lunedì 10 febbraio 2014

Libera nos a Malo


La nostra road map verso la Maratona di S.Antonio a Padova prevedeva domenica di riuscire a correre almeno due ore a ritmo anche lento, al limite.
In sostanza una ventina di chilometri.
Nostra di chi? Direte.
Nostra di un trio delle meraviglie che potremmo ribattezzare il Lungo, il Corto e il Pacioccone, con una certa interscambiabilità dei ruoli tra il secondo ed il terzo.
Il gegno del gruppo, che sarei io, ai tempi d'oro del viaggio a Santiago ribattezzato dagli amici “Tempi e metodi”, aveva scovato questa bella corsa non competitiva in quel di Malo, fascinoso paesetto celebrato in alcuni spettacolari scritti di Luigi Meneghello.
Misto collinare” recitava la brochure.
Ora: sarà che non ce ne intendiamo, sarà che quando parla mio fratello, che ci aveva avvertito, tendo sempre, colpevolmente, a minimizzare, ma l'unica cosa mista che c'era ieri era il tipo di terreno che ci passava sotto i piedi: erba mista a fango, fango misto a fango, ghiaia zuppa d'acqua, con alcuni tratti dove pareva di correre dentro ad un torrente con tutta l'acqua che scendeva dalla carrareccia e, ad un certo punto, ci si rassegnava a correrci dentro con i piedi. 
 
Tutto rigorosamente in salita. O in discesa. Forse questo significa misto collinare: un po' su ed un po' giù. Per di più con una buona metà della corsa sotto una leggera pioggerellina. 

 
Poi, per non farci mancare nulla, dopo un tratto di discesa a scapicollo tra scrocani scivolosi e fanghiglia ghiaiosa, mi fermo a fare una foto e come ti riparto sento una fitta al ginocchio sinistro.
Porcozzio!
Il successivo cartello diceva 8 km. Ne mancavano 12.
Riporcozzio!
Fortunatamente, correndo, il dolore scompariva. Bene. Basta non fermarsi mai, in sostanza.
Per non rinunciare ai dovuti ristori lungo il tragitto, oh, era tutto pagato, mangiavo la fetta biscottata ed il thé continuando a mulinare la gamba in aria che parevo Bruce Lee.
Credo di essere sembrato abbastanza comico. O ridicolo.
Alla fine abbiamo portato a casa la pelle in circa tre ore di fatica con il sospetto che i km fossero anche un po' di più dei venti indicati. 
 
Poco male; in fondo l'unico riferimento cronometrico a cui teniamo è quello che c'è a casa, quello che ci permette di tornare prima che si sveglino i bimbi o che le mogli chiamino l'elisoccorso.
E ieri io sono tornato in tempo per fare tutte le pulizie del primo piano.
A conti fatti un ottimo dato cronometrico.

11 commenti:

  1. Non solo tuo fratello, ma anche io ti avevo avvisato che un pò tirava... ma forse tra pizza, bimbi con le spade laser e il buonissimo dolce di Silver, non mi hai ascoltato. Grazie ancora per la serata di sabato

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ricordo bene che me lo hai detto. Solo che Silvio ha continuato a ripetermelo per venti km ;)

      Elimina
  2. eheh... davvero bello poter commentare al calduccio, e riflettere su quanto sia meraviglioso IL LIBRO di Meneghello. Che nessuno si perda Libera nos a Malo!

    RispondiElimina
  3. Un plauso per il rientro con tanto di pulizie: ormai in casa Ford è diventata una vera impresa riuscire a stare dietro alle faccende! :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Prova ad andare a correre prima... tutto ti sembrerà più facile (non è vero, dipende molto dall'età del bimbo, vedrai che l'anno prossimo la gestione sarà più semplice)

      Elimina
  4. Mai sottovalutare il corto (o il pacioccone a seconda dell'interscambio). Ottimo tempo per tutti. Sono arrivato prima della chiusura cancelletto per pulizia piano notte e riassetto cucina. Alla prossima del trio.
    f.to Il Lungo

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Se non ci spaventa il riassetto della cucina non abbiamo più paura di nulla

      Elimina
  5. Ciao!
    Ti ho nominato per il Liebster Award sul mio blog http://mammaalcubo.altervista.org/liebster-award-ai-giovani-blog/
    Buona settimana :-)
    Deborah

    RispondiElimina
  6. oh mamma a leggere certe cose si fatica :-)

    RispondiElimina

Scrivi quello che vuoi, in questo blog non si censura un ca##@