martedì 10 dicembre 2013

Il popolo dei porconi


Il porcone è un modo affettuoso per definire la bestemmia in veneto. E ditemi voi se non vi verrebbe da dirne qualcuna, bloccati in autostrada. 
 
Ci sarebbero parecchie cose da dire sulla protesta dei Forconi, ma non mi sento molto titolato a farlo.
Mi piacciono le manifestazioni e la piazza mi gasa molto ma preferisco l'approccio pacifista, che non significa arrendevole e remissivo.
Soprattutto preferisco la coreografia di un flash mob al disagio, l'arte al dileggio anche se certi sfottò sono arte, se vogliamo.
Ricordo, tantissimi anni fa, mi pare fosse il 1991, una Piazza dei Signori colma di studenti, un tizio con i capelli biondi e lunghi che bazzicava per il mio paese (e che pensavo avesse molti ma molti più anni di me) aveva in mano un megafono e proponeva riflessioni contro l'attacco militare all'Iraq. Ad un certo punto ha chiesto a tutti di sedersi per terra e siamo stati lì un pezzo. Un tizio con la chitarra ha intonato qualcosa, non ricordo, forse Imagine... ma non si sentiva molto. Sarà che avevo sedici anni ma quella volta mi sono commosso.
Poi, anni dopo, tornando in treno da Padova ci hanno fermato in mezzo alle campagne. Erano quelli del presidio di Vancimuglio, i Cobas del latte. Mi giravano le balle ad elica perché ero corso via da lezione per andare a lavorare ed ora questi imbecilli mi facevano arrivare tardi. Un tizio ha aperto il finestrino e ha detto: “Bravi, io mi prendo parole dal capo così poi oltre a lui avete contro anche me”.
Oltretutto molti dicevano che avevano ben poco da protestare, visto che sapevano di essere fuori regola con le quote latte. Va ben ma non c'entra. Mi sarebbero girate le balle anche se il motivo fosse stato legittimo, se ne andassero a protestare da chi di dovere...
Ancora guerra, 2001/2002. Ricordo molte fiaccolate, in paese, in città... Un freddo cane ma un'idea di coppia, la candela in una mano e la mano di Silver nell'altra.
E la grande stagione del “No Dal Molin”, persa, come tutte le altre volte, a guardare quegli orribili palazzi che hanno costruito, ma vinta nel cuore, per la musica e le parole ascoltate, per le persone incontrate, per la soddisfazione di aver comunque detto di no, in modo pacifico.

Ora sono spuntati i forconi.
A pelle mi stanno antipatici perché fanno poco con chi potrebbe fare e scaricano il disagio solo sugli altri, quelli che starebbero già a posto così. Poi li appoggia la Lega.
Tempo fa però dissi che questa cosa dello stipendio dei parlamentari era una cazzata che non avrebbe risolto nulla ma che, a conti fatti, poteva essere un bel gesto per evitare di fare la fine della rivoluzione francese, dove ad un certo punto la gente esasperata ed affamata è uscita in strada con il forcone.
Quella volta partirono dalla testa del Re, prima di degenerare ed andare “a fatto”, come diciamo in veneto, con quelle di tutti gli altri.
Si vede che stavolta vogliono provare a prenderla dall'altra parte.
Però non mi convince, chi lascia la via vecchia per la nuova...

6 commenti:

  1. Io vivo a Torino e non sapere quale via sarà sbarrata e quanto più lunga sarà la strada per tornare a casa o - peggio - per andare a prendere i bambini a scuola non crea un clima adatto al cambiamento.
    Non sono cieca e so bene quali e quanti problemi ha la nostra città ma vedere volantini con scritto "no alla violenza" distribuiti da ragazzini con birre in mano che fermano vecchietti per strada intimandogli di tornare a casa e di non fare la spesa .. no, questa non è la mia idea di protesta costruttiva e non mi è piaciuto assistervi. Qui l'assedio continua ma dalla prossima settimana la "rivoluzione" avrà davvero toccato le nostre coscienze o saremo solo più incavolati?

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  2. Mi piace questa tua analisi della rivoluzione francese al contrario. Temo però che questi forconi/porcini a tagliare la testa al re non ci arriveranno mai, mentre a sfracanare i coglioni al popolo....chi mi fa più paura però è chi ci marcia sopra e invocando una presunta giustizia sociale incita di fatto alla violenza.

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  3. Ho letto ieri su FB di una ragazza in auto ,a Torino , costretta a deviare dal suo percorso ed a seguire il flusso dei forconisti, per poi essere presa a calci e pugni sulle fiancate....dov'è la logica , mi domando..

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  4. Personalmente ho coniato un nuovo termine poco elegante per questi "dimostranti"...
    E quel che è peggio, vedo che tante, troppe zucche vuote appoggiano questa vaccata, sostenendo che è per una "buona causa" e se provi a ragionare sei solo un disfattista che "sta davanti al monitor col culo al caldo" (letti in non so quanti commenti ai vari articoli nei più diversi giornali...).
    Che tristezza...

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  5. A me tocca parzialmente, per mia fortuna ho quattro strade diverse da fare per evitare la tangenziale.
    Però non mi piace che a presidiare siano le stesse persone che poi vendono prodotti in nero, perché così fan tutti.

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