martedì 3 aprile 2012

In queste scarpe


Oggi sono in vena di post assurdi. Se non avete voglia di seghe mentali, di metafore idiote e altre amenità evitate di proseguire.

Sabato e Domenica siamo stati per scarpe. Tra un mese e mezzo si sposa mia sorella. I futuri sposi si son fatti tutto un programma sui pargoli che non so se sarà avverabile.
Ad esempio gli anelli devono portarli all'altare Marichan e la Nene (la figlia di mio fratello). Le due si adorano, ma la prima mezz'ora assieme è sempre di fuoco. Dovremo mandarle in ritiro la sera prima per farle affiatare, come il Grande Vicenza di Guidolin.
Lo sposo, invece, voleva vestire i gemelli in frack e cilindro e farsi accompagnare all'altare dai paggetti. Tsk Tsk. Io me li vedo le due iene che man mano che percorrono la navata staccano tutti i fiori dai banchi, buttandoli dentro al cilindro,  ridendo e dicendo “Cac-ca!!!”
Abbiamo optato per delle meno impegnative giacchette blu e pantaloni bianchi. 

Ma scarpe dicevo. Abbiamo preso delle scarpette da Yachtclub che lèvate! Solo che in un mese e mezzo restiamo senza. Così ieri abbiamo preso d'assalto il centro commerciale per trovare due paia di scarpe da tennis smalfare che si facciano carico dell'impatto della ghiaia, dell'erba e del cantiere della casa per questo inizio primavera.
Poi in una vetrina abbiamo visto due cappelli panama. Evvai, se cappello doveva essere, che cappello sia. Oltrettutto il panama fa pendant con la divisa del quintetto di ottoni dove suona mia sorella. Sarà un successo. Oppure svilupperanno delle turbe psichiche a causa dei genitori che li vestono da pagliacci. Una delle due.
Va ben. Ma torniamo alle scarpe.
Io non sono feticista, mai stato. Mi piace però ricordare qualche scarpa che ho visto e/o indossato. Ricordo le scarpe ortopediche, comprate al Peter Pan in contrà Muscheria: dure, ma dure. Mi ricordo le Tiger (che poi sonodiventate Asics) indossate dai gemelli P. , all'asilo. Uno le aveva con le strisce gialle, l'altro arancioni. Era l'unico particolare che li distingueva. E poi non mi ricordavo mai chi dei due avesse le gialle e chi le arancioni, ed era un casino uguale. Mi ricordo le Soldini che ho comprato in prima media. Imitazione delle Nike ma con personalità; le portavo con fierezza, alla faccia dei compagni pieni di soldi (ho fatto le medie in centro, veh!). Le Puma, comprate con un buono “meritato” a scuola come studente impegnato e disciplinato (cheppalle). Le Andreas da calcio, a km 0, prodotte nel paese vicino: c'ho fatto qualche gol, quando giocavo con i giovanissimi nonostante non le avessi mai lavate (avevo dei piedi di granito, il fango, per quanto secco, li ammorbidiva).
Le prime Lamberjack, che all'inizio erano solo delle imitazioni delle Timberland, poi sono diventate di marca ma, nel frattempo, le mie erano finite.
E poi gli anfibioni grigi, delle superiori e i primi anni dell'università: suonavo con il gruppetto ed ero sempre vestito di scuro (poi basta, si vedeva troppo la forfora).
Le simil Converse tutte strappate che c'ho quasi rimorchiato quella compagna di università carina, ma tanto carina, all'esame di Fondamenti.
Le Adidas che c'ho pedalato dentro fino a Santiago e, l'anno dopo, fino a Roma.
Le scarpe da Sposo, che ci faccio le vesciche ancora ora, se le rimetto.
Quelle con le nappine che una volta sono andato a suonare rock e facevo un po' ridere.
Le polacchine eque e solidali, che porto ancora ora e che sono bellissime anche da sgualcite.
Ed ogni scarpa ha la sua storia, e buttarle fa sempre un po' male. Non siamo gente che vive di ricordi, ma quanti ricordi (è una frase che uso spesso, lo so)

27 commenti:

  1. Questa storia dei ricordi è roba forte.
    Io ho la stessa sensazione con qualsiasi oggetto da buttare.

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  2. Io l'ultimo paio di scarpe borghesi le ho prese nel 2007 per andare in ufficio. Ora sotto qui al tavolo, ma mica le metto, in ufficio sto scalzo. ;)
    In giro vado in infradito. Per il resto consumo 4 di paia di scarpe da corsa all'anno.
    Io al contrario son proprio un minimalista. Godo nel buttare via tutto le cose che non mi servono. :D
    Ora che ci penso dico a mia mamma che se dal 2007 ad oggi non avesse comprato tutte quelle scarpe ora avrebbe i soldi per un biglietto a/r per l'Australia! :D

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  3. eh si tutte le volte che guardo le mie scarpe vecchie ricordo parecchie cose...

