martedì 13 novembre 2012

Unicum


Quei pochi autolesionisti che leggono costantemente o abbastanza spesso il blog si saranno accorti che ho tre figli tutti piuttosto piccoli. Lo dico perchè, alla pari, mi trovo a leggere dei blog dove genitori che ne hanno uno si lamentano tanto uguale. E non c'è nessuna implicazione spocchiosa in questa mi affermazione. Sono convinto che, a volte, sia più difficile gestire una sola belva che un piccolo branco.
Nonostante ciò vi diffido dall'usare in mia presenza (e credo alla presenza di tutti i trigenitori o dei genitori gemellari) la frase che per meglio entrare nel contesto scriverò in dialetto veneto: “Ah, caro! Te savessi quanto che tribolo de più mi co' uno”.

Ma non voglio andare fuori tema. Ah, già, non ho ancora detto il tema.
No no, dicevo (scusate sono reduce da una formazione in cui il docente continuava a cambiare discorso, lasciare frasi a metà ed aprire parentetiche senza poi chiuderle per riprendere sempre con un “no no, perchè...”
Cioè: da un lato mi lamento, dall'altro mi rendo conto che averne tre tutti vicine di età sta iniziando a dimostrare i suoi vantaggi. Ieri, ad esempio sono tornato dal lavoro alle 20 e, per la prima volta non ho trovato Silver esaurita nella gestione della Triplice Alleanza. “Sono stati bravissimi: finchè preparavo la cena hanno giocato tra di loro a costruire la casetta con i cuscini del divano”. Impensabile, fino a poche settimane fa.
Si vede proprio che iniziano a collaborare per periodi significativi: anche per 10-15 minuti...
Poi si menano senza pietà o iniziano a saltare selvaggiamente in equilibrio sul bracciolo del divano, o arrampicarsi sul mobile del soggiorno, aprire le porticine e svuotare i pensili. L'altra sera Pietro mi ha portato amorevolmente la bottiglia di Vecchia Romagna che ho lì solo per quando viene mio padre a bere il caffè. Mio nonno Bepi sarebbe fiero di lui: per quanto mi volesse un bene della madonna non ha mai mandato giù il fatto che fossi praticamente astemio (a casa mia “aqua e vin” si bevevano appena smesso il biberon di latte)

Chi ha un solo figlio, invece, è probabilmente sempre più impegnato a “fare compagnia” al pargolo (credo, dite la vostra senza problemi).
Ricordo che, da piccolo, i figli unici erano rari e le persone ne parlavano sempre come se fosse una malattia. Credo che influisse molto anche la sociologia veneta e contadina: tutto quello che è diverso spaventa, i figli unici sono rari quindi diversi, i figli unici forse non spaventano ma i loro genitori sono da guardare con sospetto.
E tematiche legate all'infertilità non erano mai scevre da implicazioni teo-colpevolizzanti.
(l'uso del tempo passato è, in realtà, retorico perchè recentemente una giovane mamma mi ha freddato con la cazzata solenne che: “Se Dio o la Natura ha deciso che non puoi avere figli forse un motivo c'è”)
Stesso effetto facevano i figli di genitori divorziati; in paese addirittura non ce n'erano. Però alle medie, fatte a Vicenza, dai preti, ce n'erano un sacco. Dicevano che era un modo di tutelare i figli dei divorziati metterli in una scuola che poteva garantire una maggiore tutela. Non ho mai capito tutela rispetto a cosa, ma se si erano posti il problema forse un motivo c'era.
È proprio strana la società: in un era in cui non si usava integrare le fragilità vere, si andava in cerca di crearsene ad hoc.
Fortunatamente queste cose si sono risolte: non si guarda più strano un figlio unico, un figlio di divorziati, un mancino, un ateo.
C'è di che sperare che possano avere la stessa sorte anche tutti gli altri: le persone con disabilità, i gay, i figli dei gay, le persone con la pelle scura, con un accento diverso o con le mamme coperte da capo a piedi.
È un augurio che faccio
Ai miei figli, soprattutto.

43 commenti:

  1. una bella spallata alla fede di plastica che crede ancora ad un Dio che si diverte a giocare a Risiko con noi.
    Amare qualcuno, o beneficiarlo, soltanto se "lo merita" è esattamente l'opposto del pensiero di Gesù.
    Bravo Stratos!

