lunedì 20 maggio 2013

Little Man Tate


Leggevo qualche tempo fa un bellissimo articolo su GC sulla responsabilità di educare i bambini con un dono, una dote fuori dal comune.
Ciascuno di noi, nel momento in cui sa che diventerà genitore si augura il meglio per i propri figli e per qualche ragione spera sempre che abbiano successo, nel senso che possa facilmente superare tutti gli ostacoli della vita.
Speranza, come si sa, assolutamente mal riposta e vana: tutto ciò che spesso scambiamo per genialità è in realtà frutto di una passione che porta a, come ben definito da tutti i grandi della pedagogia, farsi il culo per un obiettivo. 
 
Chiaro, c'è chi è più portato e chi meno, non c'è dubbio, e a parità di culo fatto le differenze si notano eccome. GC
Come padre ho spesso il timore di non riuscire a cogliere i doni dei miei figli e, di conseguenza, di non facilitare il loro sviluppo. È una enorme responsabilità, a dire il vero. 
 
Come fare a scoprire il talento, la vera passione? Metti che tuo figlio potrebbe essere un super campione di Curling, e tu abiti a Rimini...
Ma scherzi a parte, anche ammesso che tuo figlio sia il nuovo Mozart e decidi di accondiscendere e acquistare uno strumento. Un esempio a caso: la chitarra.
Per quanto dotato non potrà fare a meno di scoraggiarsi davanti ai primi barrè, al primo Mi bemolle, al primo ritmo in levare. Quanto insistere? Fino a dove è giusto essere fermi, facendogli capire l'iportanza di portare a termine un compito, un impegno. E dove inizia invece la nostra voglia di rivalsa verso il mondo, il nostro desiderio di dargli ciò che a noi è mancato?
Ad esempio Marichan non vuole più andate in piscina. Si divertiva anche ma poi non ha più voluto saperne. Pazienza, ci siamo detti, riproveremo il prossimo anno, magari accompagnandola noi (andava con lo zio o la nonna). 
Perchè in fondo si vive anche senza nuotare, anche se fa bene, e comunque si può iniziare anche a quattro anni, invece che a tre. Una collega istruttrice di nuoto, ricordo, era stata una mia corsista a diciotto anni. Ha imparato ed ha bruciato le tappe fino al brevetto di insegnante. Questo è incoraggiante, non trovate? Qualcosa potranno decidere di fare anche dopo che non dipenderanno più da noi.

Poi ci sono dei talenti cristallini, quelli che nascono ogni tremila anni, di quelli che hanno la mano di Dio o del Diavolo del blues appoggiata sulla spalla e riescono con facilità a fare tutto con precisione, con abilità innata.
È impossibile non accorgersene, rimane l'ansia di non soffocare tanta ricchezza.
Guardate questo video di Jack, non trovate che sia di una bravura sconcertante? 
 

27 commenti:

  1. Tanta tanta robina su cui riflettere.
    Ho un bimbo di 8 mesi e le questioni che sollevi tu sono un pensiero costante. Io suono il basso, per esempio, e non so cosa darei perchè anche P. seguisse le orme della sua mamma :)
    E se invece mi diventa appassionato di dance? E se? e ancora se?

    Insomma, non ne vengo a capo.

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    1. Pensa al corrispettivo degli One Direction fra sei o sette anni :(

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  2. Davvero interessante questo post, Gae.
    Ogni tanto con Julez parliamo di quello che potrà essere il Fordino, cosa potrà piacergli ed emozionarlo di più.
    Intanto ci si prova: in fondo, si cresce insieme a loro, no!? ;)

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    1. Credo che sia giusto condizionarli ed inevitabile. Il bello è sapersi fermare prima di opprimere.

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  3. dopo aver effettuato una serie infinita di analisi e controanalisi con una metodologia innovativa sul rapporto padre-figlio o madre-figlio sono arrivato alla conclusione che sono tutti e comunque incesti.

    e dopo aver detto questa grande minchiata, provo a cercare qualcosa di ancora più stupido da dire:
    ah sì! l'unico modo per essere dei genitori perfetti e non sbagliare mai coi propri figli è sicuramente quello di non farne. e infatti chi non ne ha, di solito, elargisce consigli a man bassa. e chi li ha invece, ascolta interessato.

    ora... avrei altre perle da elargire, ma le tengo da parte per quando non ci saranno più ostriche.

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  4. Tanta roba Gae!!Non so che dire.
    Mi piacerebbe tanto che entrambi nuotassero (io ho nuotato per quasi 20 anni) il più grande non ne vuole sapere. La più piccola ha appena iniziato.
    Vedremo...

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    1. Si piacerebbe anche a me. Ma la mamma non ha mia nuotato ed è grande e forte lo stesso. Per cui andrà comunque bene, in entrambi i casi ;)

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  5. Beati coloro il cui talento viene incoraggiato, aiutato, accudito... Anche scrittori come me nascono ogni tremila anni, ma se aspettavo i miei parenti... :-))))
    (O forse - mi sorge or ora il dubbio - non è sempre così? Forse per gli artisti pazzi testardi bastiancontrari come me l'esser contrastati fortifica? L'esser considerate pecore nere senza una rotella aiuta più di quanto non si creda? Forse, se genitori e ziette mi avessero glassato i coglioni fin da piccolo per indurmi a diventare scrittore, oggi sarei tutto tranne quello!)

