Uno di questi sarebbe senz'altro stato Gianmaria Testa di Cuneo, ferroviere e musicista che ho avuto modo di conoscere dal vivo in un concerto pagato ancora in lire, grazie all'amica Alessandra.
In barba a tutte le mie convinzioni rock di quel tempo, quando schifavo qualsiasi cosa non portasse sul palco almeno un Marshall valvolare e un distorsore vintage, Gianmaria Testa ed il suo "socio" Piermario Giovannone, con due chitarre ed una voce roca, riuscirono a portarmi, attraverso un viaggio di parole e suoni, a provare emozioni che, lo dico senza retoriche di circostanza, non ho provato neppure con musicisti internazionali ben più blasonati e celebrati.
Il tutto condito da una raffinatezza un po' sofisticatamente e autoironicamente snob che a me è sempre piaciuta tanto.
Gianmaria Testa è partito oggi per la sua ultima corsa.
Buon viaggio e perdonami se per salutarti non trovo nulla di più originale di una tua canzone, forse la mia preferita.
Clelia, ti amo sul serio, non per celia, Clelia!
RispondiEliminaSi, anch'io l'ho sentito più volte dal vivo, in lire, qui a Vicenza. Peccato che ci abbia già lasciati.
Io non sapevo nemmeno chi fosse. Da un lato queste morti colmano le mie lacune. :-)
RispondiEliminaOk non lo dico più. Ma sto iniziando a sentir qualcosa, e mi piace.