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  2. In effetti la mia esperienza di figlia unica è segnata da un gigantesco senso di solitudine.
    Bel post, Gae, speriamo davvero che il tempo sistemi anche queste cose!

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    1. Ogni tanto, invece, penso che ai miei manchi un po' di solitudine. NOn è un dramma, ma a provarla, a volte, non è male.

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    1. Qui Quo e Qua sono dei secchioni antipatici. I miei sono più tipo Lisa e Bart Simpson. Solo che Bart ha un gemello ;)

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  4. Vero! Quando Dafne è a casa e decide di "abbassarsi" a giocare con Scooby, la mia vita diventa più semplice!

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  5. Nonostante ne abbia uno di meno concordo. Si fanno una gran compagnia!p.s. per il post precedente, non so se hai letto i miei commenti deliranti, ma non stavo scherzando. Se vuoi scrivermi all'indirizzo cinquecentofilminsieme@gmail.com con dei dettagli in più in merito allo spettacolo potrei sentire se si può far qualcosa (ovviamente non ti prometto nulla..anzi...) per portarlo qui dalle mie parti....

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  6. E io che sono atea, figlia unica e mancina? :)
    Della mia generazione eravamo in tanti, figli unici. Ricordo che mia mamma cercava sempre di invitare amichetti perché temeva mi sentissi sola, mentre io da sola ci stavo (e ci sto tuttora) piuttosto bene :)

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    1. Atea, mancina e figlia unica? Ma tu sei il demonio! Dovrò portarmi una croce quando ci incontreremo :D :D :D

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  7. speriamo però che guardino strano i prepotenti, i razzisti, quelli che discriminano o compiono ingiustizie... "lo strano" rimane basta identificarlo bene..

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  8. Io sono figlia unica e mio figlio pure, le somiglianze finiscono lì. Non mi azzarderei mai a dire che la vita di un tris genitore possa essere meno faticosa della mia, certo hai ragione a dire che un po' più di compagnia ai figli la dobbiamo fare noi. Non avendo la forza di far altro io a mio figlio ho preso un gatto :)

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    1. Ma secondo me se uno è figlio unico ma ha tanti amici non se la passa male, tutto sommato

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  9. “Se Dio o la Natura ha deciso che non puoi avere figli forse un motivo c'è” ... Certo cara, probabilmente lo stesso per cui a te ha dato un cervello difettato!

    Io sono figlia unica e tutti mi dicevano "ma sai che non si direbbe!" e io pensavo "ma perché, come dovrei essere per incarnare l'ideale della figlia unica?" ...il bello è che me lo dicono anche ora che sono adulta. Forse perché sono espansiva, mediamente tollerante, mi adeguo alle situazioni senza fare troppe storie e socializzo facilmente? Ma non è che essere figlio equivalga per forza ad essere uno psicopatico!
    BOH!?

    Confermo, quando cominciano a giocare assieme e smettono di menarsi è l'inizio del ritorno alla vita: quando Anna ha compiuto 6 mesi, Chiara che ne aveva 24, ha cominciato a menarla... finché Anna ha compiuto 1 anno e mezzo ed ha iniziato a restituirgliele con gli interessi... la tregua è iniziata circa 6 mesi dopo e ancora continua (6 e 7 anni!), a parte qualche litigata, ma ora polemizzano e non hanno più reazioni violente.

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  10. E io che sono figlia unica di genitori divorziati? in che scuola mi avrebbero messo?
    Ma come si fa a dire ad un poveraccio con tre figli piccoli di cui due gemelli che è più faticoso averne uno? forse perché quell'uno è stato talmente viziato che se non fai come dice lui dà di matto!
    ad ogni modo credendo nei vantaggi di avere i figli vicini di età noi si sta covando il secondo.....Dio o la Natura sono stati clementi (e io che credevo che queste mentalità fossero morte e sepolte da tempo! trovo agghiacciante che sia una persona giovane a pensarlo!)

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    1. Si ma non è una cattiva ragazza. Non è che lo pensa proprio... a volte però fa danni parlare senza pensare, questo si.

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  11. Sono troppo stanca per capire troppe cose, ma concordo che avere i figli vicini sia utile: soprattutto quando esci dalla fase in cui ne devi biberonare tre insieme o cambi 24 pannoli al giorno.

