Ormai
si è arrivati alla psicosi.
Prima
c'era la cronaca di qualche episodio qua e là, poca cosa, che si
sapeva con giorni di ritardo.
Poi
sono arrivate le notizie dei furti sistematici; quelle notizie che di
bocca in bocca aggiungono una casa al racconto.
“La
notte scorsa sono stati in via Roma ed hanno passato quattro case”.
“L'altra
notte sono passati in via Roma e si sono fatti sei case”.
“Un
paio di notti fa si saranno fatti dieci case in via Roma”.
Ma
se manco ci sono dieci case, in via Roma?
Prima
c'era uno sderenato, un “ultimo” di quelli che se ti metti a
raccontare la storia sua e della sua famiglia su un libro, le case
editrici te lo segano perché macchiettistico, esagerato. Un pecoraio
ladruncolo che si narra porti il gregge a pascolare nei campi vicini
alle case da “ripulire”. Era sempre lui il colpevole,
l'inafferrabile, il Lupin de noaltri.
Poi
il nostro eroe si è andato a catafottere, tanto era inafferrabile,
ubriaco marcio, da sopra una diga del torrente e trovasi in
rianimazione da circa un mese.
Ma
le cronache continuano e, con esse, fioriscono le leggende
metropolitane.
Si
narra di sprai anestetici, che ti fanno piombare in un sonno torbido
ma profondissimo (deve avercelo anche mio figlio, che spesso non mi
accorgo che si infila sotto le lenzuola tra mia moglie e me).
Qualcuno
giura che esistano attrezzi appositi per aprire balconi da fuori, con
le calamite, che non si sa dove li vendano, visto che sarebbero tanto
utili quando ci si chiude fuori.
Poi
però si sa di frighi svuotati, di minestroni presi dal congelatore,
scaldati direttamente sul gas e mangiati lì, mentre i proprietari
sono in vacanza.
Si
narrà di ladri che cercano di rubare una collana ad un signore
disabile che guarda i passanti che vengono messi in fuga, a mani
vuote, da una signora con la scopa.
Qualche
tempo fa i miei suoceri sono stati svegliati dal campanello suonato
accidentalmente dal “topo” che vi si era appoggiato nel tentativo
di forzare la porta con un cacciavite.
Si
dice sempre che l'accento è straniero, ma non si sa se sia verità o
suggestione. Per mia madre siete stranieri se non avete il cognome
che finisce per “n”, e a volte non basta neppure quello.
In
ogni caso cosa cambia?
Quanto
ci rassicura ancora pensare che a rubare per fame si riducono prima
gli slavi e i terroni?
Possiamo
sperare che il pecoraio torni dall'ospedale per avere un colpevole da
indicare in società? È questo che ci serve per dormire tranquilli?
Cosa
penseremo quando il minestrone al piano di sotto lo mangeranno
parlando nel nostro dialetto?
Continueremo
ad aggiungere chiavi e catene a porte e finestre, e condizionatori
per non morire dal caldo e rimanere dentro, svegli, a bagnomaria
nella paura?
Io
non ci sto.
Io
lascio il portafoglio in vista, la pentola pronta e la birra in
fresca.
Fate
ciò che volete ma non toccate mia moglie ed i bambini.
Fate
piano, lascio la finestra aperta, e mi godo il fresco.
Hai dimenticato i "marrocchini", ma forse perchè quelli sono addetti agli stupri. Condivido ogni parola e anche io lascio i soldi in bellavista basta che non mi tocchino i bambini. Alessia
RispondiEliminaImmagino che tu ti riferisca a come vengono dipinti dai media, perchè io non credo proprio che i marocchini stuprino più degli altri.
EliminaCerto che parlavo di pregiudizi come quello sugli slavi ladri! E poi non li chiamano marocchini ma proprio marrocchini come se sputassero. Alessia
EliminaSi si, scusa non volevo darti della razzista, era per prevenire il putiferio che poteva nascere da un misunderstanding. Grazie per il chiarimento.
EliminaIl pregiudizio è sempre dietro l' angolo e tutti ne siamo affetti, anche se poi ti fai schifo da solo. Anche se i due tossici che si stavano bucando l' altro ieri davanti alla miaporta erano italianissimi. Anch' io lascio le finestre aperte, mica posso schiattare per paura che. Però per la storia dei due tossici qquella notte non ho dormito......
RispondiEliminaNon avrei dormito neppure io.
