mercoledì 27 gennaio 2016

E però anche Stalin

Oggi è il giorno della memoria.
Occhio però che non è il giorno in cui non bisogno far dimenticare al mondo che si è dei perfetti coglioni, ok?
Ultimamente mi diverto a lurkare su facebook le risposte ai post che sono potenziali flame. Ho scritto già due termini da nerd, serve per depistare.
Insomma, il gioco è semplice:
- aprite un social qualsiasi (almeno credo, io non è che ne capisco tanto)
- cercate un post che sapete che crea dibattito: adozioni per gli omossessuali, accoglienza dei profughi, Renzia a casa, laziomerda (come direbbe il mio amico Lorenzo).
- Leggete i commenti.

La maggior parte di essi sarà normalissimo e innocuo rinforzo del concetto espresso dal postante.
Ma c'è sempre quello che dice: "eh ma però"

Il giorno della memoria non fa eccezione. Anche questo dovrebbe farci pensare: la Shoah, l'eccidio per eccellenza, trattato allo stesso modo della legge Fornero.

Così c'è un post di uno che dice: "Io non dimentico", cita Primo Levi e posta una delle tante foto che grazie a dio ancora ci provocano un brivido di disgusto.
E sotto il pirla che dice: "E certo, ricordiamoci anche però che Stalin ha fatto lo stesso, e le Foibe e i cristiani uccisi in Siria".
Si, appunto, imbecille, ricordiamoci anche di loro ma lasciatelo dire: "Non hai capito un tubo". Almeno abbi il buon gusto di non accusare di politicizzare una strage quando stai esattamente facendolo tu.
Che a voler fare dei distinguo a tutti i costi, finisci per dire che sei tu quello che puoi decidere quali siano gli innocenti degni di essere ricordati.
La Shoah è stata una carneficina assurda, senza nessun significato, su base razziale, continentale.
Hanno inziato eliminando i disabili, sottoponendoli ad esperimenti come fossero cavie umane, hanno rinchiuso uomini e donne in recinti, come schiavi trattati come animali da macello.
Lo hanno fatto con il benestare omertoso della popolazione  spesso colpevole di delazioni che per quanto dettate dalla paura non sono giustificabili. Con il silenzio della chiesa e di molte istituzioni.
Non è stata l'unica, certo.
Forse anche Stalin o chissà quale altro stronzo dittatore lo avrà fatto prima o dopo ma cosa importa?
La Shoah riecheggia oggi a distanza di settant'anni, come una ferita ancora aperta, è l'emblema di tutte le stragi, il monito che il nostro passato ci mette davanti, come un dito puntato.
È l'emblema di ciò che non deve essere dimenticato, è l'esempio universale della bestialità dell'uomo. 
La Shoah non è solo dolore ma è diventata la metafora di tutti i dolori del mondo.
La politica non c'entra nulla e se non capiamo questo è meglio che non ricordiamo nulla o questa sarò il giorno in cui ci ricordiamo solo le nostre miserie


"Go trovà un prete el ga un dubio anca lu desso podemo parlarse de più
ma cosa serve (el dise) la memoria de ieri, a smentegarse (a digo) el dolore de ancò
fasemo finta de pensarghe tuti do".

Valincantà - Vita sta dolse canson 

ah, vi fosse rimasta voglia di leggermi, oggi sono pure su genitoricrescono.it

5 commenti:

  1. Gli "ah ma però" sul nazismo mi fanno davvero arrabbiare. Sandra

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    1. Si, insopportabili. Ma non esiste autodenuncia di ignoranza migliore.

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  2. Risposte
    1. Di solito i marò sono più legati ai profughi: "andiamo a pescare i clandestini in mare e però i marò" ;)

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  3. ma noi siamo il paese del "eh ma però" oppure "io non sono razzista ma..."

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