mercoledì 12 novembre 2014

Posso vedere le luci della città

Ho almeno due post in bozza e penso che li cancellerò.
Non so perché, li ho scritti a pezzi e poi li ho salvati perché non avevo tempo di pubblicarli. Ed il giorno dopo, quando sono andato  a rileggermeli, non li ho più trovati così importanti.
Parliamoci chiaro, non è che penso che tutto quello che scrivo sia importante. Anzi, novanta su cento scrivo delle memerite minchiate. A volte qualcuno mi dice che fanno ridere, altri, altre volte, dicono che fa piangere. Raramente qualcuno si è spinto a dire che fanno cagare. Per decenza, credo, più che altro.

Ma non volevo parlare di questo. In realtà è successa una cosa: ero in macchina che stavo rientrando in ufficio, ed è partito a tutto volume Solsbury Hill di Peter Gabriel. Forse mi sono espresso male: ho acceso la macchina ed è partita la radio, al volume da infarto in cui l'avevo lasciata. Il riff di chitarra acustica ha probabilmente cecchinato le coronarie di un gruppo di ragazzi rumeni che si godevano in pace la loro pausa pranzo sull'argine dell'Orolo. Ho abbassato appena il tempo di immettermi in statale e poi via.
"Climbing up on Solsbury Hill, I could see the city light".
Basta, ho ascoltato solo la prima frase. 
Tutto ha avuto senso, improvvisamente, per un attimo. Se non scrivo subito mi scappa, ed un po' già mi sto perdendo e questo post sarà inutile come gli altri.
Bisogna salire per trovare il senso.
Mi capita ogni volta che sono su, sulla Motta del Diavolo, una salitella, in realtà nulla di che, non si capisce l'origine del nome. Da lì si vedono le luci della pianura. Al mattino presto è ancora bella perché non si vedono gli stupri ambientali fatti con le cave, le zone industriali, i cappannoni abbandonati. anche le luci sono poche e se non c'è un po' di Luna si distinguono a malapena le case.
E questa la differenza tra un grande scrittore ed uno scribacchino; Peter Gabriel è salito a Solsbury, ha provato quello che ha provato ed ha scritto la canzone.
Io sono salito sul colle, ho provato quello che ho provato, ma finchè non ho sentito la canzone non sono riuscito a dargli i contorni giusti.
Quando arrivo lì capisco perché mi sono alzato presto: non è solo tenersi in forma e neppure solo lo spettacolo per gli occhi.
È una metafora. O almeno credo che lo sia.
E la capacità di cambiare prospettiva, di sospendere il giudizio, di prendere le distanze da ciò che ci pare inattaccabile e dogmatico.
Se così fosse, se questa fosse una metafora, rimpiango tutte le volte che non mi sono alzato dal mio letto di convinzioni e me ne sono stato al caldo del mio status sociale benestante, sotto la coperta del mio cattolicesimo ancora così sovrano, nelle coccole accettate della mia eterosessualità ed ho rinunciato ad infilarmi un paio di scarpe e salire la collina. E lì, solo da lì, visto che il giudizio non è mai opportuno, capire finalmente quanto prezioso è il mio silenzio.

"I'll tell them what the smile on my face meant
My heart going boom boom boom
"Hey" I said "You can keep my things,
they've come to take me home" "


4 commenti:

  1. Alcuni tuoi post mi hanno fatto ridere, altri mi hanno quasi fatto piangere. Questo... beh, continua tu.

    Comunque in generale questo tuo è un bel blog per chi è padre 2.0 come noi. Dove con padre 2.0 non intendo solo che usiamo la rete, ma soprattutto che ci siamo definitivamente messi alle spalle il patriarcato, il maschilismo e il paternalismo (e siamo in grado di fare una lavatrice, per intenderci).

    Buon proseguimento, continuerò a seguirti

    Un papà
    (del sud, quindi scusa, ma la parola "babbo" proprio non mi riesce di usarla)

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    1. Babbo non lo uso neppure io. È che babbo suonava meglio nella fusione con stratocaster. Se mi segui anche a fronte di un post che fa cacare, massima stima. Io però la lavatrice non la so fare ;-)

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  2. A quanto pare invece lo sai fare anche tu. Non solo Peter Gabriel. E a me piace ascoltarti (leggerti).

    Viola Emi

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  3. Anch'io questa sera ho salito la mia collina...
    L'ho aggirata da dietro, salendo per sentieri ripidi e bui, ancora umidi di pioggia e ricoperti di muschio, in modo da poter voltare l'ultima curva e trovarmi il paese giù in basso illuminato e in apparenza vivo e frenetico.
    Forse i miei pensieri, la mia calma e il mio distacco verso le problematiche che mi aspettavano lì sotto, erano simili a quello che hai provato tu. Forse.

    In ogni caso grandissima canzone, e intramontanbile Peter ;)

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