Ieri mi trovavo in giro in bici con tutto el famejon (tra parentesi ho varato il nuovo bike trailer: un portento) e mi perdevo in questi pensieri:
la maggior parte dei giovini di adesso (giovani=non sposati e/o senza figli) pensa che il matrimonio/i figli siano la fine della vita avventurosa e l'inizio di una pianificazione continua e monotona degli impegni. Una routine fangosa e sempre uguale.
In realtà, se penso a com'ero una quindicina di anni fa (oddio!!!), mi rivedo a casa la domenica a cercare di studiare per il prossimo esame, a resistere alla tentazione di accendere la radio per ascoltare la partita (il Vicenza era in A, all'epoca) a tirare a sera. Poi telefonata ai tosi della compagnia, birra al DonPablo, e a letto. Triste e rassicurante.
Ora non vale la pena pianificare nulla. Ti alzi al mattino, vedi come sei messo tu, come sono messi i piccoli, se c'è il sole, se sei ispirato. Al limite prendi le bici, gonfi 6 ruote in 10 minuti e parti all'avventura. Se l'avessimo programmato qualcosa sarebbe andato storto.Non è rassicurante. Ma non sto nemmeno impazzendo. Forse mi servivano dei figli per capirlo.
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