Selli ha 25 anni, gli occhi nerissimi da cerbiatto. La pelle olivastra è perfetta, l'espressione è dura di chi fatica a tirare avanti. In generale è un po' trasandata ma è piuttosto carina. Quando l'ho incrociata ieri, per la prima volta, mi sono chiesto chi fosse. Poi mi è venuto in mente che di Selli se n'era parlato molto, anche in una assemblea dei soci-lavoratori. Se n'era parlato per capire se era il caso di dare possibilità di lavorare ad una persona senza residenza e con un ingiunzione di sgombero dal comune dove al momento si è fermata la sua famiglia.
Selli è una signora sinti. Per lo meno così la chiamavamo prima di conoscerla, "la signora sinti". E i sinti sono zingari. E gli zingari non lavorano, rubano, non rispettano le regole, non si lavano, puzzano. Beh! la "signora sinti" è poco più che una ragazzina e ieri, durante la pausa pranzo ha aiutato a bere il caffè una ragazzina con la sindrome di down che casualmente le si era seduta accanto. E lo ha fatto senza che fosse il suo dovere farlo e lo ha fatto con una dolcezza che vorrei vedere in altri.
Così ho pensato che magari domani i sinti torneranno a puzzare e a non rispettare le regole ma oggi, se il sindaco del comune che la vuole far sloggiare dal campo del parroco, ignorando il fatto chi i figli di Selli vanno a scuola e che adesso la "signora" lavora, beh! forse un po' in crisi sarebbe andato anche lui.
Questo è ciò che ho pensato oggi, giorno della donna
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