mercoledì 19 novembre 2014

Krav Maga


L'ultimo post sulla pianificazione di una Ultramaratona ha scatenato l'ilarità dei fans. 
Vabbè, non è che fossero proprio fans, più che altro sono gli amici d'infanzia che dubitano della sanità mentale mia e di mio fratello in particolare. 
Che poi, io lo dico, mio fratello è il più grande maratoneta e futuro ultratrailer scarso che io abbia mai conosciuto. 
Che a tener duro essendo forti, avendo record da battere, sono buoni tutti. Provate voi ad allenarvi ostinatamente poco e male, non calare di un etto, sapere che si resterà soli, a soffrire, andando incontro a fatiche impressionanti con il sorriso sulle labbra (o vestendosi da 'mbescilli) come lui. 
Non si riesce ad andare più veloci? Andremo più lontano. 
Senza metodo, al punto che vuole scriverlo lui il suo. Un metodo non metodo. 
Un po', citando mio figlio, come l'Isola che non c'è, che c'è, però si chiama isola che non c'è. 
Il suo metodo avrà successo. La summa teologica del "se ce l'ha fatta lui" 

Ma non è delle virtù, del pur virtuoso fratello, che volevo parlare. 
Volevo dire che non è tanto il caso di cacare il cats con il fatto che facciamo cose estreme e siamo pazzi. 
Non siamo soli, e neppure i peggiori. 
Voi, ad esempio, senza gugolare, sapreste dirmi cos'è il Krav Maga? 
Ah, no? 
Beh, state sereni, si vive lo stesso. Sempre che non litighiate con qualcuno che pratica il Krav Maga. 
Io l'ho scoperto da uno di loro (fortunatamente senza litigarci): un patatone piuttosto ben piantato, body builder, persona tranquilla e simpatica, mi dice che non può più fare a meno del suo allenamento settimanale di Krav Maga. 
Trattasi di disciplina (?) di autodifesa ideata da un ufficiale dell'esercito israeliano (certamente non noto per le missioni di pace, ammesso che questa locuzione abbia un senso). 
"Non è mica nulla di che, non ci sono tutte le implicazioni filosofiche che trovi nelle arti marziali orientali". 
Ah, beh!
"Serve ad imparare a difendersi nel modo più veloce ed efficace possibile, al limite strappando un bulbo oculare, evirando o uccidendo l'avversario. 
Chiaramente queste cose non è che te le fanno fare in allenamento". 

Ok, anche gli istruttori di Krav Maga devono pur mangiare, uccidere o accecare i giovani padawan non è una mossa commercialmente intelligente, evidentemente. 
"Anche alla figlia, che studia a Vicenza e deve attraversare Campo Marzo, con tutta quella brutta gente, l'ho detto: vieni ad un paio di lezioni, ti insegnano ad usare un pettine come un coltello..." 
La figlia ha detto no. Strano, non credete? 
I figli adolescenti non c'è modo che facciano quello che gli dici. 
Va ben, com'è come non è, mi dice che ad un seminario con un colonnello donna del Mossad, lo hanno incappucciato con un sacco di nylon e lui doveva liberarsi prima di soffocare. 
"Mamma quante pache!" Diceva ridendo. 
"E non sai quante volte, il giorno dopo, devo andare al pronto soccorso". 
Mai più senza. 
Cosa dite? Continuo a correre o mi converto al Krav Maga? 

1 commento:

  1. Ogni tanto da queste parti qualche corso lo fanno.
    Magari prima o poi ci provo. ;)

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