venerdì 12 settembre 2014

Il Cinema secondo mamma

Non voglio stare qui a tediarvi ancora con la storia della corsa alle 5 di mattina. Perché, oltretutto, non è che ci vada neppure tutti i giorni e non sapete quante volte capiti che ci si giri dall'altra parte.
Bene, dopo questa premessa, che serviva più che altro a rasserenare lo psichiatra, volevo parlarvi dei film in tv.
Una delle cose che apprezzo del ritorno alla routine autunnale è la riconquista del dopo cena come spazio personale o di coppia.
Perché d'estate, poveri bambini, non è che li puoi mettere a letto alle 9 che fuori c'è ancora luce (dire sole pare esagerato, vista l'estate che è trascorsa) e poi al mattino possono anche dormire di più.
Il problema, se di problema vogliamo parlare, è che se poi al mattino punti la sveglia alle 5 non è che ti puoi tanto attardare a leggere o guardare la tv (che poi la tv estiva te la raccomando).
Mentre in autunno/inverno alle 9, a dio piacendo, puoi essere già spaparazzato sul divano. Non male.
C'è un piccolo problema: i film iniziano tardi e se si va a letto alle dieci e mezza, si e no che si arrivi alla fine del primo tempo.
Ieri sera ero lì, che mi guardavo un film sull'11 settembre, sapendo che non avrei mai finito di vederlo e mi sono tornati in mente, a tradimento, le colazioni con mia madre di tanti tanti anni fa.
Per inciso andrebbe specificato che io le colazioni con mia madre credo di averle condivise al massimo fino alla quinta elementare perché già alle medie col cazzo che si alzava alle sei per prepararci, dato che lei lavorava sotto casa e noi s'aveva il bus alle 6,40 in piazza.
Comunque funzionava così: alla sera facevano un bel film, no?

All'epoca il TG finiva alle 20,30 ed il film iniziava subito: "wondiundà! Didè didù dudà" La sigla di "lunedì film" cantata da Lucio Dalla.
Niente pubblicità, poi aggiunta solo alla fine del primo tempo (non come ora che è in mezzo alle scene di maggior pathos).
Senonchè alle 21,30 cascasse il mondo, si doveva andare a letto. "Tanto manca poco e domani te lo racconto io".
Ok!
Il giorno dopo, davanti al barattolo di ovomaltina o nesquik (no sta esagerare) e dei biscotti secchi (quanti ghin gheto messi?) mamma dava saggio del suo incredibile ermetismo narrativo raccontando i finali.
L'incipit era comune a tutte le pellicole:
"Dunque, fin dove gheto visto?" (Fino a dove hai visto il film?)
Per poi svisare a seconda della trama.
Ricordo nell'ordine:
  1. "L'incredibile Hulk" (pilota della serie tv): "alla fine il poliziotto, lì, trova il giornalista e gli dice: ma allora? La storia di Hulk? La storia di Hulk?"
  2. "La Grande Guerra" (di Monicelli): "cercano il volontario ma fanno un passo indietro e vengono mandati in missione. Alla fine i tedeschi li trovano e loro quasi confesserebbero ma poi hanno amorproprio e non lo fanno. Solo che il film finisce con il generale che dice che erano sfaticati" 
  3. "The day after": "Era tutto distrutto e il vecio, lì, torna a casa e trova della gente e si arrabbia, ma alla fine li abbraccia" 
  4. "War Games": "trovano lo scienziato e risolvono il problema" (in effetti non era facile entrare nel gergo informatico negli anni ottanta). 
Insomma, negli anni successivi, vedendo finalmente i finali dei film, riscoprivo contorni e sfumature completamente nuove ma non ho mai pensato che mia madre fosse una pessima narratrice. Un po' come per le fiabe, che ciascuno le racconta a modo suo, aveva un suo codice per svelarmi il finale dei film lasciandomi anche la sorpresa per quando lo avrei visto davvero.
Ed oggi, quando spengo la tivu alle 22,30, con il film che è arrivato più o meno allo stesso punto, vado a letto che quasi riesco a sentire ancora il profumo del latte con l'ovomaltina.

Continuate a passare da Occhio al Nikio. E non badate alle percentuali, la settimana prossima vi spiego.

5 commenti:

  1. mamma mia cosa mi hai fatto tornare in mente... altri tempi.
    L'evento del fil in prima serata era attesissimo... e poi quella mitica sigla.
    Andando più indietro mi ricordo anche le merende del pomeriggio a base di cioccolata e focaccia, indimenticabili

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    1. C'è qualcosa che muove di più la nostra anima del ricordo di odori e gusti?

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  2. Forse meglio leggere alla sera...:-)

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