EliminaTi dirò...se di notte mentre dormiamo o di giorno quando non ci siamo ti dovesse capitare di passare da casa mia, entra pure che tanto la porta è solo accostata ma è sempre aperta. Qualche volte potresti trovare anche le chiavi nella toppa, dalla parte esterna eh!. E se ti occorresse la macchina le chiavi sono già inserite nel quadro, o sul sedile, o al più sulla portiera.
RispondiEliminaMica scherzo!
Mi hai fatto tornare in mente mio padre che anni fa, in un periodo in cui si verificavano numerosi furti, lasciava la porta del giardino spalancata e 50 mila lire sul tavolo con un biglietto con su scritto "Chi si accontenta gode."
Un genio tuo padre! ;)
EliminaIo spesso lascio le porte aperte e visto che nelle stanze da letto ho le porte-finestre, anche di notte, che al climatizzatore siam contrari.
RispondiEliminaLa mia borsa è appesa appena dentro l'ingresso.
L'unica volta che è entrato qualcuno, è stata una zingarella di si e no 10 anni.
Ma ha fatto troppo casino e l'ho vista, e lei è scappata a mani vuote e forse per questo le ha anche prese dai suoi.
Avevo la tremarella perchè la mia Gnoma Grande, allora l'unica, dormiva beata e ignara oltre il muro.
Avevo paura che mi volesse portare via lei.
Timore irrazionale ma comprensibile. Io lo esorcizzo pensando che, dopo qualche ora, me li riporterebbero sicuramente indietro, tanto sono pestiferi ;)
EliminaDai noi sono sicuramente rumeni. Anzi, "bande di rumeni" chè si sa agiscono in branco e mai da soli (?).
RispondiEliminaNon ti dico la lotta, quando abbiamo costruito casa, per convincere quelli degli infissi a non mettere le inferriate.
Per la porta d'ingresso ci siamo dovuti arrendere: lo sai che non esistono porte NON blindate?!?
Io continuo a pensare che siano più pericolosi quelli al governo, ma forse sbaglio....
E tu lo sai che non esistono in commercio porte blindate impossibili da forzare? L'unica differenza è il tempo che ci si può mettere.
EliminaEd ho sempre considerato l'inferriata un'ottima scaletta per raggiungere i piani superiori. ;)
A parte i pregiudizi che a volte non sono tali ma sono solo esperienze (e parlo del quotidiano non dei titoli di giornali e TG), io non chiudo a chiave la porta solo perchè non riesco a prendere l'abitudine (e in fondo penso che a più di tanto non serva). Però non sono così tranquilla pur non avendo bimbi in casa. Sarà che mi hanno rubato le borse (...) in ufficio con me li, sarà che hanno rubato la borsa dall'auto con noi li...Ma ancora passi, perchè in fondo ci si riduce ad accontentarsi del male minore (che non mi piace mica 'sta cosa). Però quando ti entrano in casa qualcosa cambia. La casa dovrebbe essere il rifugio, un posto dove sentirsi al sicuro. Neanche io ho le inferriate e in compenso ho un sistema di allarme che non uso. Però sono cambiata. Il mio modo di dormire è cambiato da quando, ormai tanti anni fa, sono entrati quasi in casa (praticamente sotto la finestra con noi che dormivamo lì e siamo usciti) per rubare (rapire!) il cane (poi ritrovato)...
RispondiEliminaSono d'accordo: più del valore di ciò che viene rubato è orribile la sensazione di sentire violato il proprio rifugio. E mi fanno inorridire le storie di "sfregi" tipo quelli che si sono trovati cacca in giro per la casa o, peggio, la violenza. Posso capire la fame che porta a rubare ma spesso le vittime non meritano gesti di questo tipo.
EliminaFinestre aperte anche io. Fa un caldo porco e me ne fotto dei ladri.Che dubito, peraltro, siano interessati ai miei libri e ai miei cd. Sappiatelo,piccoli Lupin che vi aggirate per il web : sono povero in canna! :)
RispondiEliminaSottoscrivo, vale anche per me. La casa da fuori è bella e nuova ma dentro non c'è granchè di valore. Salvo, appunto, la soppressa in frigo. ;)
EliminaFai bene! Hmm... dove hai detto che lo lasci il portafoglio? ;)
RispondiEliminaTe lo lascio fuori dalla porta così non c'è neppure da scassinarla. Tanto è quasi sempre vuoto ;)
EliminaDalle mie parti solo bollette, libri e vecchi manifesti letti :-)
RispondiEliminaImmagino che le bollette siano da pagare. Come le mie ;)
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