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    1. A me han mantecato le palle per anni con la storia "ma no, che artistico e artistic? mica sei portata per il disegno...". E ho fatto l'illustratrice e la grafica. Più bello del poter fare il lavoro dei tuoi sogni c'è il ricordare a genitori, parenti ed ex-professori che nessuno di loro ti credeva "portato" :)

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    2. Quanto hai ragione! E quanto ti ammiro! Devi avere avuto una soddisfazione doppia, "grazie" a loro... :)

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    3. Io in italiano avevo l'insufficienza ma non sapete che soddisfazione ora andare da quella vecchiaccia della prof e dirle che scrivo ancora di merda ;)

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  6. Forse la cosa più importante è mettere a disposizione del bambino la maggior parte di stimoli possibili. Poi, sarà lui a scegliere ( o a fregarsene di tutto, opzione possibilissima).

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    1. Si ma bisogna stare attenti a non iperstimolarli, a non stressarli.
      Detto questo, l'importante è che ad un certo punto siano loro a scegliere. Anche di fregarsene, al limite ;)

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  7. Effettivamente è molto bravo (tutto suo padre, no?) :)
    Io cerco di stimolare, senza esagerare, tutte le "intelligenze" della Purulla. Insomma, la penso come Blackswan :)

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    1. Suona molto meglio di me, a dire il vero. Non senti che suono melodioso? ;)

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  8. Io so che sbaglio. Perchè nell'ansia di non saper cogliere, gli faccio fare mille cose. E invece probabilmente non dovrei. Ma veder tutte quelle cellule cerebrali che poi scompaiono no nmesse a frutto... mi fa paura.

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    1. Noi non ci stiamo dietro a fargli fare mille cose. Per cui non possono sicuramente accusarci di stressarli ;)

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  9. Oh che tasto dolente tocchi! Ho un figlio che pensa a velocità supersonica ma pare non riuscire ad appassionarsi a nulla, che riesce troppo facilmente a scuola e davanti alle sfide tende a sottrarsi. Non so se e come userà il talento con cui è nato e non so come aiutarlo a non temere il fallimento e l'impegno, per ora lascio aperte le porte nella speranza che le attraversi, con i suoi tempi.
    Comunque Jack è bravissimo!

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    1. Una porta aperta vale sempre un'attesa. Sei molto forte e coraggiosa.

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  10. "tutto ciò che spesso scambiamo per genialità è in realtà frutto di una passione che porta a, come ben definito da tutti i grandi della pedagogia, farsi il culo per un obiettivo". PAROLE SANTE. Non sono una mamma ma sono stata figlia e zia... e una cosa mi ha sempre snervato: la frase "eh, ma lui è portato". Smettiamola di pronunciarla e uccidere sogni e aspirazioni dei bambini così. Il motivo per cui Mozart è diventato Mozart non è perché aveva un gene in più o era immerso in qualche luce divina: semplicemente il padre, fin da quando il piccolo ha iniziato a stare seduto, lo ha messo davanti a un piano e solo quello ha visto per anni e anni (rovinandogli in parte la psiche, tra l'altro, le avete mai lette le sue lettere? Fatelo e vi divertirete un mondo). Tutto sta a insegnare che per ottenere certi risultati bisogna farsi il culo.. perché puoi avere orecchio musicale da vendere ma se non fai gli esercizi con costanza non vai da nessuna parte, o saper calciare la palla molto bene ma se non ti alleni con la squadra non vinci.

    p.s. e bravo il piccolo Jack :)

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  11. mio figlio a circa un anno aveva preso in mano il mio bonghetto , due bacchette giapponesi... e ha iniziato a ''suonare''...e da allora lo fa spessissimo.. nessuno gli aveva detto nulla. Dici che devo spingerlo verso la musica? che so, un corso di batteria? :)

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    1. Dipende da quanto buoni sono i tuoi rapporti con i vicini ;)

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  12. grazie Stratobabbo! Hai colto in pieno il punto delle mie seghe mentali di questo periodo. Il mio grande (10 anni) ha un compagno che suona il piano e fa gare e concorsi, è un bambino che mi fa grandissima tenerezza perché non capisco dove tutto quello sia un suo desiderio/volontà e dove invece intervenga la proiezione dei genitori. Nei miei figli non ho colto abilità particolari se non una grande agilità e propensione agli sport di equilibrio, quindi di inverno grandi sciate/snowboard e d'estate (quando arriva porca miseria!) skate park con ogni aggeggio a due e quattro ruote. Ho anche lavorato sull'accettare i miei limiti, non conosco né capisco la musica, sono un'ignorante patentata in materia quindi non ho nemmeno la capacità di spingerli in quella direzione però il babbo ha imparato a suonare basso e chitarra da adulto con la sola forza della passione. Mi consolo dicendomi che se son rose fioriranno e se son fagioli germoglieranno. ;)

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  13. Per quello son già caconi ora....;)

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