lunedì 16 aprile 2012

Se lavora e se fadiga...


Da questo elegante detto (probabilmente non solo veneto) prendo spunto per il post di oggi.
Negli ultimi tempi si rifletteva molto con Silver su quanto sia necessario impegnarsi per tenere vivo un rapporto di coppia. Qualcuno potrà dire: ammazza, che lievi pensieri vi concedete alla sera...
Si partiva da alcuni amici che, purtroppo, si stanno separando. Alcuni dopo pochi anni dal matrimonio, altri dopo tanto.

Poi sabato abbiamo mangiato una pizza con i madeghi* che madeghi non lo sono più. Sono dei cari amici che conosciamo ormai da dieci anni; abbiamo condiviso con loro molti momenti belli e altri, purtroppo, meno belli. Tanti viaggi, poi. Ora vedersi è più difficile, la nostra compagnia è, effettivamente meno allettante di un tempo (soprattutto la nostra capacità propositiva) ma non rinunciamo a qualche cenetta ogni tanto. Sono venuti con le fidanzate, carine, loro. E si parlava di questo, di quanto non si possa mai darsi per scontati e di quanto non esistano comunque regole che possano valere per tutti.
E allora la prima coppia che non si vede quasi mai, per motivi logistici, lei lavora lontano, e spesso stanno separati anche per lungo tempo. La seconda più “tradizionale” con lei che reclama attenzione e “pretende” un minimo di presenza.
Ed il bello è che hanno ragione tutti: non c'è una regola.
Ognuno deve trovare il proprio modo per vivere in coppia e, in ogni caso, poi lo deve sostenere, alimentare. Puoi decidere che sei a tuo agio in una relazione a distanza ma non la devi dare per scontata e, soprattutto, devi saper essere tempestivo nel riavvicinamento, se serve. Puoi credere che sia meglio la vita a stretto contatto, il rapporto esclusivo. Però non ti devi lamentare dopo, se ti manca l'aria. Non ho consigli da vendere e nemmeno da regalare.
So che sono quasi quattordici anni che sono insieme alla stessa persona e mi stupisco sempre di quanto riesca a sorprendermi ancora con la sua forza e la sua intelligenza.
Ed io, ancora oggi, mi sento come il fidanzatino che, giorno dopo giorno, la deve conquistare**. 

* madeghi: la madega è la prima erba della stagione primaverile. In veneto è sinonimo di single (in particolare di qualcuno che non ha mai avuto un fidanzato/a). Zittella, in poche parole. 

** e a qualcuno sembrerà poco "normale" anche questo... ma io sono così.

23 commenti:

  1. Post bellissimo! Credo che sia una situazione fortunata quella in cui ti trovi: "mi sento come il fidanzatino che, giorno dopo giorno, la deve conquistare". Però hai ragione, non è solo questione di fortuna: ci vuole impegno. Noi siamo solo all'inizio ma ci pensiamo spesso...

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  2. Noi son quasi quindici e nemmeno io ho consigli da vendere e da regalare. Forse si tratta solo di capire l'importanza dello stare insieme, di decidere cosa si vuole davvero, di costruire un progetto comune nonostante le difficoltà...boh...comunque complimenti...mi sembrate proprio una gran coppia!

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    1. Ci proviamo... grazie. (e complimenti anche a voi)

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  3. L'ultima frase è bellissima! Ed è una grande verità anche...si può stare insieme da secoli, ma MAI dare per scontato che la persona che ami ti amerà per sempre. Bisogna conquistarsi l'amore ogni giorno, altrimenti entra la monotonia ed a volte l'insofferenza..

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    1. Mi spaventa di più la monotonia. Anche se credo che i momenti monotoni siano inevitabili...

