mercoledì 20 maggio 2015

Expelliarmus

Si, la nuova fissa in casa è Harry Potter.
Capirai, direte, ormai è vecchio.
Vabbè, che vi devo dire, questo passa il convento.
Di fatto succedono delle cose: la prima è che c'era da passare un sabato a casa e, visto che poi ci siamo visti con le cugine grandi, loro hanno portato il cofanetto di Harry Potter. "Tanto La pietra filosofale la possono guardare anche i bambini".
Eccerto!
Il punto è che i bimbi non sono mica scemi, vedono che il cofanetto è grande così e che dentro di DVD ce ne sono 8.
Per cui, giurando con il nostro sangue di genitori babbani (ma ben attenti a non macchiare la copertina) che il suddetto cofanetto non sarebbe stato sgualcito, la cuginona adolescente ha acconsentito a lasciarcelo per qualche settimana, giusto il tempo di vederceli tutti.
La seconda cosa che succede è che c'era bisogno di staccare un po' dai supereroi. Non perché siano nocivi, ma perché, dicono le maestre, i maschietti in genere avrebbero la tendenza a menarsi all'asilo impersonando i supereroi. La cosa bella è che questo lo dice la maestra di Maria, non quella di Giacomo e Pietro, ma pure a casa i giochi sono piuttosto fisici e i nervi stavano saltando (i nostri, per inciso).
Ergo basta supereroi e porte aperte a maghetti e streghette che, pur essendo alquanto dark, soprattutto nella seconda metà degli episodi, non concedono molto allo scontro fisico.
Fino a qui tutto bene.
O meglio: non che si capisca un granché, visto che ogni singola battuta è sottolineata da un "Ma chi è (inserire nome)?" o da un "Ma perché (Nome) ha detto/fatto?" oppure da un classico "Dov'è andato, ma dopo torna?"
Non essendo io ferrato sull'argomento, mi tocca ripassare e guardarmelo nottetempo, almeno per tener dietro alla trama. Che oltretutto ero sicurissimo di aver visto "Il calice di fuoco" al cinema del quale però mi sono reso conto di non ricordare quasi nulla, e di non aver mai approcciato in vita mia "L'ordine della fenice" che invece ricordavo tutto. Mah!?
Sarà stato un incantesimo.
Su Silver non posso contare più di tanto: tempo dieci minuti e cade nell' Oblivion e si addormenta, salvo poi domandarsi in continuazione come sia possibile che Ermione preferisca quel torsolo buono a nulla di Ron mentre Harry perda la testa per quella gatta morta di Jean (che in effetti come storia d'amore, almeno nei film, non è che sia tutta sta passione).
Stavo perfino pensando di leggermi i libri, per approfondire.
Mi piacerebbe trovarci una bacchetta magica, anche da pochi soldi, con qualche formuletta magica per risolvere alcune spinose situazioni. In latino ero una chiavica, ma se ben motivato, secondo me... 


mercoledì 13 maggio 2015

La lunghezza non conta

Avete un bel dire voi, che la lunghezza non conta e che invece sia più importante la durata.
Per la coda è così.
La coda in autostrada, ovviamente: può essere lunga dieci chilometri e poi risolversi in poco tempo, come può esserci l'ingorgo con dieci macchine che ti fa perdere mezz'ora.
Ma per il resto? Forse che 80 grammi di pasta sono di più di 120 se li mangi con calma?
Prendete la corsa che ho fatto domenica, no? Ne parlo qui, vi andasse di leggerne. Erano "solo" 17 km ma uno, volendo può dire che li corre così forte da farli sembrare 35?
Io mi ero fatto tutti i conti: ogni cento metri di dislivello positivo si aggiunge un km. La settimana precedente era stata pesante e la matematica non è il mio forte, ma ero convinto che 17 più 6,5 facesse circa 34. Così mi ero fatto tutta la mia preparazione ei giorni precedenti come se dovessi affrontare il muro alla maratona. Poi in start line, si facevano i pronostici sui tempi di arrivo e mi dico: forse riesco a stare sotto le 2 ore.
Uhm! Dunque: 34 km in meno di due ore? Ecchessò? Abebe Bikila?
Eppure in prova percorso siamo stati sulle due ore e un quarto, prendendocela molto comoda... dunque dunque, mumble mumble.
Ok: 17 + 6,5=23,5
Ci può stare. Però a quel punto la lunghezza conta eccome!
Mi ero fatto una di quelle colazioni da campioni.
E comunque, pur tirando a tutta, non è possibile far sembrare 17 km una Ultramaratona. Per fortuna, aggiungo pure, sennò chi te le fa fare le Ultra?
Finché correvo pensavo al fascismo.
Il fascismo lo stanno sdoganando, mi pare.
Certo che la politica non si fa su Facebook, siamo d'accordo, ma a me vedere il Duce citato sui social inquieta un pochino. E adesso non stiamo qui ad entrare in dinamiche destra o sinistra, non è quello il punto. Mi chiedo come si faccia ad ipotizzare un miglioramento con il ritorno di un regime?
Poi rimbalzano post su tutti quelli che rispondono con insulti ed incitazioni alla violenza alle notizie sui giornali che parlano di immigrati morti di fame, sui barconi o di bimbi sinti carbonizzati nel rogo della roulotte. 
E allora, sempre correndo, mi rispondo che non vale la pena prendersela troppo, che molta gente scrive senza pensare, senza valutare l'impatto che le sue parole hanno sul mondo, fosse anche l'effetto di sembrare un idiota davanti agli altri.
E mi spaventa ancora di più, che forse è proprio su questo terreno di superficialità che attechiscono le sementi dei peggiori regimi. 
Per fortuna che la gara era corta, così dopo un po' ho smesso di pensare. Vedi che la lunghezza conta? 