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    1. Eh eh! Noi siamo prossimi allo spannolinamento definitivo (anche notturno). Quella notte scatterà la festa ;)

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  12. dimmi che la mamma kazzara è una blogger che me la mangio!!!
    (i comunisti mangiano i bambini, le comuniste infertili le mamme pensa te!!)
    baci adoro i gemelli e i tris.

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    1. Non è una blogger per sua fortuna. Però si è già presa una bella risposta del tipo: "con questo principio tutte quelle che hanno figli dovrebbero essere automaticamente in grado di essere delle buone mamme, invece..."
      E comunque è magra magra. Se ti piaccione le "costine" te la mangi alla grande ;)

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  13. secondo me ci sono due fasi: prima una situazione non viene più considerata strana per gli altri, poi non viene più considerata strana per se stessi.
    per esempio persone che non hanno nulla contro gli atei, praticamente lo sono anche loro, ma costringono i figli al catechismo

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    1. è vero! Quando ci sei dentro sembra tutto a colori più tenui.

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  14. quanto mi piacciono le tue frasi in dialetto...;-)))

    Anch'io ne ho tre... 3,8,11 anni ... si menano e si amano, si cercano e vogliono star da soli... si imitano e si fanno dispetti... ma vuoi mettere quando giocano tutti insieme, o uno legge la storia all'altro, o si aiutano per i compiti, va beh... non succede sempre ma quando avviene sembra che qui in casa il tempo scorra più lento.

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  15. In compenso adesso decidere come allattare e per quanto allattare, o dare o meno il ciuccio al neonato sembra non sia una libera scelta della mamma. Siamo tutti d'accordo che il latte materno è il migliore nutrimento per il bimbo, ma se non arriva troppo latte o se si abbandona l'allattamento naturale si viene considerate sbagliate. Nell'ospedale dove ho partirito (Santorso-Vi) , fanno dei briefing alle neomamme che hanno appena partorito per dire che TUTTE DEVONO E POSSONO ALLATTARE. Puro "tettalebanisimo" per cui, una mamma a cui il latte magari non arriva come dovrebbe, si sente una mamma di serie B.

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    1. Tettalebanismo è stupendo! Abbiamo però scoperto che con i gemelli le ostetriche sono meno Komeiniste! Anche una mamma sana di mente, evidentemente, deve avere i suoi vantaggi.

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  16. Chi afferma una cosa del genere vuol dire che non è assolutamente credente e non sa cosa voglia dire. Perchè allo stesso modo si dovrebbe pensare che tutte le malattie (l'infertilità è da intendersi come una malettia) se ti vengono è perchè te lo meriti. E come ti vengono le devi accettare senza provare a guarirle. Dio (o la natura) ci ha dotato dell'intelligenza con la quale possiamo ricorrere alle scienze mediche e a migliorare vita e salute; oppure che possiamo utilizzare per progettare armi ecc :-(. Noi siamo liberi di scegliere.

    Ritornando al tema del post, io per ora ho un solo figlio e ti/vi ammiro tanto. Non potrei mai pensare che crescerne tre sia meno fatico; al limite penso che si possa fare meno danni come genitori, in quanto alcune cose molto importanti se le insegnano da sole dovendo imparare a convivere tra di loro. Spero di trovare il coraggio di fare il bis a breve: ora il primo ha due anni e non voglio che abbiano troppa differenza d'età.

    buona giornata
    francesca

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    1. Lasciamo stare la prima parte che mi trova perfettamente d'accordo ma, purtroppo, quando ci si trova di fronte a persone "limitate" non si riesce proprio ad andarne fuori. Non do per scontato che sia più difficile con tre. Ci sono delle cose che sono più facili e situazioni più difficili. Io volevo solo evitare di fare sempre quello che si lamenta... ;)

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  17. Ciao Gae,
    io ho i tre figli, una femmina e due gemelli maschi con 20 mesi di differenza. La mia bimba ha quasi 5 anni, frequentano tutti la stessa scuola dell'infanzia e vederli giocare è uno spettacolo. Sono passata per tutte le tappe che racconti nel blog. Compreso lo sfinimento in cui mi trovava mio marito rientrando alle 19.30. Ma ora spesso (a bassa voce lo dico, eh!) è una meraviglia. Vederli giocare insieme è uno spettacolo. All'asilo sono uno spettacolo. E mi rinfranca delle fatiche. Stiro un sacco di ore a settimana, però. E il tempo per me e mio marito è comunque assente. Ecco, per dire che poi alla fatica ci si abitua e noi cominciamo a risentire degli effetti benefici dell'averne tre così vicini. Buonissima giornata!
    Gabriella

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  18. credo che il tuo augurio ai tuoi figli sia uno dei più belli che potessi fare (e che ho letto)!!
    Lo rivolgo anch'io ai miei due!!