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  4. Ottimo post davvero.
    Qualche anno fa un signore più che ottantenne mi disse, parlando della moglie, che il rapporto di coppia, per durare, implicava che entrambi ci si tirasse su le maniche, perchè gli errori vengono da uno e dall'altra, e i periodi brutti paiono più costanti di quelli belli.
    In effetti, il concetto di viaggio è applicabile anche ai sentimenti.
    E continuare a sorprendersi l'un l'altra è sempre un gran bene.

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  5. Ecco, sei uno dei pochi... ultimamente sento storie di trentenni che stanno in coppia da molti per "abitudine, rassegnazione" senza essere più innamorati... e io faccio fatica a capire, ma davvero tanta fatica.

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    1. Sarà perchè ormai non posso nemmeno più considerarmi trentenne :(

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  6. E' la parola impegno che spaventa i componenti della coppia.
    Si tende a fuggire dagli obblighi, dalle responsabilità.
    Le complicazioni ordinarie invece di unire maggiormente, spesso, dividono.
    Conierei un nuovo verbo con cui sostituire impegnarsi: "complicitare". Essere complici.
    Moltiplicare le gioie e bipartire i dolori di una vita che si è scelto di vivere insieme.
    SCELTO.
    Miii, che commento serioso, non è da me heheh!
    Ciao STRATOBABBO, ti leggo da un po', piacere Greis :)

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  7. Bel post. Noi siamo a otto anni e ce la intendiamo meglio ogni anno che passa.
    Buona settimana!

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  8. In effetti, sono d'accordo sul fatto che non ci siano regole. Esistono tipologie diverse di persone: c'è chi si accontenta di meno, c'è chi ha bisogno di più, e non è male in nessuno dei casi.

    Io ammiro molto i tuoi 15 anni di stabilità :)

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    1. 14, 14... che porta sfiga festeggiare in anticipo :D

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  9. Ecco, allora, secondo me il mondo è bello perché è vario, in amore non ci sono regole e bla bla bla, ogni coppia la vive a modo suo. No, ma veramente, ora sono seria, secondo me il rispetto reciproco e la continua volontà di far stare bene l'altro/a sono alla base di una storia lunga e felice...

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  10. Un paio di post fa, nel mio blog, ho parlato di "amori comodi". Nessun amore deve o può essere comodo, a mio modestissimo avviso.
    E la delicatezza/intelligenza che mostri nel voler conquistare tua moglie ogni giorno non fa che confermare la mia tesi.

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  11. Io ho capito che quando voi uomini vi innamorate, ma davvero, siete meravigliosi, compagni dediti che non perdono mai la bussola. Ma non tutti si innamorano, e le loro donne non sanno cosa non avranno mai.

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  12. Vorrei arrivare ai 90, come mio nonno, che pochi mesi prima del 60esimo di nozze - che poi purtroppo non vide mai - mi disse che se fosse tornato indietro mia nonna l'avrebbe sposata di nuovo.
    Poi un'altra volta mi disse anche "sai, ho un rimpianto nella vita: mi manca la suora". E non dico per cosa.
    ;-)
    Comunque scherzi a parte, io credo ci sia di molto bello in quel che dici. Credo ci voglia di litigare e incazzarsi e sfogare invece che rimanere ingessate come molte amiche mie che difendono i mariti a spada tratta dalle critiche per anni, poi sbottano e li mandano affanculo. Ci vuole intelligenza da entrambe le parti. Ci vuole di ridere insieme. E poi il tempo, in qualche modo, ci modella un po' sul calco dell'altro, credo, per cui è sempre più facile. Io mi stufo mi incazzo - l'ultima volta stamattina -e poi guardo gli altri uomini e nessuno mi pare all'altezza del dr. In senso lato, che poi è anche basso tra l'altro. ;-) Ma mi par sempre più facile, ormai siamo parecchio in simbiosi. Tra l'altro come dire, noi son solo dieci anni, ma ben travagliati, di lasciamenti e riprese, di fughe e valigie, e poi solo da 4 anni e poco più di vera stabilità. Però in qualche modo sempre lì si torna, alla fine.

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