martedì 23 febbraio 2016

I post

I post corsa, nello specifico
Mi piace scrivere di corsa ma mi piace farlo qui

https://lafolgorante.wordpress.com/2016/02/22/aim-energy-ultratrail-libera-nos-a-malo/

So che nell'immagine là sopra ci sono anche le scarpe da corsa, sotto la chitarra, ma trovo coerente separare gli ambiti.

Però la corsa di domenica è stata una gallata pazzesca ed io vi consiglio caldamente di andarvelo a leggere.
Ora che ve l'ho detto, torno alle sudate carte. Fate i bravi


mercoledì 17 febbraio 2016

Correre fa bene. Se

Che correre faccia davvero bene alla salute è al vaglio degli inquirenti.
Se si tratta di lunghe distanze, poi, lasciamo perdere.
Non che io conosca cosa significa prepararsi per le distanze brevi, ok? Mai corse, nemmeno da ragazzo. Ne parlerò una volta o l'altra.
Si diceva che correre fa bene, ma chissà se è vero?
Allora, proviamo a vedere:

Hip: Correre fa bene.

tutti gli specialisti dicono che occorre correre con una certa costanza, che l'attività fisica sporadica non serve a nulla, anzi, fa peggio.
Io per correre con costanza devo avere obiettivi.
Siccome, come spiegato poch'anzi, obiettivi su gare corte non me li posso permettere, sono troppo lento, mi alleno per le gare lunghe.
Le gare lunghe in pianura sono noiose, allora diamoci al trail.
Il trail si fa in salita.

Ergo, ci si allena in collina o montagna.

Primo problema: bisogna arrivare a montagne o colline, che non sono lontane ma neppure vicinissime. Quindi ci sia alza un po' prima. E si cerca di andare forte, per riuscire a stare nei tempi fissati. Sennò si arriva tardi ed il programma della giornata va a ramengo.
A tal proposito, mi sono sempre chiesto perché gli amici single non vengano a correre al mattino alle 5. "Io non ho impegni come voi padri di famiglia, dice uno". Ha ragione pure lui.
Ma il bello è salire con l'alba che ti rincorre. Il brutto è tornare a casa e non avere un attimo seduto fino a sera. Cosa concessa a chi non ha figli, penso, che però non viene a correre alle 5 perché non ha figli. Insomma, siamo al primo paradosso del trail runner.

Il secondo problema è che si rimane una settimana con le gambe dure come il marmo che il primi passi paiono quelli di uno che gira con il manico della scopa su per il sedere.
DOMS, si chiamano; guai a chiamarlo acido lattico con chi ne sa. Che l'acido lattico se ne dovrebbe andare in un paio d'ore.
Sarà che con me si diverte, che sono sempre una gran bella compagnia, ma secondo me il mio acido lattico rimane un bel po' di più.



Il terzo problema è che prima delle gare bisogna idratare molto. Anche litri al giorno, nelle settimane precedenti ai lunghi e alle gare. Quindi si è sempre al bagno, che quasi mia moglie mi regala il Prostamol, da tanto mi alzo la notte a pisciare.
Pure insonne, quindi.

Il quarto problema è che al mattino sei intorpidito (in generale, anche al netto dell'insonnia pisciona).
Ormai come Fantozzi ho studiato tutti i tempi nel dettaglio per svegliarmi il più tardi possibile: panino e spremuta preparati la sera prima e mangiati seduto sulla tazza del cesso, vestizione rapida, scarpe già pronte, slacciate e aperte vicino alla porta, apro il cancello e zaff, dentro le scarpe e fuori senza allacciarle (che si richiude il cancello). Questa ottimizzazione fa si che a volte io esca ancora addormentato.
Ma ormai noi Folgoranti abbiamo trovato il nostro doping.
Oh, niente chimica, tutta roba naturale. Si assume sotto forma di un pitbull di 40 kg che risponde al nome di Musso.
Risponde è una parola grossa, che la padrona lo chiama ma non è che lui ascolti più di tanto.
Ce lo troviamo davanti, immancabile, ogni volta che alle 6 del mattino siamo sugli argini dell'Astico. Da uno strattone e scappa alla padrona. "Fermi immobili, fermi immobili, urla, se non vi muovete non vi fa nulla"
E noi fermi.
Certo, non è confortevole stare fermi immobili al buio con un pitbull che ti annusa le palle ed il buco del culo. Sarà perché è freddino, a stare fermi, ci si ammala.
C'ha pure la morosetta, Musso, però più mite e timida, se ne sta in disparte.
Però, una volta che il Musso è stato ripreso dalla proprietaria ed ha deciso che per oggi i nostri attributi possono rivedere il sole, noi corriamo come delle lepri. Giuro, un minuto in meno al chilometro, come ridere.
Io quasi quasi me lo porto alle gare, Musso. Un'annusata prima di partire e via, più veloce della luce.

