lunedì 27 giugno 2011

Il Paese è piccolo e la gente mormora

La mia vita non lavorativa si è fino ad oggi snodata in 9 chilometri e 200 metri. Spiego meglio: è la distanza tra il dove abitavo (alle porte di Vicenza) e il dove andrò ad abitare non appena il verdoniano tamarro riuscirà a piazzare il mio appartamento (esattamente al centro della distanza sopracitata. Farà un totale di 15.000 abitanti circa.
Suona male?
Aggiungiamoci che la maggior parte delle persone brillanti che conosco se ne sono andate dalla zona per emigrare in Brasile, Spagna, Inghilterra con contratti precarissimi tipo co.co.prrrr, libera schiavitù o assegni di disoccupazione ricerca. Per cui ad una prima analisi sembra che il nostro non sia proprio il posto migliore dove crescere i figli.

Poi sono successe due cose nel giro di pochi giorni:
la prima: MrJamesFord recensisce (si dirà così?) “Primo Amore”. Film bellissimo ed odioso insieme. All'epoca erroneamente pubblicizzato come un film sull'anoressia ma che, in realtà, scava nella ferita dell'animo veneto, malato di indifferenza, di troppo lavoro per evitare di riflettere, di leghismo come non-scelta o come scelta istintiva, da bestia selvatica che difende la caverna. Malata di povertà di relazioni, di apparenza, di aspettative troppo alte e di fobie. Lo ha scritto ed interpretato Vitaliano Trevisan. È un mio compaesano, che non conosco personalmente perchè ha un tot di anni più di me. Grande batterista, scrittore brillante (i suoi “15.000 passi” e “Un mondo meraviglioso” mi sono veramente piaciuti moltissimo) per quanto sofferente, disturbato direi. Il film lo hanno girato lì, in paese e poi a Vicenza, naturalmente. La casa completamente ricoperta di inferriate non è una finzione scenica, ci passo davanti ogni volta che vado a trovare i miei.

Seconda vicenda: al programma radiofonico “Il ruggito del coniglio” irridono simpaticamente “La vita accanto” di Mariapia Veladiamo Veladiano candidato allo strega. Anche lei è compaesana (del paese attuale). Mi sono perso la serata di reading che facevano a 100 metri da casa mia: cazzo con i figli al mare ci potevo anche andare (ma con tre figli si smette di guardare gli eventi per evitare di rosicarsi il fegato e così mi è sfuggito). Ho comprato il libro e lo sto leggendo e finora merita tutto ciò che di bene è stato detto. Anche lì le critiche al bigottismo vicentino non mancano.

Così ho pensato che forse la mia vita non si sta nemmeno sviluppando nei 9,2 km sbagliati o che, per lo meno, poteva andare peggio.

E poi ci sono le montagne sullo sfondo, la collina dove passeggiare, l'umidità veneta, il dialetto, gli amici di sempre ed una casetta in legno da costruire e pagare in comode rate.
Tenetevi l'esterofilia, io i miei figli li cresco qui.


questo è il panorama che potrò vedere salendo a piedi per due minuti dalla casetta che costruiremo. Si noterà che la foto non è proprio di ieri ;-)

Pensieri che succedono, quando i figli sono al mare.

14 commenti:

  1. Un post interessante, Gae.
    Io credo che, alla fine, viaggiare e spostarsi oppure non non faccia la differenza quanto lo stare bene con se stessi e le persone che amiamo.
    Il grosso è tutto lì, a prescindere dal panorama.

    RispondiElimina
  2. Riflessioni interessanti e condivisibili

    RispondiElimina
  3. uhm, un po' in questo dilemma anch'io...pur vivendo in un posto che amo molto.

    RispondiElimina
  4. @ polly: per me è quasi più legato al passato perchè muoversi ora sarebbe davvero un problema

    @ adriana: ;)

    @ ford: assolutamente d'accordo

    RispondiElimina
  5. Amo la mia complicatissima città (Venezia) e adoro viaggiare, muovermi e conoscere nuovi posti e nuova gente. Mi è piaciuto vivere all'estero per dei periodi e vorrei far vivere questa esperienza anche alle nane... never say never again.
    A volte sono in dubbio sul da farsi "andare o restare" ma per ora restiamo, lasciandoci sempre una porta aperta... lo sò, sono confusa!

    ...e non è neppure colpa delle 4 ore trascorse in acqua ad insegnar nuoto, sono proprio così di mio !

    RispondiElimina
  6. Bella Levà (in festa) dal monte de montecio. :-)
    Un salutone a Silver e alla prole!
    Speta che vao scrivere gli auguri ai gemei pi grandi...

    RispondiElimina
  7. @ monica: io di viaggiare non mi sono ancora stancato, comunque.

    @ spadellatore: a proposito di emigrare ;-)

    RispondiElimina
  8. pensieri del tutto leciti. noi stiamo per trasferirci a 400km e i dubbi son sempre tanti. chi può dire se è meglio o peggio? e comunque mi riservo sempre la facoltà di cambiare idea :)

    RispondiElimina
  9. @ annek: e meno male che si può sempre cambiare!

    RispondiElimina
  10. E poi una casetta di legno? Come ti invidio.

    RispondiElimina
  11. @ Alberto: benvenuto. Si si, è proprio una bella filosofia di costruzione

    RispondiElimina
  12. Personalmente credo che la casa sia dove ci sono le persone a cui vuoi bene e dove ti senti bene. ma il dilemma andarsene o restare, ogni tanto continua a ronzicchiarmi in testa.

    RispondiElimina
  13. Ciao new: non siamo mai stati particolarmente esterofili (come viaggi si, non come emigranti). In questo momento comunque sarebbe impossibile. E la vicinanza dei nonni è un aiuto al quale non possiamo rinunciare.

    RispondiElimina
  14. io penso che in qualsiasi citta in cui tu vada a vivere la serenità risiede dietro alla porta di casa tua. chiudi la porta al mondo esterno ed entri nel tuo paradiso.
    p.s. sono del vicentino anch'io, conosco bene la realtà. roberta

    RispondiElimina

Scrivi quello che vuoi, in questo blog non si censura un ca##@