeva nelle facce del gruppo musicale Ambaradan, formato anche da musicisti con disabilità che ha letteralmente scaldato l'atmosfera con le canzoni popolari, elaborazioni di De Andrè, Fossati, Modena City Ramblers.
Si vedeva nelle facce delle famiglie dei nostri ragazzi e nelle nostre famiglie.
Ci eravamo portati tutti, Silver ed io, i piccoli, i suoceri, i genitori, i cognati, il cane.
Giacomo e Pietro avevano una spilla attaccata al cappello da cui non si sono più separati. Oggi l'hanno fatta vedere con orgoglio alle maestre: "Pilla". Ci tenevo che ci andassimo tutti. E non per fare numero.

Una volta un prete mi disse che la più grande civiltà della storia che ha cercato di eliminare il problema della diversità alla radice, buttando i neonati deformi dalla rupe, è stata Sparta. Di essa non è rimasta pietra su pietra. 
Un proverbio africano recita: Ci vuole un intero villaggio per crescere un bambino. Non vale solo per i bimbi. Vale per tutti i bisogni di cura e di relazione. Riprendiamoci il nostro Villaggio, da soli non andiamo da nessuna parte.

Per la cronaca lascio a chi la sa fare davvero con il bell'articolo di ieri sul Giornale di Vicenza e il servizio di TVA . Ne hanno parlato anche meglio il Corriere della Sera e Raitre, ma non ho trovato il link.
Scusate se vi ho tediato con considerazioni personali, da domani tornerò a fare il cazzaro. 
Jack in un momento caldo della manifestazione



21 commenti:

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    1. È un side piuttosto grande... dire che fa quasi il giro del mio corpicione :)

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  2. Sono passata anch'io! Mi sono emozionata.
    Bravo Gae.

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    1. Ma dai! Dovevi cercarmi, ci saremmo finalmente conosciuti!

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  3. sono proprio d'accordo con te! ;-)))

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  4. Peccato non esserci stata....sarei venuta volentieri.
    Ho anch'io amici che lavorano nel sociale,e che mi raccontano di quelle cose da far accapponare la pelle (nel senso di persone con gravi disabilità fisiche e mentali praticamente abbandonate a se stesse)..
    Un abbraccio a tutti i presenti!

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  5. Aspettavo info so come era andata... questo mondo è parte di me per tanti motivi, ci cammino dentro e a fianco, e credo che la civiltà di una società vera si giochi sulla tutela, il rispetto, la cura, il futuro di chi è per qualsiasi ragione è in "svantaggio"... se c'è questo il resto vien da sè. Se manca questo il resto si disgrega... Bravi!

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    1. Ti ringrazio! Anche per la sollecitazione che ha portato al post

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  6. Bravo! E basta!!!!
    p.s.attendo ancora mail per spettacolo Stefano. Dalle mie parti, d'estate, c'è pure una fiera, ed hanno quattro serate da riempire con spettacoli...io ce posso provà!!

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  7. Solidarietà totale e incondizionata, visto che anch'io devo lo stipendio ad una cooperativa sociale :D!

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  8. Caro Stratobabbo, anch'io avrei voluto esserci ma non potevo perché sono dotata di neonato raffreddato e febbricitante. La prossima volta ci saremo sia io che il pupetto.

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    1. Forse a Venezia, in gennaio... procurati un po' di lana

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  9. Condivido tutto. Tuttissimo! Pure Jack blackblock.

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