Quindi: se non vi pesa alzarvi al mattino presto e stare rimbambiti fino a sera, se l'acido lattico davvero vi lascia dopo un paio d'ore e se un molosso non vi mutila l'intimità, la tesi è dimostrata: correre fa benissimo.

giovedì 11 febbraio 2016

Di! Vaaano! Divano! Di-Vaaano!

Ricomincia la scuola e con essa la routine.
Delle poche cose che amo nella mia routine (che per essere abitudinari serve costanza ed io sono anche pigro) c'è la messa a letto presto della ciurma e la "spiaggiata" sul divano serale.
Che immancabilmente finisce con bavetta sul cuscino e migrazione nel letto quando s'è fatta una certa che di solito nemmeno mi ricordo bene come.
Capiamoci: la pizza sul divano con visione DVD tutti assieme è un piacere della vita, ma non si può fare se il giorno dopo la sveglia tuona alle sei e mezza.
Per cui i mostriciattoli a letto entro le nove, Silver ed io a spicciare le ultime adempienze (tipicamente un'asciugatrice da piegare, lo zaino dei bimbi da preparare, la merenda per il giorno dopo, ecc ecc) e il cervello che già si pregusta le nuove puntate di Fargo (che purtroppo fanno solo al giovedì) o il film che ha presta il collega o quello che abbiamo noleggiato online... che poi, appunto, già è qualche cosa che si riesca a finire di guardarli prima di collassare in un tutt'uno con la fodera arancione.
Ieri ad esempio c'era Sanremo.
A costo di essere forzatamente sociologico dico che ho notato una cosa: a differenza di altri anni, c'è la controprogrammazione.
Niente di trascendentale, come ormai ci ha abituato la tv "in chiaro", ma qualche filmetto che si poteva guardare c'era.
Il remake di "Non aprite quella porta", ad esempio. Appena sposati ricordo che lo guardammo e ci scosse un pochino, per nulla avezzi all'horror come siamo.
Non si capisce l'utilità del remake, oltretutto, visto che l'originale è decisamente più potente.
D'altro canto pure Sanremo è un continuo remake di sé stesso, che c'era la Pausini che cantava "La Solitudine" e Ramazzotti con "Adesso tu" e anche senza volerlo un piccolo deja vu m'è venuto.

Anche "Terra Promessa" ha cantato, l'Eros nazionale. Io me la ricordo Terra Promessa. Era il 1984, frequentavo la quinta elementare. Per la prima ed unica volta nella nostra vita scolastica mio fratello ed io eravamo assenti da scuola per scelta dei nostri genitori. Nostro padre ci portò in settimana bianca assieme ai ragazzi a cui insegnava. Lasciate perdere le implicazioni etico-morali dell'operazione, era una scuola gestita da preti e somigliava più all'uscita dell'ACR che ad una gita scolastica. Scuola professionale: una ventina di adolescenti brufolosi futuri idraulici. Per gli insegnanti avevano una venerazione, erano gli insegnanti che sapevano lavorare, che sapevano sporcarsi le mani.
Io e Bubu venimmo adottati praticamente da tutti, ci insegnarono a giocare a carte, ci portavano sullo skylift, ci aiutavano con gli scarponi.

Avevamo degli sci di terza o quarta mano, regalati da uno degli allievi di papà che veniva giù da Asiago e sciava da prima di imparare a camminare.
Bubu si ruppe una gamba alla seconda discesa.
Io aprii in due una lastra di ghiaccio con il culo il penultimo giorno ed ebbi un ematoma fino a metà schiena per tutta la settimana successiva.
Naturalmente la vacanza continuò come se nulla fosse accaduto.
Ed alla sera si guardava Sanremo. O meglio, si tentò, perché a me piaceva ma ai cinghialoni no. Diedero una chance solo ad Eros Ramazzotti. Che a me stava già sul cazzo.
Nonostante ciò ieri è riuscito a muovere un po' di nostalgia per quel lontano ricordo, un attimo prima di addormentarmi sul divano.
Lether Face non ci sarebbe riuscito.