martedì 29 ottobre 2013

Du dudu duddu dudu du du du due


Giuro che alla prossima condivisione di Perfect Day su Facebook divento come Micheal Douglas in “Un giorno di ordinaria follia”. O “Basic instinct”, adesso decido.

La settimana scorsa, andando al lavoro per le sette e mezza, avevo sentito alla radio la notizia della morte di Zuzzurro. Mi aveva preso una pena strana per vari motivi, credo.
Il primo è che Gaspare e Zuzzurro non mi dispiacevano. Ricordo i pre-cena con “Emilio 90” all'epoca dei mondiali italiani, una comicità scemotta, se vogliamo, ma non volgare, a misura di famiglia.
Il secondo motivo è l'età: sarà che, invecchiando, la morte di un nemmeno settantenne inizia a farti pensare... mah!?
Il terzo motivo era la coppia. Pensavo: ma ora che farà il povero Gaspare, quello di Gaspare e Zuzzurro?
Continuerà a chiamarsi Gaspare? Continuerà a fare il comico? Come si reinventerà la sua carriera, la sua vita?
Così mi veniva un parallelo, no? Di quanto siamo abituati a concepire anche la nostra vita cercando di semplificare gli schemi.
Perché gli amici sei abituato a chiamarli a due a due, da un certo punto della vita in poi, avvicinando i nomi così tanto da farli diventare uno solo: AleeGiorgio. A volte semplifichi al punto tale che con il nome di uno al plurale li nomini entrambi: i Luigini, i Marti, i Claudi.
Noi siamo i Tani, per gli amici del mio paese.
Così, venerdì scorso pensavo alle persone che si separano, no? Che ad un certo punto non li puoi più chiamare al plurale. Loro non possono più chiamarsi al plurale.
Allora forse varrebbe la pena cercare di non farlo, un po' come si dovrebbe fare con i gemelli. Che lo sanno tutti che non si possono chiamare “i gemelli”, ma che andrebbero distinti, per favorire la crescita e l'identificazione.
Lo stesso per la coppia, almeno credo: facciamo tanto parlare di mantenere la propria identità, non snaturarsi, tenersi anche degli spazi, dei tempi per poi cadere sull'ABC.
Forse mantenerci ben identificati ci aiuterà, quando non saremo più in due (è triste, ma prima o poi capiterà). Forse no, perché non è solo questo, chiaramente.
Insomma io volevo anche svilupparla meglio, venerdì, sta cosa, ma poi avevo anche voglia di ridere ed allora ho rimandato. Poi è morto Lou Reed ed è passato di moda parlare di Gaspare e Zuzzurro.

Che poi, chiariamoci, non ho nulla contro Perfect Day e neppure contro Lou Reed, che mi piaceva anche. Solo che io quella canzone me la ricordo stuprata da Pavarotti... Mi auguro che in Paradiso, o dovunque si trovano ora, siano vietati i duetti.

7 commenti:

  1. è un post che sento molto. Io ho queste due coppie di amici, più vecchi di noi ed eravamo sandra emanuele, cludia giovanni, gabriella paolo. E Giovanni è morto improvvisamente, non riesco a concepire una tavolata a 5 ora!! E poi sabato in centro ho visto una macchina-funebre entrare un un teatro e pensavo proprio fosse Zuzzurro invece no, era morto un attore di teatro milanese Piero Mazzarella e l'avevo visto tante volte a teatro. Ho fatto il segno della croce e poi solo in serata ho visto al TG chi fosse. E per finire, essendo gemella HO SEMPRE ODIATO QUANDO CI CHIAMAVANO LE GEMELLLEEEEEEEEEEEE ormai capita di rado, io non conosco molti suoi amici e lei non conosce molti dei miei (il che in effetti mi fa parecchio strano) ma quando succede mi girano ancora perchè sono sempre lì a fare la caccia alle differenze, quella sposata, poi mi sono sposata anch'io, quella con gli occhiali, e ora li ho messi anch'io. Dio vede e provvede, possono sempre dire "quella coi figli" io non ne ho e almeno lì sono a posto. Bacione

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    1. Mia mamma e mia zia le chiamano ancora le gemelle anche se hanno una loro famiglia da più di quarant'anni. Per dire.
      Quella delle coppie è tosta, in effetti. Pensa che difficile deve essere ricrearsi il proprio equilibrio, no?

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  2. Pensarmi come un uno invece che come parte di un due non mi riesce troppo, anche se io e mio marito siamo due abbastanza indipendenti, io non ce la faccio proprio, perché in due le cose belle diventano più belle e le cose brutte, meno brutte.
    Che poi vietare tutti i duetti in paradiso è un arma a doppio taglio, perché ti risparmi sicuramente Pavarotto/Lou Reed, ma poi ti perdi David Bowie/Lou Reed, che non c'è mica paragone!

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    1. Si, ma David Bowie è ancora vivo, non chiamamogliela, eh?!

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  3. Noi ora che ci penso lo facciamo solo con il fratello di Ettore e la sua famiglia, che suona bene.
    Per fortuna abbiamo ancora qualche amico single che ci fa usare il dispari :)
    P.S. Lou Reed + David Bowie per me SONO il paradiso.

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    1. Noi avevamo due amici single ed alla fine mettevamo assieme i loro nomi, manco fossero una coppia di fatto.

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  4. Ilaria ha scritto una cosa che condivido .... in due le cose belle son più belle e le cose brutte meno brutte... hai ragione te lo dico con il cuore visto la situazione che sto passando... tornando al post è vero che gli artisti in coppia quando succede qualcosa di brutti dovranno reinventarsi una carriera sempre se non sono già abbastanza avanti con l'età e con un po di risparmi e si faranno una vita in pace... per le coppie di amici... che dire se li chiamavi con un nome solo... si inizierà a richiamarli singolarmente... ma fa male al cuore sapere che a volte le coppie che ritenevi fighe... nel senso coppie intoccabili... per motivi vari scoppiano... peggio ancora quando muore uno dei due... per ora è capitato solo con conoscenti più vecchi ma ci pensi lo stesso e ti chiedi... "e adesso?"...

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