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  4. ... Mamma diceva sempre che dalle scarpe di una persona si capiscono tante cose, dove va, cosa fa, dove è stata ;)

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    1. Ah! Ah! avevo scritto una frase del tipo: mi sento Forrest Gump, poi l'ho cancellata... mi hai letto nel pensiero :)

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  5. Uh, il Peter pan! Le scarpe con gli occhi!
    Io invece sono proprio feticista delle scarpe.

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  6. ma che bello il post ricordo con le scarpe, io ricordo le mie mitiche scarpe ortopediche che molto cordialmente odiavo!

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  7. ma come è bello questo post!Ah...le scarpe...ho portato orrendissime scarpe ortopediche per anni che non sono servite a nulla....vabbè....
    I gemelli con il panama promettono di essere uno spettacolo fantastico.
    Buona Pasqua a te e tutta la famigliona ovviamente...:)

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  8. Fino a metà delel superiori tutti i miei compagni e compagne di scuola avevano le scarpe di marca..io quelle di Marco Cacco (scarpe non di marca pagate "un boton e una scinca" come si dice da me....)..Da quando vivo con Maritino il mio lato feticista delle scarpe me ne ha fatte comprare moltissime..ognuna incestinabile...tengo anche quelle che non metto più (ma dovrei buttarle..)

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  9. se l'hai quasi rimorchiata significa che non l'hai rimorchiata. Una tipa non è che a un certo punto ci starà. O ci sta o non ci sta. Baci.

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    1. Sei priva di poesia, lasciami almeno l'illusione :) :)

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  10. Mai amato le scarpe (forse perché partii pure io da quelle ortopediche... inoltre crescevo così in fretta che la tortura dell'acquisto si ripeteva in modo noiosamente ravvicinato...)
    Adesso ho un paio di mocassini e un paio di scarpe da tennis, e non ne comprerò finché non si romperanno queste, magari fra dieci anni... E mi piace stare il più possibile in ciabatte. :)

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    1. Condivido in pieno... in caso non riesco proprio a starci con le scarpe e nemmeno da maggio in poi

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  11. che ridere immagino la scena al matrimonio!
    anche da queste parti non si buttano scarpe o almeno si fa molta fatica. dai miei ce ne sono ancora tante e ogni tanto mia madre mi implora di portarmele via... ma non ci riesco!

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  12. A parte il fatto che appena posso, con disdoro dei miei genitori, sto a piedi nudi, e così i bambini, di scarpe non vanto grande varietà: d'inverno le Clarks, vere, finte, ecologiche, solidali, dipende dai momenti storici e da diversi fattori, ma sempre loro. In primavera le All Star e le ballerine, da pochi euro, messe fino allo sfascio completo e quindi a malincuore sostituite. Tacchi, questi sconosciuti. Eh già, non sarò mai una vera donna!

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  13. bellissimo questo post...

    mi hai fatto ricordare una cosa...all'asilo una compagnetta benestante mi aveva fatto notare con fare poco simpatico, un buco all'altezza polliccione nelle mie bellissime scarpe di tela rosa...
    cavoli quanto avevo pianto...

    chicchiscedda.wordpress.com

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  14. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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    1. Qualcuno suggerive una braga della tuta da mettere sopra e da togliere solo all'inizio della cerimonia

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    2. Noooo! Perchè questo commento è scomparso??? Scusa WonderP non so cosa sia successo :(

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  15. quando si usavano le Timberlad io avevo le canguro (che costavano un decimo) e poi ho fatto fuori tante Superga, quelle che mi sfasciavano i piedi perché prendevo il 38 per non ammettere di avere il 39... tanto poi si ammorbidiscono!

    Ora vivo di 2 Camper (da circa 10 anni le stesse): un paio di stivali e un paio di ballerine e poi d'estate sono Birkenstock.

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    1. Vai, sorella. Anche da queste parti Birkenstock a manetta da maggio in poi

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