lunedì 4 maggio 2015

Ai miei cani do pal

Ormai anche Silver è nel tunnel della corsa.
Non se ne esce, dal tunnel della corsa, ma non ti uccide, questo è certo. È contagioso, più che altro.
Insomma, dopo quasi un anno di sveglie prima dell'alba, in cui si parte e si torna con il buio, quando finalmente anche il passaggio all'ora legale inzia ad essere clemente e a far intravvedere un minimo di luce verso le 6 di mattina, quando di solito sto scendendo la collina vicino a casa, quasi pronto ad una giornata di lavoro, Silver se ne esce con un: "Io corro stasera dopo cena! Non esiste che mi alzo alle 5, non lo farò mai più".
Ma come? E il vecchio: "Ma se corri dopo cena perdiamo l'unica occasione di dirci due parole".
Okkei: Sonno Vs Rapporto di coppia 1-0
Ma non è tutto da rifare: un anno di sveglia alle 5 ha inseganto che si può fare. Ed il poterlo fare significa che può valere come piano B.
Certo c'è un problema: lei corre sul tapiro o pirulàn come lo chiamano i bimbi, mentre io mi scateno "in to the wild".
Che poi è tutto relativo per due motivi: in casa, vivendo in campagna, entrano certe bestiacce che levate! L'altro giorno ho schiacciato un ragno grosso come un pollice. Si, non è molto bello uccidere gli insetti, ma vi assicuro che questo era enorme e pure un pelino aggressivo (si alzava in piedi e faceva gesti strani con le zampine), ho preso paura e c'ho dato di ciabatta.

Ma parliamo di corsa: correre con il buio in to the wild mi fa un certo effetto per cui cerco sempre di scegliere percorsi urbani (per quanto urbano non abbia nessun significato nel paese dove viviamo).
Un bel problema già trovare strade illuminate; sarà una fissa mia ma a me non piace l'idea di andare e tornare per la stessa strada, che sarebbe l'unica possibilità di fare tutto alla luce dei lampioni. Per cui, lampada frontale accesa, mi avventuro in strade oscure che, pure se non smarrisco la retta via, faccio cardio fitness. C'ho il batticuore.
Anche intestinal fitness: perché alle volte mi cago addosso dalla paura.
Non riesco, per dire, ad abituarmi ai rumori delle frasche. Sarà che una volta ho sentino uno sciabordio nella roggia che scorreva accanto e, voltandomi, la frontale ha illuminato una pantegana di venti centimetri che nuotava allegramente (si condivideva con lei, la pantegana, la passione per lo sport antelucano). 
O ad esempio quando una ventina di metri avanti vedi due lucine che ti fissano da centro strada e cerchi di valutare quanto siano alte da terra;
  • 15 cm? Gatto o cane molto piccolo (che a volte sono più rabbiosi di quelli grandi, ma sono un buon rigorista)
  • 30 cm? Cane da pagliaio, di solito inoffensivo se fuori dal suo recinto dal quale esce solo se in calore per cui la preda (che sarei io) è fuori dal suo interesse (o almeno spero)
  • dai 40 cm in su? So cazzi! A meno che avvicinandosi non si scorga nell'oscurità anche il padrone ( gli occhi del quale di solito non riflettono la luce della frontale).

Ma la cosa che mi scaga in assoluto di più sono i cancelli aperti.
Mi spiego: io ormai le strade le so tutte, no? Quindi anche la geografia dei cani più rabbiosi e rognosi ed abbaiosi. Per cui quando mi avvicino spengo la luce e cerco di fare meno rumore possibile. Spesso funziona.
Diciamo anche che alle nove di sera potrebbero anche abbaiare che, a differenza delle ciqnue di mattina, non svegliano nessuno, ma il problema è quando passo accanto al cancello e lo trovo semichiuso o aperto.
Lo so che è molto improbabile che il cagnaccio sia sciolto o che sia fuori senza padrone, però provate, la sensazione è sempre bruttissima e mi vedo sempre dilaniato dal cane che, potesse parlare mi direbbe: "T'ho preso ciccione, credevi che bastasse spegnere quella cazzo di luce frontale, eh? Sento l'odore del tuo lardo a distanza di km, sogno da tre anni questo momento, ed ora sei mio"

Nessuna paura, invece, per pazzi omicidi e maniaci vari. Anzi, a dire il vero, a guardare le facce delle poche persone che incrocio, credo che sia pensiero comune che il maniaco sia io.