Sono reduce da una settimana di ricovero in ospedale con Pee.
Gli ospedali esercitano la pazienza. Non arriva mai sera. Nel mio caso, che facevo le notti, non arriva mai mattina. Più precisamente la mattina inizia alle 6 con un can can di barelle, scope, carrelli, farmaci. Dalle sei alle 9, che alle 9 arriva la mamma, è eterna.
Non c'è nemmeno la possibilità di socializzare con le altre mamme o papà, tutti in camera a sperare che il loro piccolo dorma ancora mezz'ora.
Si vede il sole che sorge, però, dalle finestre che danno sul parco Querini. Un bellissimo rosso invade la stanza e gli occhi blu di Pee che mi fissano dalla culla sono ancora più luminosi.
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