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  19. anche tu vivi con un accampamento in casa!?! mio figlio di 7 anni insegna-agita-shekera la sorella di 3 e i gemelli di 2, e ha improntato una casetta con i cuscini e l'intelaiatura del divano per fare divertire i suoi fratelli....a conclusione di ciò noi non abbiamo più modo di sederci in soggiorno e di solito prima di cena ho 3 piccoli nani che sono agitati come la coca cola con le mentine. detto questo il bello della cosa è che non mi importa di non avere più il divano, ma la soddisfazione di vedere loro contenti e sereni è impagabile. un augurio ai nostri figli lo voglio fare anche io, ed è quello di vedere il prossimo e la vita con gli stessi occhi con cui guardano ora, senza filtri.
    buona giornata
    Eli

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  20. ciao Gae è un pochetto che ti leggo sempre molto volentieri!ti stimo molto per come tu e tua moglie vi destreggiate con i vostri figli. io, se devo dirti la verità, sono una di quelle mamme che arriva a fine giornata sfatta nonostante abbia un solo pargoletto di 17 mesi...particolarmente vivace, che vuole sempre la mia attenzione e in quetso hai ragione: i figli unici sono impegnativi perchè VOGLIONO che tu sia lì per loro SEMPRE!e parlando ancora di più a cuore aperto ti dico sinceramente che ora come ora non saprei come fare se ne avessi un altro, non nella situazione in cui ci troviamo ora: nonni non in forma che non posso aiutarti ma che dobbiamo aiutare noi, lavoro, casa. chiedo scusa a te e a tutti i genitori di più figli ma a me scappa di lamentarmi e ultimamente, quando sono proprio al limite, anche di piangere più del solito...come ieri pomeriggio quando rientrati dal giretto si è fatto venire una crisi di pianto irrefrenabile perchè voleva fare le scale, perchè non voleva cambiarsi, perchè voleva stare appiccicato a me, perchè non lo so manco io ma è un po' che gira così e mi chiedo se crescendo le cose cambiranno o semplicemente si acuiranno ancora di più.non ti dico in che condizioni ci ha trovato mio marito.scusa lo sfogo.un abbraccio. anna

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    1. Non scusarti. Grazie per la testimonianza. Torna a trovarmi, mi raccomando. ;)

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  21. El_gae caro, ti chiedo solo di fornirmi privatamente l'indirizzo di quella "giovane" mamma che ha sparato una delle più poderose cazzate che abbia mai avuto la sventura di sentire in tutta la mia vita. Ecco, questa mi mancava all'elenco delle merdate che la gente mi vomita addosso perché io ho solo un figlio, ignorando che questa non è affatto una mia scelta.
    Tornando al tuo post... Dubito fortemente che crescere una triade di figli possa essere altrettanto faticoso che crescere un solo bambino, per quanto esigente o bisognoso di attenzioni possa essere quest'ultimo. Mio figlio da piccolo era faticosissimo, lo è anche adesso che è grande, però penso sempre che crescere assieme a lui uno o più fratelli quasi coetanei come state facendo tu e Silver non avrebbe semplificato le cose. E' tutto molto relativo, è chiaro. Quello che posso dirti è che spesso invito gli amichetti di mio figlio a casa nostra e che è molto più semplice per me gestire questi bambini in branco che non singolarmente. Me li dimentico, letteralmente, perché giocano - si pestano - si autogestiscono senza (quasi) bisogno del mio intervento. Quando Ale è da solo difficilmente riesce a fare qualcosa per più di un quarto d'ora senza cercare la mia attenzione. Questo la direbbe lunga sull'"allevamento in branco" dei bambini, se non fosse per il non trascurabile particolare che poi i genitori degli amichetti vengono a riprenderseli. Insomma: un pomeriggio di tranquillità non fa primavera, questa è la mia opinione. Crescere 3 figli non può, oggettivamente, essere meno faticoso che crescerne uno.

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    1. No ma quei pomeriggi di tranquillità ti illudono che sia più facile, a volte...

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