lunedì 12 settembre 2011

Dieci anni dopo

Non ho scritto nulla ieri e scriverò poco oggi. Non sono bravo a ricordare le cose, tendo sempre a colorirle con foto, impressioni e dialoghi avvenuti dopo. Oppure li faccio aderire, non proprio consapevolmente, all'ideale.
Ma alcune cose che ho letto recentemente sui vari blog hanno risvegliato le sensazioni di quei giorni e di quelli successivi.
Come molti ero al lavoro e, quando l'ho saputo, ho acceso subito la tv. Le immagini mi hanno colpito subito e, contrariamente a quanto mi sarebbe piaciuto, mi sono sentito elettrizzato, quasi eccitato. Io sono fatto così: il panico non mi prende mai subito. Mi succede sempre: quando qualcuno mi comunica una gravidanza o, peggio, una grave malattia. In quel momento devo sempre fare il possibile per non sembrare inadeguato. A volte mi ha anche tolto dai pasticci, questa mia caratteristica (se penso al sangue freddo di certi interventi come bagnino).
Ma torniamo al 9/11.
Non riuscivo a capire perchè tutti si spaventassero così tanto... io la consideravo un'azione-reazione normalissima: gli americani hanno sempre fatto il cazzo che volevano, prima o poi qualcuno si incazza.
Però poi, alla sera, mi ha preso una tristezza sovrumana, passata l'elettricità dei primi attimi. Quei primi piani sfocati sulle persone che cercavano disperatamente di mettersi in salvo al di sopra delle fiamme. E che cadevano giù (o si lanciavano). E non centravano nulla.
Quella sera Silver mi è uscita con una perla che ricordo ancora: "Tutte le grandi civiltà del passato sono cadute in modo traumatico, forse sta capitando anche con gli USA".
E poi la politica che spara cazzate e i cretini che festeggiano in piazza...
Una ferita che si è riaperta ieri e che volevo condividere. Assieme al dolore, ancora più grande, per la guerra che purtroppo non ha ancora avuto fine. 


4 commenti:

  1. Pensavo, è stata una tragedia, ma è rimasta impressa nelle menti per il fatto in sé o per la sua trasmissione in diretta, quasi cinematografica?
    Io una risposta non me la so dare. So che ha acuito l'odio, da una parte e dall'altra, e io che dall'odio rifuggo ci patisco ancora.

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  2. E' sempre difficile parlare di avvenimenti sconvolgenti rispetto alla Storia ma in qualche modo "ovattati" dagli assalti mediatici.
    Ricordo che quando vidi le immagini, ai tempi, la prima sensazione fu di incredulità: nel 1995 andai a New York e salii sul WTC, e quando vidi le torri cadere pensai "non è possibile che due cose così grandi possano crollare in quel modo".
    Un pò come per le civiltà.

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  3. Anche io ho pensato che in certo qual modo se lo meritavano, senza fraintendimenti, ma politiche di decenni allo sfruttamento del prossimo, prima o poi fanno incazzare il prossimo medesimo... con questo nulla tolgo a quel dolore e a quelle persone. ricordo però anche che ogni anno muoiono ben più di 3000 persone in bangladesh nella stagione dei monsoni, e il telegiornale non ce lo dice nemmeno.

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  4. Ti dispiace se mi astengo? Tu dici, che commenti a fà?
    Boh? Penso che a volte dire "rimango in silenzio" valga e pesi di più...

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