venerdì 3 ottobre 2014

I dolori del giovane Father

Giovane?
Nemmeno troppo, a ben guardare.
Giovanile, diciamo.
Vabbé, lasciamo perdere.

Una delle cose che non ti dicono mai è che la paternità ti mina nel fisico. Proprio come la maternità.
Parlo di paternità attiva, chiaramente, mica del solo gesto di inseminare che quello, se natura non ti ha detto male, non richiede chissà che sforzo. 
Certo, non ti si dilata all'inverosimile la panza per nove mesi, non hai buchi atti ad uscita di oggetti di misure e forme non standard, ma ha comunque in serbo delle sorprese che nessun libro di testo riporta.
Oggi colmiamo questa lacuna.

  • La spalla dello spannolinatore. Sarà che ne avevo tre tutti vicini di età e che per un bel anno ci siamo sciroppati tre pannolini a cambio(quando arrivavo all'ecocentro gli addetti mi riservavano  il posto vicino all'apposito cassonetto al grido "xè qua queo dei panesèi") ma io a cambiar pannolini mi sono fottuto la spalla destra. Esattamente quella del braccio che tiene sollevato il bimbo per movimentarlo verso l'acqua e ritorno, si protende per prendere l'asciugamano dall'altra parte del  bagno, si allunga per afferrare la cremina che, cazzo, non mi ricordo mai di prendere, eccetera eccetera eccetera. Ha iniziato a fare male in quel periodo. Passerà, mi dicevo. Invece son due anni che i bimbi sono spannolinati e ancora mi sveglio di notte con il dolore se per caso faccio un movimento strano. 
  • La sindrome di Apollo. No, non quello delle palle di pelle di pollo, Apollo Creed, il primo mitico avversario di Rocky Balboa. Quando i bimbi diventano grandicelli, se sono un pelino agitatini, come i miei, ogni tentativo di avvicinarsi è un rischio di prendersi una randellata in faccia con il loro testone. Sono sul divano e devi infilare le antiscivolo? Testata! Ti giri per aiutarli a mangiare l'ultimo chucchiaio di minestra? Testata! "Papi, mi dai il bacino della buona notte? Si, amore" Sbam! Testata! 
  • Il Braccio Elasticman. Questo soprattutto se ne hai almeno due: "andiamo a vedere la giostra dei cavalli" "no, le macchinette". E uno tira di qua e l'altro tira di là. 
  • La sindrome "Un gancio nel cielo". Piccolo corollario:fino a qui le mamme potrebbero dirmi: "Bravo, ma credi di averceli solo tu questi problemi?" ed avrebbero ragione. La sindrome UGC invece è esclusivamente paterna. Si sa, i piccoli hanno bisogno che i padri siano un valido appoggio, che siano una certezza, un sostegno. Io pensavo dicessero in senso figurato. Invece no, cazzarola: partono di corsa e devono virare con decisione, o nascondersi dietro di te perché i fratelli li rincorrono, il terreno è instabile o sdrucciolevole (si può dire sdrucciolevole?) o anche solo un punto morbido dove tendere il braccio e frenare. Insomma. Quel Punto! Sempre lì, li nel mezzo, cantava Ligabue. 
Buon fine settimana a tutti.

ve lo ricordo Occhio al Nikio? Ma si, ve lo ricordo


11 commenti:

  1. Manca il ginocchio della Buonanotte, quando tuo figlio si addormenta sul divano e tu lo devi portare a peso morto sul letto. Ti chini per sollevarlo e il ginocchio vacilla...

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    1. E la vertebra no? Per fortuna succede di rado... temo capiterà quando saranno un po' più grandi e pesanti :(

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  2. Niente male la sindrome di Apollo. Ne so già qualcosa! ;)

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    1. Dagli ancora un anno e il capoccione sarà un pugno degno di un peso massimo ;)

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  3. Risposte
    1. Comincia a comprarti un paradenti e la conchiglia. Saranno soldi ben spesi ;)

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  4. :DD
    e i morsi no, Gae? In effetti mia figlia morde piu' me che il papa',che forse e' piu' coriaceo.

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  5. Grazie per i saluti, ho risposto al tuo commento, ricommentando da me.
    BACIONE Sandra

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  6. Hai dimenticato l'Occhio da Procione.
    Quando piccolissimi agitano le manine e fanno gol. Sul tuo occhio.

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