venerdì 11 settembre 2015

Il topo di campagna ed il topo di città

Di topi di città, di per sé, ne ho visti più di uno. In particolare un bel esemplare moro ci ha attraversato la strada davanti al palazzaccio andando ad infilarsi dietro ad una bancarella del lungo Tevere.
Si, siamo stati a Roma e non vorrei parlare di topi, che pare che si voglia dir male della capitale ma non è vero. Anche perché ho visto topi ben più grandi in campagna.
E anche perché Roma ci piace un sacco.
Ma sto invecchiando, non c'è che dire.
Me ne accorgo quando scendo dal treno in una grande stazione.
Stessa cosa a Termini: i bimbi da tenere per mano, i tabelloni luminosi, la marea di gente, il mendicante che ti vede da lontano, il campo visivo che sfuoca dal collo in giù.
Dove sono i miei prati, la mia collina, la mia erba da tagliare?
Mi sto imborghesendo: l'erba tagliata mi mette pace, mi illude di poter mettere a posto il mondo; ma è solo il mio mondo, il mio piccolo giardino.
Poi niente: scendi a Termini, binario 9 e le certezze della mia erba vanno a farsi benedire.
Uno sguardo fuori: sembra di stare a Nairobi, il bar di fronte è frequentato solo da africani. Reprimo l'istinto di preoccuparmi, di fare la rapida associazione Immigrato, stazione, delinquenza tanto cara ai nostri giornali locali. Penso che se fossi andato a Nairobi troverei il quadretto affascinante e probabilmente loro in me vedrebbero come un muzungu con probabili idee di conquista e sfruttamento.
Tempo un giorno e torno a capire come funzionano gli autobus, la metro, le strade e piano piano conosco e capisco. O ri-capisco, mica era la prima volta che ci andavo.
Però era la prima volta con i bimbi e non è la stessa cosa anche se loro, come sempre, sono più bravi di come me li aspetto.
L'ultimo giorno quasi mi dipiace dover tornare al mio giardino, al mio mondo chiuso, a questo italiano che si sente ovunque.
Poi ho tagliato l'erba.

3 commenti:

  1. Un pò di erba e un pò di mondo.
    Ci sta.
    Esplorare e avere un posto dove tornare.

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  2. Aah il potere salvifico, provincial-borghese del giardinaggio.
    Ti capisco.

    Susibita

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  3. Non diventarmi vecchio e noioso, please.

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