mercoledì 7 settembre 2011

Te lamenti ma che te lamenti?


Siamo nati per lamentarci,
vero o no?
Ha fatto un caldo atroce per mesi e al primo giorno di pioggia c'era già chi imprecava per il maltempo. Lo confesso: ero io! È che hanno aperto il cantiere della casa nuova e adesso ogni giorno di pioggia è un giorno perso di lavoro... Ma potrei anche non lamentarmi perchè, a ben guardare, non ho lo sfratto e non abito sotto un ponte. 



Lo stesso vale per il lavoro: chi non ce l'ha giustamente si lamenta. Io che ce l'ho mi lamento lo stesso, anche se farei meglio di no, nel rispetto di chi non ce l'ha.
Lavoro tanto. Ma tanto tanto. "Troppo!" direbbero quasi tutti, credo. A parte i folli che lavorano con me; che lavorano anche di più perchè non hanno la fortuna di avere tre figli sotto i tre anni da accudire alla sera. Pensate che ieri abbiamo scioperato. Però, siccome si protestava contro i tagli al sociale, non abbiamo voluto chiudere i servizi (Comunità e Centri Diurni) per non “accanirci” anche noi contro le persone che già subiranno i tagli. Per cui qualcuno è andato in piazza, gli altri, in meno, hanno fatto tutto il resto. Aggratis! Cioè: sia i piazzaioli che quelli che hanno garantito il servizio hanno deciso di rinunciare allo stipendio per solidarietà. E non c'è un capo che ha deciso, lo abbiamo deciso tutti assieme (quasi) all'unanimità (chi non ha aderito allo sciopero avrà la sua paga).
Va be, non volevo dire questo, volevo dire che sono leggermente stanco. Siccome sono stanco divago copiosamente. Capita.
Nessuno di quelli che lavora con me legge il blog (quasi nessuno di quelli che conosco, a dire il vero) per cui posso scrivere serenamente che vorrei lavorare a part time.
Io sono tarato sul part time. I giorni che faccio 6 ore combino di più di quelli in cui lavoro 12, Silver è felice perchè trova la cena, Mari-chan non ricerca la mia attenzione facendo il macaco, dopo tre giorni di fila i gemelli mi riconoscono.
Una moglie in carriera ed un padre part-time che segua i figli... si può fare?
Una volta ho fatto un conto: se lavorassi come psicologo potrei guadagnare gli stessi soldi lavorando metà. 
Perchè non ho fatto lo psicologo? Perchè inizialmente mi sembrava più bello restare qui, a cambiare il mondo. Poi non è facile trovare qualcuno che ti paghi per fare lo psicologo. Forse spero ancora che si possa cambiarlo questo mondo. Forse è sufficiente che i gemelli dormano la prossima notte. 

intanto vi segnalo questo link, se vi va di dare un'occhiata.

10 commenti:

  1. Intanto ho firmato.
    Lavoro, nota dolente per me in questi giorni...
    Sono laureata in scienze umane ma da sette anni faccio la segretaria in un'azienda dove mi trattano come una pezza da piedi.
    Mi accingo, tra molta titubanza, a dare le dimissioni e cercare un part-time (utopia?).
    Sono pazza?
    Ti capisco, coraggio.

    RispondiElimina
  2. Coi chiari di luna che ci sono in effetti non dovremmo lamentarci proprio. Però anche io sto facendo fatica. Corro tutto il giorno. Mi siedo solo dopo cena, sul divano, e generalmente devo studiare o scrivere robe per la capa. Il part-time mi aiuterebbe. Ma da noi è un'opzione nemmeno contemplata... per cui io risolvo cercando di fare più notti possibile per stare a casa di giorno coi figli (e perchè di notte ci sono meno rotture di palle). Pazza neh?

    RispondiElimina
  3. Ecco, mi unisco a cooksappe e mammapellona e ti dico. "Noon lamentarti!". Pensa a chi è studente e non ce l'ha ancora un lavoro (e con le prospettive che ci sono nel nostro Paese la vedo davvero dura... :S). *N.B.: Ogni riferimento a fatti, persone o cose è puramente casuale. :P

    Avete fatto una cosa giusta e che vi fa onore, ieri! ;)

    RispondiElimina
  4. In realtà dovremmo lamentarci tutti insieme, il lavoro è sempre più centrale, per la sua mancanza e per il supersfruttamento. Ovviamente sono cose legate, perchè i padroni del vapore ne approfittano di questo. Lavorare meno per lavorare tutti non è un semplice slogan, ma una strada da percorrere ...

    RispondiElimina
  5. Ecco un conoscente che legge il blog!
    Gae, per me il problema è che in Italia (aka Lamentopoli) si vuole fare la bella vita, più di 8 ore viene percepito come "lavorare tanto". Gli indiani e i cinesi si fanno 12-16 ore e per loro è normale, noi li vediamo invece come degli schiavetti sodomizzati. Peccato che la loro economia vada un po' meglio della nostra... Nel dopoguerra durante il boom economico qui in Italia non credo che la gente lavorassero poco, anzi. Certo prendevano di più, potevano spendere di conseguenza e il tenore di vita era buono. Ora si vuole vivere bene lo stesso, peccato che i soldi in busta paga non siano gli stessi e che appunto bisogna lavorare il doppio per portare a casa la stessa pagnotta.
    La mia soluzione: vivere in modo più semplice senza pretendere di fare la bella vita, prendo meno, spendo meno, cosa che la maggior parte della gente non sa fare. E non credo a quelli che dicono "ma io spendo poco" e hanno le rate del 50 pollici, auto, iphone da pagare...
    Soluzione 2: venire qui in Australia, praticamente l'Italia durante il boom economico... ;-)
    Il part time sarebbe fico, ma credo che costi troppo al datore.

    Stame ben e prova a fare sto giochino: stare un giorno senza lamentarti e dire cose negative. Dimmi se ci riesci! :)

    Nicodemo

    RispondiElimina
  6. In fondo, lamentarsi in qualche modo dà conforto... sbaglio? :)
    Io a volte lo faccio per automotivarmi, eheh! :D

    L'idea del part time sarebbe perfetta nel tuo caso! :)

    RispondiElimina
  7. Pigghia lu bastone e tira fori li denti!

    Anche io sono per il part-time, saremmo tutti più produttivi!

    RispondiElimina
  8. Grazie a tutti... e scusate la lamentazione

    @ nico: figurati se ci riesco, mi conosci, non sarei più io senza lamenti

    RispondiElimina

Scrivi quello che vuoi, in questo blog non si censura un ca##@