venerdì 29 aprile 2011

l'abuso dell'uso del buso

In realtà il titolo in dialetto veneto ha ben altro significato... pazienza




Premessa
Il mio condominio è così composto:
piano terra: famiglie giovani. Coppia pugliese con figlio preadolescente in un mini, coppia meticcia bielo-torin-calabrese con due figli, noi.
primo piano: 3 vedove 3 in 3 appartamenti 3
secondo piano: Coppia giovane, single attempatocon madre invalida e gnocca badante ucraina, coppia di signori con i figli sposati e fuori casa.

Svolgimento
rientro alle 18 e la chiave nono entra nel portoncino del condominio. Colpi di tosse nervosa a mascherare gli smadonni...
Entro dal garage. Armato di ogni mezzo a mia disposizione (cassettina arancione dell'IKEA. 7 €) tento di smontare la serratura. Tempo zero e si materializzano attorno tutti i vicini. "Chissà chi che xè stà?", "E cossa ca sia successo?", "Ghea feto, Gaetano?". Mi è venuta una certa ansia di prestazione. E anche a Silver, che infatti chiama suo padre (che ha le mani d'oro) per una guida telefonica alla riparazione. Ora: al telefono mio suocero, che c'avrà le mani d'oro ma ha risparmiato sul timpano, fa monologhi. Non ascolta. Così mi trovo il telefono in una mano, il cacciaviti nell'altra, la Marichan che mi tira per mostrarmi gli effetti dell'ultima caduta, la platea dei vicini che fa la ola e... la serratura in mano... miracolosamente. Chiave rotta all'interno, non aggiustabile.
Ferramenta. Serratura nuova, dupplicazione chiavi, consegna, recupero crediti. Ore 19,15 pasta pronta.
Per una sera re del fai da te della residenza Ca'Nova. Nemmeno il tempo di trovare il colpevole.

martedì 26 aprile 2011

Invidia

Sono ufficialmente una persona invidiosa.
Lo sono da ieri; da quando cioè, dopo due week end di file agli arresti domiciliari per malattie varie di tutto il famigliame, ho avuto un allungamento dei termini di detenzione per un riaffiorare di bronchiti gemellari.
Allora ho passato la giornata ad augurare a tutti pioggia, muffa sui panini, prosciutto avariato, formaggio scadente, coca cola sgasata, copertoni bucati, smagliature sullle calze, foruncoli sul culo, formiche sul plaid (si scriverà così, plaid?)
Poi i baby-secondini che portano il mio cognome si sono addormentati e mi hanno concesso un'ora e dieci (UN'ORA E DIECI!!!) di pennica pomeridiana. Così alle 16 ci siamo caricati tutti in macchina e abbiamo fatto 50 km senza mai scendere, solo per vedere un po' di sole. Ecco detta così sembra una schifezza. Invece è stato il momento più bello del week-end (pennica a parte, si capisce)

venerdì 15 aprile 2011

Woglia di musica

Il titolo tamarrissimo con la W è preso da una kermesse alla quale partecipai nel 1995 con gli MLD. Fu un disastro, non erano presenti nemmeno gli organizzatori e, dal palco ricoperto di fumo artificiale, vedevo solo qualche sagoma di avventore solitario che ogni tanto faceva capolino.



Tutta sta premessa per dire che c'ho una voglia di suonare che sta andando fuori di testa. Pagherei di tasca mia per rifare una serata come quella, anche senza nessuno che ascolti (a dire il vero pagammo anche allora, che polli).
Ho nostalgia dei negozi di musica, dei siti di chitarre, dell'acquisto di effetti su ebay...
Vorrei chiudermi in cantina e partire alla ricerca del suono perfetto.
Soprattutto vorrei ritrovarmi con qualche amico a costruire pezzi assieme, anche cover, giusto l'idea di sentire quanto bene/male potrebbe venire ciò che suoniamo.
E invece non si può. Non c'è l'energia. Alla sera, dico, quando finalmente tutti dormono e si potrebbe accordare la Fender (che tra l'altro ho prestato a mia nipote che ci suona i Greenday) e suonarsela con le cuffie, almeno, mi ritrovo con le pile scariche e non riesco a fare altro che stramazzare sul divano.
Ieri ho provato a strimpellare qualcosa ai gemelli: De andrè, Battiato. Hanno apprezzato, pare. Metadone

martedì 12 aprile 2011

La Pazienza dei Pazienti

Sono reduce da una settimana di ricovero in ospedale con Pee.
Gli ospedali esercitano la pazienza. Non arriva mai sera. Nel mio caso, che facevo le notti, non arriva mai mattina. Più precisamente la mattina inizia alle 6 con un can can di barelle, scope, carrelli, farmaci. Dalle sei alle 9, che alle 9 arriva la mamma, è eterna.
Non c'è nemmeno la possibilità di socializzare con le altre mamme o papà, tutti in camera a sperare che il loro piccolo dorma ancora mezz'ora.
Si vede il sole che sorge, però, dalle finestre che danno sul parco Querini. Un bellissimo rosso invade la stanza e gli occhi blu di Pee che mi fissano dalla culla sono ancora più luminosi.